Notte che come un manto
mi cingi vestito di nero,
ascolti le volte che piango,
dipingi di fango il mio cielo.Silenzi le urla del mondo
per farmi sentire le mie,
versi nel vuoto profondo,
sputi sospiri d'inchiostro
tracciandovi pallide vie.Notte che oscuri i miei occhi
chiusi per guardare il tuo sole.
Tu che finisci i miei giorni
dando riposo al mio cuore.Mi rendi più cieco di te,
più sordo di chi non sente
l'amore degli altri.
La morte sospira con me
consola i miei languidi strazi.Tu che mi vedi crepare,
infrangermi in piccoli pezzi.
Tu che mi vedi strisciare,
piangere inutili versi.Tu che m'hai visto strillare,
tacere, parlare col vento,
cadere, rialzarmi, volare,
dormire su bare in cemento.Tu che m'hai visto tremare
piangente di freddo nel letto,
chiedendo a quel Dio benedetto
di lasciarmi finalmente crepare.Tu che m'hai visto amare
chi non m'ama
più di me stesso,
fino a restare seduto sul mare
a cercare un'effimera calma
in un mondo interiore complesso.Tu che conosci quanto dolore
ho sentito squarciarmi nell'alma.
Proteggi e distruggi con cupo candore
ogni sospiro della mia rancida salma.Tu che m'hai visto strozzare
lacrime amare con fredde lenzuola,
hai visto nel buio brillare
la mia pallida stella da sola.S'ella spegnesse se stessa,
solo tu la noteresti morire.
S'ella spegnesse se stessa,
solo tu la vedresti sparire.
Piangeresti nel buio la pioggia,
ma nessuno ti vedrebbe soffrire.Tu che hai sofferto con me,
conosci a memoria il mio buio.
Tu che mi hai offerto con te
un grande e silenzioso rifugio.Tu che sai quanto vorrei
che lei mi amasse davvero,
mi vedi pregare gli Dei,
ma lei è con un'altro.
Io che cado dal cielo,
mi dissolvo in un fascio.
Notte, io so tu chi sei:
i respiri miei
che stringo in un cappio.