Non credo di essermi mai sentita così in imbarazzo in vita mia.
Svenire prima della partita più importante del momento a poche ore dalla partenza...Trevis non mi permetterà più di ritornare! L'ho deluso.Quando mi ero svegliata mi trovavo in camera mia e mia madre era accanto a me che mi tamponava un asciugamano umido, probabilmente del mio sudore, sulla fronte mentre premeva, a tratti forte a tratti meno, una borsa d'acqua calda sul ventre. Mi disse che era dal pomeriggio del giorno prima che non mi svegliavo e che il dottore le disse che era probabilmente per via di un calo di pressione.
Niente di che. Fin da piccola soffro di cali di pressioni improvvisi. E non era neanche la prima volta che svenivo in pubblico. I dottori dicevano sempre che ciò accadeva perché avevo un corpo più debole del normale...Ormai erano passati tre giorni da quando mi sono svegliata ed mi ero finalmente ripresa del tutto. Stavo per uscire a prendere un po' d'aria quando qualcuno bussò alla porta. Era Trevis.
Cosa vorrà mai il mister a quest'ora? Sono quasi le otto di sera!
Io: È succeso qualcosa, mister?
Lui continuò a fissarmi dall'alto con sguardo apatico.
Io: Ehm...mist-
Trevis: Potresti farmi entrare...?
...sempre il solito!
Gli feci spazio e lui inizio a togliersi il cappotto appendendolo all'appendiabiti insieme al cappello. Si tolse le scarpe posizionandole ordinatamente in un angolo con una tracolla così piena che sembra che stia per esplodere. Dopo di che, tra l'altro, come se fosse a casa sua, va dritto in salotto e si siede sul divano.
Prima di raggiungerlo andai in cucina a prendere un vassoio con la teiera, due tazze e e una ciotola di biscotti che avevo preparato quel pomeriggio insieme a mamma.
Io: Una tazza di té?
Trevis: Preferirei del caffè ma mi accontenterò.
Il silenzio che seguì fu imbarazzante e allo stesso tempo carico di pressione, spezzato solo dallo scroscio del té versato nella tazza.
Dì qualcosa, Mary. Dì qualcosa!
Io: Ehm...zucchero?
Seriamente?
Trevis: No.
Appoggiai la tazza davanti a lui e gli passai la ciotola coi biscotti.
Io: Biscotti?
Trevis: No.
Un uomo di poche parole. Ma cosa dovrei pretendere da lui, dopotutto?
Io: Ehm...C-come sta' Cam...
Lui assottoglia lo sguardo.
ERRORE! ERRORE! May Day! Aiuto!
Io: Intendo, come stanno proseguando gli allenamenti?
Trevis: Bene.
Gli sorrisi sorseggiando poi il mio té. Con la coda dell'occhio vidi che erano passati due minuti. Solo? Mi sembra di stare qui da un'ora!Lo osservai mentre beveva. Era un bel uomo, non c'erano dubbi, e il suo carisma era da invidiare. Ma c'era qualcosa in lui che non riuscivo a captare. Ed era questo che, ai miei occhi, lo rendeva così interessante. Non c'è che dire. Percyval Trevis è un uomo davvero interessante.
Il silenzio continuò a persistere per almeno cinque minuti finché poi, inaspettatamente, prese la parola.
Trevis: Avrei una domanda da porti.
La sua voce fu calma che, in certo senso, riuscì anche a calmarmi.
Annuì incitandolo a proseguire.
Trevis: Sei ancora disposta a far parte del team dell'Inazuma Japan?
La domanda mi lasciò interdetta. L'Inazuma era ormai diventata parte della mia quotidianità, la felicità di mio fratello, il posto dove c'erano coloro che cosideravo amici.
Io: Ovvio che lo sono. La squadra per me, al momento, è la mia priorità.
Il mister mi fissò ancora per qualche secondo con uno sguardo così profondo che sembrava volesse leggermi il pensiero.
Poggiò la tazza, ormai vuota, sul tavolo e si alzò con un sospiro...di sollievo?
Trevis: Bene. Per questa volta lascerò passare la tua mancanza di professionalità, ma che non si ripeta. Il mio team non accetta qualcuno così disinvolto e incapace di prendersi cura di sé.
Si dirige verso la porta comincuando a indossare le scarpe, per poi indossando la giacca, sistemandosi il cappello recuperando la tracolla. Prima di aprire si girò a guardarmi, ancora seduta sul divano con un espressione incredula sul viso.
Trevis: Partiremo domattina alle 11 dall'aeroporto internazionale. Fatti trovare lì due ore prima del raduno. Per maggiori dettagli ti ho portato la tua cartelletta con tutto ciò di cui devi sapere.
Poggiò sulla scarpiera la cartelletta e aprì la porta.
Trevis: Ti consiglio di cominciare a preparare le valigie.
Detto ciò se ne andò senza nemmeno salutare.Che cosa è appena successo?
~•~•~•~•~•~•~•~
Sentii i ragazzi avvicinarsi rumorosamente alle porte del jet privato della squadra. Quando mi videro si bloccarono, cosa che mi fece scoppiare a ridere.
Io: Ehi ragazzi! Sembrate che avete visto un fantasma!
Il primo a "sbloccarsi" fu Mark che mi strinse così forte da farmi quasi perdere il respiro.
Mark: Ero così preoccupato! Il mister ci ha proibito di cenirti a trovare.
Le ragazze vengono anche loro ad abbracciarmi.
Erano davvero tutti preoccupati per me?!
Celia: Però...bella questa nuova uniforme.
Io: Grazie. Ma ora basta, stiamo per partire. Siete pronti a far parte delle internazionali?
Tutti: Sì!~•~○~•~
Angolo dell'autrice
Capitolo corto ma dedicato tutto ad uno dei miei personaggi preferiti: Percyval "Ghiacciolo" Trevis.
Credo che sia uno dei più enigmatico e carismatico personaggio degli anime che mia subito incuriosito.
Voi invece chi preferite in Inazuma Eleven/Go/Galaxy?Anime preferito?
Il mio assolutamente Detective Conan. Seguito subito dopo da Death Note.Manga?
Cmq, l'easter egg dello scorso capitolo è....Angels of Death!
Lo avete mai visto, l'anime? O magari avete giocato il gioco ispitato all'anime?(o è l'anime ispirato al gioco?)Cosigliatissimo cmq, sia il gioco che il cartone: divertente(più che altro per l'essere apatico della protagonista) e drammatico (così tanto da farmi piangere quasi ad ogni episodio)
Solo ora mi sono accorta che aggiorno un mese sì un mese no. Ed è anche abbastanza regolare XD
Per quanto riguarda la FF, stiamo per entrare nel vivo della storia. Vi sta piacendo?
Ci vediamo al prossimo capitolo.
RosaDeLaMarea🌹💙
STAI LEGGENDO
Inazuma Eleven
RandomNo spoiler Se volete sapere di che tipo di storia si tratta dovrete leggerlo. Spero vi piaccia.