Capitolo 22

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È mattina sono le 6 e 55 non sono riuscita  a chiudere occhio stanotte. Per il diploma. Sono davvero eccitata al pensiero. E anche al ricordo della mia bellissima serata non la dimenticherò così facilmente devo ringraziare mio padre, i miei familiari e mia madre, li amo con tutta me stessa. Mi giro altre 3 volte nel letto poi decido di scendere e di andarmi a preparare sò che devo andare alle 10 e mezza ma l'eccitazione è troppa. Preparo il vestito che mi ha regalato la nonna è corto non tanto fino al ginocchio, color corallo, con lo scollo a V e coperto dietro da un disegno tipo Greco. Molto fine con décolleté beige alti. Questo colore risalta il mio colore della pelle chiara. Mi avvio verso il bagno preparo la vasca con l'acqua calda e aromi alla vaniglia. Adoro questo odore. Mi spoglio lego i capelli e mi adagio nella vasca. Ovviamente quando sono nella vasca inizio a pensare un pò tutto. Ma soprattutto a mio padre e a quello che mi ha raccontato della sua vita. È una persona davvero forte, ma molto sensibile conoscendo adesso il suo passato. E adesso il fatto che l'azienda non và più bene non fa altro che rattristarmi è stata la sua svolta questa azienda insieme anche alla stanza ma va bene. Io voglio dargli una mano voglio sistemare le cose non voglio vedere mio padre andare sul lastrico non adesso.

Mi alzo decisa metto l'accappatoio mi asciugo velocemente e mi preparo già. Vado in cucina non trovo nessuno. Decido di preparare io la colazione. Colazione all'italiana cappuccino con cornetti al cioccolato ma non possono mancare i miei preferiti pancake al sciroppo di cioccolato. Lecco il dito che è ricoperto di cioccolato. Quando sento qualcuno camminare a piedi scalzi dietro di me.

«Mattiniera la mia bambina» dice mio padre girando il bancone e dandomi un bacio sulla tempia

«È solo che sono in eccitazione non riuscivo a dormire, per il diploma» dico con le dita tremanti che cercano di apparecchiare la tovala e portare i piatti sul bancone per sbaglio mi cade un piatto a terra

«Cazzo!» esclamo

«Fee cosa è successo?» mio padre corre subito verso di me prendendomi la mano

«Papà nulla solo un semplice graffio» dico

Non è un semplice graffio. Il taglio è diciamo abbastanza profondo ma non ce da allarmarsi basta un pò di ghiaccio e una benda.

Mio padre sbianca

«Fee non è un semplice taglio. Andiamo al pronto soccorso» dice mio padre

«Ma papà non è nulla, se mi aiuti a prendere del ghiaccio e a procurarmi una benda non succederà nulla» dico alzando gli occhi al cielo. È davvero estenuante

«Non alzare gli occhi con me sorellina altrimenti ti farò passare la voglia» dice «Allora ti serve del ghiaccio e una benda?»chiede

«Si» dico portando il mio braccio e mettendolo sotto al flusso d'acqua nel lavello con l'acqua fredda cercando di stagnare la ferita. Mio padre è in cerca di una benda

«Papà dovrebbe stare in bagno una benda» dico.

Lui corre subito e torna con la scatola della croce rossa. La poggia sul bancone la apre e trova la benda.

«Eccola quì» dice facendomela vedere

Io tolgo il braccio sotto l'acqua prendo il ghiaccio dal freezer e lo poggio sul graffio che ho fino a quando il sangue smette di uscire. Prendo la cassetta della croce rossa. Prendo il mercurio e delicatamente lo metto sul ferita questo servirà a far formare la cicatrice e a risanare. Molto lentamente prendo la benda e la avvolgo attorno alla mia ferita. Quando è stata ricoperta per bene chiedo a mio padre di tagliare la fascia lui lo fa. E ecco fatto! Sto bene come prima.

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