Il paesaggio intorno a me cambia: la cisterna scompare lasciando al suo posto l'entrata tetra e cupa di una caverna illuminata solo dai deboli raggi del 'cielo'.
-"Dove ci troviamo?"-
-"Sul Monte"- Mara guarda davanti a se con lo sguardo perso nel buio. Ma dai? Veramente siamo su un monte? Non l'avrei mai detto?! Grazie Mara sei di grande aiuto. -"Ora mi puoi lasciare il braccio Lucia"- inizia a camminare mentre io ritraggo il braccio, lo seguo con cautela dentro la caverna.
-"Cosa pensi di fare appena li trovi?"-
-"Non lo so"-
-"Dove ci troviamo?"-
-"Non lo so"-
-"Pensi che..."-
-"Non lo so Lucia!"- urla aumentando il passo -"E poi abbassa la voce"-
-" 'Abbassa la voce' "- lo imito -"E poi e lui quello che urla"- borbotto cercando di stare al suo passo.
Mara mi ferma facendomi segno di stare in silenzio poi sbircia dall'angolo, sto per seguirlo ma mi blocca -"Non guardare"- mi ordina con voce ferma. Sbuffo, Mi sta ordinando troppe cose oggi! mi appoggio al muro, la mia schiena mezza scoperta tocca la fredda parete della caverna, rabbrividisco. Si sentono dei leggeri singhiozzi, guardo Mara ma lui mi tappa la bocca -"Zitta"-.
I singhiozzi aumentano -"Ti prego..."- la voce tremante e rotta di Raga bisbiglia.
-"Raga, Raga! Shh"- una voce maschile profonda e rude si sente al di là della parete. Non puo essere Enrico lui ha una voce molto più liscia e armoniosa. -"Ti avevo avvertita mi sembra"- bisbiglia la voce profonda.
Raga singhiozza più forte -"No...Ti prego Mazekeen..."- Enrico... No, questa voce non è la sua...
L'uomo scoppia a ridere: una risata inumana, ogni tono cambia diventando da melodiosa a raccapricciante -"Mi piace essere pregato"-
-"Ti prego. Ti prego. No!"- un urlo sguarcia l'aria,
mi copro le orecchie mentre Mara al mio fianco si irrigidisce -"Stai qui!"- mi urla una voce, ci metto un po' di tempo a capire che è uscita dalla bocca di Mara.
Mara scompare dietro l'angolo, non sento più niente: nè un singhiozzo nè una preghiera o un urlo. è tutto calmo, talmente così calmo da essere inquietante. Mi alzo, Mara mi ha detto di stare qui, ma... faccio un passo alla volta avvicinandomi all'angolo. Voglio sapere cosa sta succedendo... Un solo passo mi manca prima di svoltare l'angolo, prendo un grosso respiro e vado avanti. Tutto in un colpo le urla di Raga e il rumore del combattimento mi invade. Rimango immobile difronte alla scena: Raga è seduta per terra contro la parete trasformata nella sua vera lei, ma le bellissime corna ondulate che aveva ai lati delle tempie sono state strappate via, dello strano sangue scuro le scende lungo la faccia, il mio sguardo incrocia il suo -"Lucia"- mormora.
I rumori del combattimento si bloccano, mi giro ritrovando le facce dei due demoni, uno lo riconosco subito grazie alle immagini dei libri: Mara con la sua faccia rossa, gli occhi interamente bianchi, le lunghe zanne che fuoriescono dalla bocca aperta e i capelli color pece che gli nascondono come una tenda la faccia. Alla vista dell'altro demone rimango impietrita, il mio intero corpo si blocca invaso da un'ondata di paura. Il demone mi guarda, riesco a riconoscere Enrico solo per metà faccia: i capelli mossi che gli ricadono sulle guancie, i soliti occhi stupendi e maliziosi, la leggera barba che gli solca il mento. Ma la parte destra della faccia dalla punta del naso in giù è completamente putrefatta fino al mento mentre dalla punta del naso in sù c'è solo il teschio ingiallito durante i secoli, la sclera dell'occhio destro è di un colore marroncino chiaro mentre l'iride è completamente bianca insieme alla pupilla.
-"Lucia"- mormora il demone, si gira verso Mara che mi sta ancora guardando e con la stessa voce profonda e rude prima gli urla -"Che ci fa lei qui?! Perchè l'hai portata?!"-
Mara si volta guardandolo -"Perchè era l'unico modo per arrivare da te prima che uccidessi mia figlia!"- la sua voce è ritornata quella di sempre: calma e pacata.
