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Commessa: Grazie e arrivederci.
Uscii dal minimarket e chiusi la zip del mio nuovo zainetto dopo aver messo la spesa. Mi serviva proprio un nuovo zaino!
Tornai a pattinare per le strade del quartiere ormai conosciuto e mi diressi verso casa. O meglio, è quello che volevo finché non vidi una torre argentata con sulla punta il simbolo di un fulmine che si eregeva sulla cima di una collina. La curiosità prese il sopravvento e mi affrettai a salire su per la collina.

Che vista!
Il sole all'orizzonte lasciava pian piano spazio nell'oscurità della notte e qualche stella si stava illuminando in quel miscuglio di rosso, arancione e blu. La città sottostante, vista in parte coperta dalla vegetazione della collina, splendeva di una sfumatura rossa e si vedevano già le prime luci dei lampioni.
Non ci pensai due volte e presi la mia inseparabile mirrorless dal mio zaino, lo posizionai davanti al mio occhio sinistro chiudendo l'altro, girai lentamente l'obiettivo e immortalai il paesaggio. Poi lo allontanai dal mio viso e selezionai la foto sullo schermo. Niente male...
Per me la fotografia non era solo un passatempo, per me era un'arte che rispecchiava sempre la realtà dei fatti. Anch'esso era uno delle tanti passioni che avevo.

P.O.V. Mark:

Stavo passeggiando per le strade insieme a Shawn e a Jude.
Io: Ehi ragazzi che ne dite se andiamo alla torre? Vorrei allenarmi un po'.
Shawn: Sei sempre il solito, capitano.
Jude: Ma non ti stanchi mai?
Io sorrisi imbarazzato e mi incamminai impaziente verso la collina.

Quando arrivammo non mi aspettai di vederla lì.
Io: Ehi Mary!
Lei non mi sentì. Era troppo concentrata a scattare una foto del paesaggio: la mascella serrata, i muscoli rigidi. Al collo aveva appeso la sua cuffia mentre sulle spalle aveva uno zainetto color crema e una sacca mezza piena, per finire ai piedi aveva i suoi pattini. Era cambiata molto da quando era partita...prima era una ragazza timida e meno estroversa. Portava gli occhiali e i suoi capelli superavano a malapena le sue spalle, e ora...
Ammetto che era davvero molto bella e che se non fosse stata mia sorel...Ma che sto pensando?! Lei è mia sorella!!!
Lei mise nello zaino la sua macchina fotografica e nel farlo ci notò.
Mary: Mark, Shawn, Jude! Che ci fate qui?*ci saluta con la mano*
Si avvicina e noi ricambiamo il saluto.
Io: Andiamo ad allenarci. Cioè...io mi alleno, loro mi aiutano.
Lei ci guardò interrogativa.
Shawn: Vieni con noi.
La guidammo per l'ultimo tratto del sentiero e le feci vedere il gommone appeso al ramo di un albero.
Mary: Quindi...tu ti alleni sulle tue capacità individuali e sulle tue tecniche con il gommone di un camion?*divertita*
Io: Eh già*ridacchio*
Lei si fa improvvisamente seria.
Mary: ...*pensierosa*Proprio come il nonno.
Eh?! Ma come...?
Io: Come sai che il nonno usava un gommone proprio come me?*sorpreso*
Jude: Hai per caso un quadeno anche tu come quello di Mark?
Mary: Più o meno. Mentre ero via, dentro uno degli scatoloni, ho trovato un libricino molto interessante che parlava del nonno: David Evans. In particolare delle sue tecniche. Sembravano degli appunti, delle annotazioni...*pensierosa*
Io: Devono essere senz'altro gli appunti del nonno.
Jude: E riesci a decifrarlo?
Mary: A quanto pare...
Wow! Chissà quanti altre tecniche avrà inventato il nonno!
Shawn: Dove ce l'hai adesso?
Mary: Sarà tra le mie cose. Credo proprio che sia ancora dentro a uno degli scatoloni che non ho ancora svuotato.
Io: Bene. Poi a casa lo cercheremo. Intanto...- presi il gommone tra le mani e lo spinsi con tutta la forza che avevo per poi pararla facilmente -alleniamoci!

Mentre io e i ragazzi ci alleniamo, loro con i tiri che io poi dovevo parere, Mary era seduta sulla panchina a guardarci.
Shawn: Prendi questa Mark! Ah!
Io lo parai con un po' di difficoltà. Era davvero migliorato.
Mary: Mark!*si avvicina* Posiziona le punta dei piedi leggermente più all'interno e piega di più le braccia*mi fa vedere la posizione*
Mark: Così?
Mary: Sì e appena stai davanti alla palla cerca di prenderla al momento giusto. Cogli l'attimo e lasciati guidate dal tuo istinto.
La guardai sorpreso ma mi ripresi subito. Presa la palla e la rilanciai a Shawn.
Io: Tiramene un altro!
Shawn: Va bene!....Eccola!
Mi misi davanti alla palla e mi posizionai come aveva detto Mary. Buttai giù tutto il fiato che avevo e mi feci trasportare dal mio istinto, parando il tiro senza problemi.
Io: Wow. Ma come...?

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