La mia strada

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Amo l'amar degli animi umani,
che tanto più d'armar l'animo stesso
riflesso in istinti più rari
scelgono l'animar respiri soavi,
perduti, ma restii ritrovati.

Oracoli vacui inneggiano a Dèi,
ma lor vitrude non li salverà.
Volontà mortale rende rei,
ma arrender quei ribelli non basterà.
Tal fuoco può render Dèi,
morenti o mortali, ma non l'arresterà.

Come calamita una calamità
attirar avversi destini,
oscuri sentieri da sgretolar respiri,
eppur tal volontà non li svierà.

Non è sperar salvezza,
o sparar d'onore, o saldar onere.
Gratuito l'interesse del mio volere
che non soggiace ad altrui insistenza. M'hanno insegnato più a cadere
piuttosto che a chinar la testa.

Amo l'amar di questa vita,
rea di sacrifici, marchia a cicatrici
via infinita, mare senza riva.
O la si raggiunge da falliti,
o ci si affogherà felici.

Spengere le stelle al buio
fa sparire crude ombre,
scie di comete sono orme
nel plenilunio ne pioverà a diluvio.

Marca la mia strada
anche s'io son stanco,
anche s'è sterrata.
Anche se vi piango,
anche se stremata,
la mia salma in fango
nelle notti in bianco
piangerà una ritirata.

Marca la mia strada,
con il cuore calmo,
anche se ogni tanto,
mi tremerà la spada.

lo uom d'onore, seguirò 'l sentiero
poiché ogni mia ragione
ne rende concreta l'esistenza
d'ogni mio pensiero,
istante e sguardo.
É l'essenza del mio core
e d'ogni suo struggente battito.

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