-"Non l'avrei uccisa, chi farebbe mai una cosa così poco crudele?! Mara ti aspettera un bel colloquio quando tornerai al centro"- Enrico lo supera: il suo volto è ritornato quello di sempre insieme alla sua voce. Le mie gambe continuano a tremare, mi si avvicina ma senza rendermene conto indietreggio -"Lucia..."- mormora guardandomi negli occhi -"Perchè indietreggi? Sai che non potrei mai farti del male"-
I miei occhi cadono su Raga ancora al suolo, adesso intorno a lei si estende un'enorme pozza di sangue scuro, lei si dondola tenendosi con le mani le ferite alle tempie. è stato lui...lui le ha strappato a mani nude le corna...è impossibile, non farebbe mai niente del genere! Eppure lui qui tortura le anime...e se l'Enrico che ho conosciuto io non fosse il vero?
-"Lucia"- Enrico mi richiama e il mio sgurdo si sposta di nuovo su di lui, cerca di avvicinarsi ma io mi giro di scatto correndo fuori dalla grotta. Sento i passi di Enrico alle mie spalle. Perchè sto correndo? Le mie gambe si stanno muovendo da sole. Una strana sensazione inonda il mio corpo, una sensazione che avevo sentito una sola volta quando ero piccola e avevo visto il vero volto di mio padre. è paura...io ho paura.
-"Lucia fermati!"- alla voce di Enrico mi blocco girandomi, ormai sono già uscita dalla grotta -"Lucia non posso farti del male, lo sai no?"- nei suoi occhi vedo una luce diversa, tremano alla ricerca di qualcosa. Mi si avvicina ma io indietreggio -"Ok Lucia, ora fermati veramente"- mette le braccia davanti a lui -"Io sto qui non mi avvicino ma te stai ferma, non idietreggiare"- parla velocemente mentre qulacosa che sembra preoccupazione si fa strada lungo i suoi occhi. è impossibile i demoni non possono provare sentimenti simili.
Vorrei smettere di muovermi ma il mio corpo non me lo permette è continua a camminare all'indietro fino a quando non sento più il terreno sotto i miei piedi e inizio a precipitare, non urlo neanche. Continuo a precipitare mentre delle lacrime iniziano ad uscire dai miei occhi andando verso l'alto e una consapevolezza si fa sempre più chiara nella mia mente: Non voglio morire!
Qualcosa di solido ferma la mia caduta, la mia testa va a sbattere contro la roccia. Vedo sfocato, qualcosa mi sta tenendo ma non riesco a capire cos'è . Cerco di sollevare la testa che inizia a pulsare ma una mano me la fa stare ferma avvicinandola a un petto solido e caldo -"Andrà tutto bene Lucia"- la dolce voce di Enrico mi sussura all'orecchio. Sento solo il rumore del vento, non so dove stiamo andando ne a che velocità, so solo che Enrico mi tiene in braccio stretta contro il suo petto e che siamo in movimento. Non so quante volte perdo i sensi: il mondo si fa colorato per poi scomparire subito dopo coperto dal buio. Quando mi riprendo vedo ancora sfocato e sento ovattato, non sento più il calore del corpo di Enrico ma una dura e fredda lama di metallo sotto alla mia schiena. Qualcosa di bagnato scende lungo la mia guancia.
-"Dobbiamo portarla in un ospedale!"- urla Enrico
-"Assolutamente no! Il grandissimo ci uccide se la portiamo fuori di qui!"- risponde una voce maschile
-"E ci disintegra se muore!"- interviene Nergal
-"Enrico..."- riesco a mormorare, la testa sembra che mi stia per esplodere. Qualcuno si avvicina di corsa e mi poggia una mano sopra la fronte, il calore confortante di prima ritorna mentre perdo di nuovo i sensi. Quando mi riprendo sono di nuovo stretta tra le braccia di Enrico, le mie orecchie iniziano a fischiare. Allungo una mano riuscendo a sfiorare la sua guancia, lui mi guarda per poi sorridere -"Dove..."- mormoro prima di sentire una fitta alla mandibola, mi sfugge un lamento sforzandomi a serrare le labbra.
-"Shh, ti sto portando all'ospedale"- risponde prendendo la mia mano nella sua.
-"Enrico...Non voglio morire...Non voglio lasciarvi..."-
-"Non lo farai, non morirai te lo prometto, perchè..."- le parole di Enrico si fanno silenziose: vedo la sua bocca che si muove ma non riesco a sentirne il suono, l'ultima cosa che vedo sono i suoi occhi pieni di determinazione poi il buio mi avvolge.
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E se fossi diversa?
FantasyNon è metaforicamente possibile che io nascessi...eppure sono qui. Non sono nei testi e neanche nei libri antichi, eppure sono nata.....Forse nemmeno la storia mi voleva, ma ciò nonostante sono al mondo. Io non potevo nascere eppure eccomi qui, io...