𝐍𝐎𝐍𝐎

477 46 26
                                    

Clementine Baudelaire

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Clementine Baudelaire









SOMEBODY TO LOVE
(QUEEN)

Dopo l'incidente della spiaggia dove mi ero beccato un livido all'occhio e lo zigomo sinistro, Clementine aveva lasciato per sempre Jeremiah, capendo che quello non era vero amore.
Supernova partì per un luogo lontano, dai suoi parenti più prossimi, per cominciare una nuova vita e chissà, magari avrebbe trovato il suo amore.
Il mio rapporto con Clementine non faceva altro che progredire, finendo in qualcosa di più, ma non sapevamo esattamente cosa.

Una bella sera, quando ormai l'estate era agli ultimi sgoccioli e la notte faceva più freddo, Clementine arrivò, più bella di sempre, con un vestito bianco, lo stesso di quando l'avevo incontrata la prima volta. Con passi lievi, tanto da sembrare un angelo che vola, avanzò verso di me, sdraiato sotto il cielo di stelle. Mi ressi sulle braccia e mi sedetti, aspettando che la mia dea giungesse finalmente tra le mie braccia.
Capii che quella sarebbe stata una serata diversa dalle altre quando l'angelo Clementine si sedette sulle mie gambe, con le mani posizionate sulle mie spalle e il viso più vicino che mai.
Sussurrò il mio nome, e mai prima d'ora lo amai così tanto come ora.
Le sue belle labbra color clementino, si avvicinarono alle mie e le sfiorarono appena. Il respiro si mozzò, il mio petto collassò in poco tempo, il mio cuore palpitò e il battito accelerò così tanto che mi sembrava di morire. Il momento tanto sperato e amato, finalmente era arrivato.
La distanza tra le labbra fu colmato dalle sue, così piene, carnose, morbide e delicate.
Un mix di sapori mi era esploso in bocca. Le sue labbra sapevano di clementino, come avevo sempre immaginato, e la lingua aveva il sapore di tabacco mescolato al sapore di ciliegie. La mia dolce Clementine mosse il suo corpo sinuoso, sul mio, spigoloso.
Mi sembrava di sognare. La mia dea, la persona che più amavo, la persona che veneravo mi stava baciando, con così tanta gentilezza che quasi volli approfondire quel bacio rendendolo appassionato.
Ella si staccò, per riprendere un poco di respiro. Le sue labbra erano rosse e gonfie, le gote arrossate erano contratte per il sorriso che aveva appena disegnato in pieno viso, gli occhi di ghiaccio erano luccicanti, più delle stelle che ci osservavano, invidiose di noi.
Avevo desiderato questo momento da così tanto tempo che non credevo fosse avvenuto veramente, tanto che toccai le sue labbra con le mie,  e le dipinsi un bacio dal sapore di clementino, per accertarmi che fosse vera, e non solo una mera illusione.

Il secondo bacio era pieno di passione e amore, io le divoravo il bel viso e lei riempiva il mio di piccoli baci.
Passò poi al mio collo e la lasciai creare piccole macchie su di esso, segno che tutto ciò era vero.
Clementine, con un piccolo gesto, fece cadere le spalline del vestito lasciando intravedere il suo bel seno, migliore di come me lo immaginavo nei sogni. Toccai quella carne morbida e giocai con essa, in completa ammirazione. La sua pelle bianca e delicata si arrossava ogni qual volta la toccavo con le mie dita.
Ci sdraiammo entrambi, le sopra di me, io sulla sabbia morbida e fredda. Iniziò a svestirmi della mia camicia blu, lasciando dei piccoli baci ogni volta che sbottonava un bottone, creando una scia di segni per tutto il torace. Risalii il mio corpo e mi lasciò piccoli baci sulle labbra, facendomi desiderare che continuasse a farlo.
Tolse finalmente il lungo vestito bianco, rimanendo nuda, con i seni tondi in bella vista e le cosce larghe intorno al mio busto. Mi sembrava di sognare di nuovo, come avevo sempre fatto finora. Così perfetta, dalla bellezza disarmante, Clementine aveva scelto me.

Le onde del mare e la sabbia bianca si mescolarono ai nostri corpi nudi, ai nostri capelli al vento, ai nostri gemiti e all'amore che stavamo consumando.
Le stelle vegliavano su di noi, la luna, gelosa, se ne era andata, e lasciò spazio al sole che stava ancora salendo, imbarazzato dei due corpi sdraiati sulla sabbia a coccolarsi.
I nostri corpi si erano fusi sia tra di loro, sia con la natura circostante.

All'alba, la voce cristallina di Clementine mescolata al fumo della sigaretta, parlò, rivelando la mia totale distruzione.








AUTHOR'S CORNER

Ricordo che quando avevo scritto questo capitolo ero imbarazzantissima per la scena d'amore dei due protagonisti. E invece di renderla "spinta", ho deciso di descriverla poeticamente, anche perché è più il mio stile questo.

Vabbè, il prossimo capitolo sarà l'ultimo (poi toccherà all'epilogo), e credo lo posterò molto presto, in modo da non confondervi poiché sarà il continuo di questo capitolo qua, che ho dovuto dividere in due parti perché troppo lungo.

Grazie per leggere e votare questa storia, davvero, non potete capire quanto ne sono grata.

Detto ciò,
Andate in pace gente, e godetevi la vita ☀️

𝐌𝐀 𝐂𝐇𝐄𝐑𝐈𝐄|| L. Di Caprio (90s)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora