Cap. 9

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Avevo nove anni se non sbaglio...stavo giocando appena fuori da casa mia, facevo trottare i cavallini di plastica sopra la panchina, quando un gatto nero è saltato alla mia destra sedendosi sulle assi ormai consumate. Aveva iniziato a fissarmi negli occhi, io guardavo ipnotizzata quegli occhi gialli.
Il gatto mi si avvicinava sempre di più mentre io rimanevo immobile, incantata: il gatto piano piano prendeva fattezze più umane. Si era inginocchiato alla mia altezza porgendomi la mano, i suoi occhi da felino erano ancora attaccati ai miei, nella sua faccia c'era un ghigno -"Hey bambina, perchè non mi segui? Vuoi vedere un cucciolo?"- Io ero ancora incantata dai suoi occhi, avevo annuito senza che il mio corpo lo volesse. Allungavo il mio piccolo braccio verso la mano dello sconosciuto. Ma prima che la mia presa si strinse attorno a quella dell'uomo, qualcuno mi aveva sollevato tra le sue braccia 
-"Non hai niente da fare demone inferiore?"- io ero scantata mentre Enrico mi teneva in braccio, mentre giocavo con i suoi lunghi capelli il demone sconosciuto si ritirava.
-"Chi era?"-avevo chiesto con la mia vocina.
-"Nessuno...non ti avvicinare più agli sconosciuti capito?"- mi guardava negli occhi, avevo allungato la mia manina mettendola sulla su guancia .
-"I tuoi occhi sono più belli!"- avevo esclamato scoppiando a ridere.
Sulla sua faccia si era abbozzato un dolce sorriso -"Grazie"-
Avevo lasciato cadere la mano per girarmi dove prima si trovava lo sconosciuto -"Voleva farmi del male?"-
-"Sì...ma ora sei con me, ti proteggerò da qualsiasi cosa Scricciolo"- 
Questo ricordo l'avevo rimosso dalla mia mente...Enrico perchè ti sei allontanato così facilmente?
I miei occhi si sono fatti lucidi. 
-"Lucy..."- Diego mi riportò alla realtà avvicinando una mano alla mia guancia. Mi scansai all'ultimo secondo -"Non mi toccare ti farai male!"-
-"Lucia vuoi dirmi che succede!"- 
Il padre di Diego scese le scale di corsa andando in cucina: dei cassetti venivano aperti e chiusi velocemente. Compare sulla soglia del salotto con un rosario al collo, l'acqua santa in una mano e la bibbia nell'altra. 
-"L'ho sapevo che c'era qualcosa che non andava!"- urla aprendo la bibbia.
Indietreggio impanicata mentre Diego mi lascia il polso: avevo sentito solo delle storie su gli Esorcisti e non mi piacevano per niente...
-"Diego!"- urlò l'esorcista vedendolo apparire davanti a lui -"Diego stai bene! Stai dietro di me!"- superò il ragazzo piazzandosi tra me e lui. 
-"Demone che infesti questa casa allonatanati da noi e da mio figlio immediatamente in nome di Cristo!"- da un colpo alla bottiglietta con l'acqua santa, delle gocce vengono a contatto con la pelle del mio braccio. I punti in cui sono cadute iniziano a bruciare.
Urlo dal dolore sotto gli occhi confusi di Diego e quelli arrabbiati dell'esorcista. -"Papà smettila! Le stai facendo male!"- Diego blocca il braccio del padre. Quest'ultimo si gira verso di lui -"Riesci a vederlo?"-
-"Chi?"-
-"Lo schiavo di Satana!"- l'uomo si divincola dalla presa sollevando il rosario appeso al collo
-"Papà che stai dicendo?! è solo una ragazzina!"-
-"Quindi è così che ti presenti demone!"- fa un passo in avanti tenendo il rosario sollevato davanti a lui -"Vade retro Satana!"-
Le mie orecchie iniziano a fischiare sempre più forte mentre un penetrante e forte dolore mi prende la testa, inizio a gridare stringendomela tra le mani. Un grosso tonfo squarcia l'aria proveniente dalla porta d'ingresso seguito da un urlo inumano -"Lucia!"-
Diego si gira di scatto mentre suo padre rimane concentrato su di me ignaro dell'urlo. -"Per i poteri che mi sono stati conferiti"- inizia l'esorcista a leggere.
Quindi è così che morirò? Aspetta io posso morire? Dove andrò? Nel nulla più assoluto? Io potevo nascere? Prima che l'eserorcista possa finire di leggere la bibbia gli vola dalla mano con uno scatto violento finendo a sbattere contro la finestra. Lui nonè per niente spaventato: ricomincia a recitare sollevando un crocifisso preso dalla tasca.
-"Stai zitto stupido vecchio!"- l'urlo inquietante di Enrico risuona in tutta la casa mentre una sedia si precipita contro l'esorcista, Diego si mette davanti al padre ricevendo la sedia addosso.
Gli oggetti della casa iniziarono a fluttuare mentre i crocifissi tremando cadono al suolo. La porta dell'ingresso si apre con un tonfo sbattendo contro la parete. Un uomo incappucciato con un lungo mantello nero si smaterializza nell'entrata del salotto. L'esorcista si gira dal suo lato -"Diego esci di casa!"- 
Diego si alza tenendosi una mano sulla fronte dove del liquido rosso cremesi iniza ad uscire dalla ferita, si volta verso di me -"Lucia"- dice prima che un armadio gli precipiti addosso. Corro parandomi all'ultimo di fianco a lui. L'armadio mi schiaccia con il suo peso mentre cerco di tenerlo sollevato, qualcuno grigna alle mie spalle.Una folata di qualcosa mi attraversa facendo sbattere l'armadio dalla parte opposta con un grosso schianto.
-"Lucia esci da qui ora"- stranamente la voce che esce da quel cappuccio non è Enrico ma Caronte, perché mi sento delusa?
Diego mi prende la mano correndo per il corridoio, le mie gambe si muovono da sole. Ci fermiamo fuori in giardino, la gente continua a camminare ignara di tutto.
-"Chi era quello?! E poi te cosa sei?!"- Diego mi guarda mentre cerca di calmare il suo respiro.

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