Mi avvicinai al ripiano di legno, quella che era stata la mia vecchia scrivania durante gli anni di liceo. Presentava ancora, dopo tutti quegli anni, i segni di pennarello, qualche graffio qua e là e tutte le mie vecchie penne e matite nel contenitore apposito.
Sospirai, passandovici sopra la mano, era ancora legnosa e ruvida come la ricordavo.Aprii il cassetto accanto al mobiletto, quel cassetto. Il cassetto dove sapevo di trovarlo.
Il mio diario.
Sorrisi quando lo trovai, ancora lì, immacolato come lo avevo lasciato sei anni fa, quando avevo lasciato questa casa.
Lo aprii, lo sfogliai, ricordavo ancora tutte quelle parole come se le avessi scritte ieri. Come se non fossi già arrivato a ventisette anni e se non fossi una persona completamente diversa.Decisi allora di prendere una penna, distrattamente dal contenitore, e cominciare a scrivere.
______Caro diario...
È un po' che non ci sentiamo, eh?
Non riesco mai a portare a termine qualcosa a quanto pare... Mi ero ripromesso di scrivere qui sopra quasi ogni giorno, e invece ti ho abbandonato senza neanche una spiegazione per sei anni, senza nemmeno un salutino. Sono stato davvero cattivo...Sono sempre io, Jeon Jungkook. Quel diciannovenne che scriveva su queste pagine per trovare una via di fuga dalla merdosa realtà in cui viveva, non è cambiato molto, nel suo animo. Sono felice di dirti, però, che tutti i miei problemi adolescenziali, l'acne e l'obesità sono scomparsi.
Hai capito bene.
Non ho più i brufoli - ma ho ancora delle cicatrici sulle guance- e peso 97 kg, adesso, possiamo dire che sono comunque in carne, per essere un uomo di ventisette anni, ma non mi dispiaccio. Credo che sia dovuto alla crescita, insomma si sa che noi maschietti ci sviluppiamo dopo rispetto alle ragazze.
Jimin, al suo tempo, mi ha fatto rendere conto che, effettivamente i miei occhiali erano fuorimoda da almeno vent'anni, e i miei vecchi capelli a scodella mi rendevano solo più tondo di quanto già non fossi.Ora porto degli occhiali diversi, dal taglio più sottile, e i capelli con una riga appena al lato.
Già... Col tempo si cambia molto... Devo ammetterlo.Pensavo non sarei mai più uscito dal tunnel dell'obesità e invece, beh, posso dire di essere diventato proprio un bell'uomo. Anche mamma è fiera di me.
Mi stai chiedendo come mai sia successo?
Beh, partiamo dall'inizio.
Quando ho finito le superiori e ho cominciato l'università, mi sono reso conto che, effettivamente, se avessi voluto puntare ad un posto di lavoro quantomeno rispettabile, sarei dovuto cambiare. Dovevo migliorare me stesso se, con un po' di fortuna, avessi deciso di entrare a far parte di qualche azienda. Insomma... Nessuno vuole un dipendente obeso. Il mio culo non sarebbe neanche entrato in una di quelle sedie da ufficio, a dirla tutta. E nessuno vuole un dipendente che non si presenti bene.
È stato anche grazie a Jimin che sono cambiato: mi ha aiutato lui nella mia "impresa", motivandomi e standomi accanto ogni qualvolta avevo una crisi di pianto perché volevo delle schifezze, o avevo un attacco di fame chimica all'una di notte; lui mi baciava e mi rassicurava, mi teneva le mani e mi diceva che sarebbe andato tutto bene.Sì, io e Jimin stiamo ancora insieme anche dopo tutti questi anni.
Sì, io lo amo ancora come il primo giorno, se non di più.Siamo così felici insieme, Jimin è persino ingrassato appena - forse a furia di starmi dietro, anche lui ha preso qualche chiletto, e gli sta divinamente. Lui ha finito lo scorso anno l'accademia e adesso è un insegnante di danza. Mia madre lo adora, come sempre, e ogni qualvolta che ne ha l'occasione, lo strapazza di baci e coccole, e Jimin mi delizia con la sua amabile risata. Non potrei mai stancarmi dei suoi occhietti e delle sue labbra piene.
Lo amo così tanto.
E pensare che, all'inizio, lo odiavo. Che buffa la vita. Se non mi si fosse avvicinato, quel giorno, probabilmente non ci avrei mai parlato, e magari adesso sarei stato uno di quei mammoni grassi incollati alla sedia da gaming col loro PC da milioni di won.Senza Jimin la mia vita non sarebbe stata la stessa.
Sai, rileggendo la prima pagina di questo diario, devo dire che non mi aspettavo di ricredermi su una cosa: non sono più quello sfigato di una volta. Sono un uomo nella norma, adesso, con un bel fidanzato, con qualche chiletto in più, certo, ma con un buon lavoro in un ufficio come manager delle vendite estere, e un piccolo appartamento di periferia.
Non sono più il nerd brutto e brufoloso di prima, che si piangeva addosso e che aveva un solo amico: ad oggi, i miei colleghi, i miei ex amici di università, coltivo la loro amicizia con gioia. Quello che credevo il mio unico amico, che mi sarebbe stato per sempre affianco, Taehyung, oggi è un uomo sposato, ha due splendide figlie e ogni tanto ci sentiamo ancora per un caffè. Si è scusato mille volte con me per quello che mi aveva fatto, e io lo ho perdonato. Tae è una brava persona.
Non sono più l'obeso patologico di prima, che sapeva solo lamentarsi e dava la colpa a sua madre per la sua condizione fisica: il primo ad essere additato come colpevole, ho capito anni dopo essere solo e solamente io.Tutto questo per dire una sola e semplice cosa.
Sono stato uno stupido ad abbattermi in quel modo. Eppure a volte i miracoli succedono davvero. Senza quel briciolo di fede che avevo in Jimin, in me stesso, non sarei stato qui, seduto sulla sedia a scrivere.
Caro Jungkook del passato, smettila di piangere sul latte versato e datti una bella mossa. Il cambiamento comincia da te stesso.
Firmato: il Jungkook del futuro, business man di successo, e innamorato perso del suo Jimin.
__________«Orsacchiotto, cosa fai?» la dolce voce di Jimin mi solleticò l'orecchio, e io chiusi il diario in pelle sotto le mie mani. In tutti quegli anni, non aveva mai perso l'abitudine di chiamarmi così.
«Nulla di che tesoro...» mi stiracchiai, allungandomi per baciare la punta del naso del mio ragazzo. «Do una lezione ad un diciannovenne idiota.» sorrisi appena, e Jimin rise piano dondolandosi su un piede.
«Il tuo vecchio diario?» chiese e io annuii.
«Vorrei leggerlo...» storse il naso in una espressione adorabile. «... Ma adesso tua mamma mi ha detto di scendere, è pronto a tavola!»_________
«Insomma mamma smettila di esagerare! Ogni volta che veniamo a trovarti piangi!» esclamai ironico, asciugando le lacrime sul volto di mia madre. «Siamo in periferia, mica in Europa o in America! Ti basta prendere il bus per venirci a trovare!»
«Lo so Kookie è che sei cresciuto così bene...» tirò su col naso «Mi ricordo così bene il giorno in cui vi ho beccato ad amoreggiare sul divano!»
Jimin si morse un labbro e io mi pulii gli angoli della bocca con un tovagliolo prima di raggiungere la sedia del mio ragazzo per massaggiargli le spalle.«Senti mamma... Noi.. Dovremmo dirti una cosa...» cercai approvazione negli occhi del corvino, che intrecciò le dita alle mie e mi incalzò a continuare «Noi...»
«Ci sposiamo.» dicemmo all'unisono.
E per la prima volta dopo tanti anni, l'unico a svenire non fui più io, Jeon Jungkook, ma mia mamma.
Fine.
Beh mi spiace deludere tutte le vkook shippers ma qui la vkook c'era solo all'inizio. Mi è dispiaciuto leggere alcuni commenti cattivi verso la jikook, che sinceramente ho trovato molto irrispettosi.
Spero che questa storia vi sia piaciuta e che vi abbia insegnato qualcosa, soprattutto questo ultimo capitolo.
Se vi fa piacere, vi prego di lasciarmi un commento con le vostre considerazioni!!
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ἁκμή ¦ acne | Jeon Jungkook [BTS Fanfic]
FanfictionJungkook è un adolescente che non si distingue in grandi folle, il suo volto è perennemente coperto da una mascherina. Jungkook ha 19 anni, voti mediocri a scuola, un solo amico di nome Taehyung e l'acne. Jungkook ha molti chili in più, dei grossi o...