Sally

12 1 0
                                    

Riposi suadente in incubi tetri,
mi spogli, mi graffi,
mi strappi la pelle.
Atomo nero disperso
in trilioni di stelle,
frantumi ventricoli
come fossero vetri.

Mi spogli le ossa,
stritoli e abbracci,
mordi e poi baci
la carne percossa.

Assorbi la luce,
divieni il mio buio.
La notte ricucio
ogni lembo più truce,
di pezzi di cuore,
che hai mangiato da me.

Bella che piango.
Quasi mortale,
quasi fatale
quell'infido sguardo.

Avveleni la carta,
che sgorga d'inchiostro,
il sangue del mostro
che creasti per me.

Naufrago nelle tue labbra,
taglienti, spinose e velenose
s'aprono candide come rose
poi voraci m'inghittono l'alma.

Tempesta che abbatte gli scogli,
più duri di muri in cemento,
mi curi mentre stai gemendo.
La testa è la tomba dei miei sogni.
Guarda come sono buio dentro,
strappandomi la pelle tu mi spogli
per scoparti il dolore che sento.

Non si ama senza aver prima sofferto,
non si soffre senza prima averti amata.

Sei il veleno che mi uccide,
ma di cui mi nutro,
tanto che senza,
m'uccido io.

La vita mia
che si spezza all'improvviso,
come un enjambement
sulla poesia del tuo sorriso.

Animare i Morti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora