Slow down

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Guardavo Yuta trafficare con il telefono,sembrava preoccupato. Mi passò il cellulare.

<<Muoviti,hai pochi minuti>> disse.

Non capivo cosa stesse succedendo,ma appoggiai il telefono all'orecchio.

1..2..3. squilli.

<<Auros?>>

Una voce sussurrante chiamò il mio nome dall'altra parte della linea. Non era una voce qualsiasi, era la sua..

Iniziai a tremare appena mi resi conto.

<<Taeyong? Sei tu?>>

<<Amore mio,sì,sono io. Dio mio che bello sentirti!>>

Non riuscivo a credere a quello che stavo sentendo..era proprio lui. Nonostante fossi ubriaca,mi sembrò di essere più lucida che mai mentre gli parlavo.

<<Hei Auros sei ancora lì?>>

Yuta mi guardava e mi faceva segno di parlare.

<<Sì,scusami non riesco ancora a realizzare...finalmente ti sto sentendo dopo due mesi.>>

Le lacrime iniziarono a scendere.

<<Sì,lo so ,non sai quanto sia difficile anche per me non sapere niente di te...>>

<<Come sei riuscito a chiamarmi?>> chiesi.

<<Ho rubato il telefono del mio comandante...infatti ho i minuti contati,sono tipo nascosto in un ripostiglio a parlarti>> disse e lo sentii ridere piano. Mi immaginai la scena e sorrisi,tra le lacrime.

<<Se ti beccassero,saresti nella merda>> dissi,ridendo.

<<Non m'importa,intanto sono riuscito a sentirti.>>

<<Ti amo da morire,mi manchi così tanto>>

<<Anche tu Auros,non sai quanto. Vorrei poterti vedere,abbracciare,baciare>>

Lo sentii tirare con il naso...stava piangendo anche lui.

<<Merda...devo chiudere,ho sentito un rumore. Ciao amore,ti amo>> disse in fretta,poi la linea si interruppe.

Rimasi immobile,con il telefono ancora all'orecchio. Le lacrime scorrevano senza sosta.

Yuta si avvicinò e mi abbracciò.
Il silenzio era assordante e la sua voce ancora mi rimbombava nelle orecchie.
<<Non so se riuscirò a resistere per così tanto tempo senza di lui>> dissi, piangendo.
Yuta iniziò ad accarezzarmi mentre mi stringeva al suo petto. Mi sentivo una bambina, fragile e piccola davanti al mondo intero.
<<Lo so che è difficile, ma sei forte e lo è anche lui, vedrai che ce la farete.>>
<<Mi riporteresti a casa?>> chiesi.
Sorrise e mi accompagnò verso il parcheggio.
Estrasse dalla tasca la chiave della sua Audi R7.
Entrai dentro e partimmo, diretti verso casa.

Aprii il portone, la casa era immersa nel buio e nel silenzio. Lasciai la borsa per terra, all'entrata e aprii le luci che automaticamente si accesero anche nelle stanze. Quella casa era la mia migliore amica, ma anche la mia peggior nemica... sentire il profumo di lui, sentire la sua presenza era distruttivo. Mi chiusi dietro il portone e andai verso il frigorifero. Da qualche giorno avevo comprato una bottiglia di vino, ma era ancora sigillata e quella sera mi sembra il momento adatto per stapparla. Presi un bicchiere e ci versai il vino bianco,fino all'orlo.
Per mesi non ci eravamo sentiti e mi ero abituata a quel silenzio, ma quel giorno avevo risentito la sua voce che echeggiava ancora nelle mie orecchie.
Presi il telefono e scrissi a Yuta:
"Stasera hai da fare?"

Mentre aspettavo la sua risposta, presi il bicchiere e mi avviai in camera a togliermi i vestiti per mettermi il pigiama. Chiamare Yuta era la decisione giusta, almeno non sarei stata sola e non avrei fatto cazzate. Avevo bisogno di distrarmi e bere da sola non mi bastava.
Aprii l'armadio e presi il primo pigiama che mi capitò sotto mano, poi andai nel bagno adiacente e mi struccai e mi lavai.
Nel frattempo Yuta mi aveva risposto:
"No, se vuoi vengo a tenerti compagnia. Serata difficile?"
Mentre mi lavavo i denti, gli risposi:
"Molto difficile... porta il pigiama che resti da me a dormire"
La risposta non tardò ad arrivare.
"Due minuti e sono da te"

Guardai lo schermo e desiderai che quella risposta venisse da qualcun altro.
Dopo essermi messa comoda, mi legai i capelli in uno chignon e poi ripresi il mio calice per scendere di sotto, nel salotto.
Accesi l'enorme tv al plasma, ma mi fermai, bloccandomi.

<<Dai forza! Ti muovi?!>> urlò dal divano Taeyong.
<<Eccomi sto arrivando.... mamma mia che brontolone!>> dissi, sorridendo, mentre scendevo le scale per raggiungerlo. Quella sera avevamo deciso di guardare un horror, nonostante stessimo da un po' insieme, non eravamo mai riusciti a vederne uno e quella sera era importante, avremmo visto "La madre".
Mi sedetti vicino a lui.
<<Finalmente...>> rispose, avvicinandosi per stamparmi un bacio sulle labbra.
Il contatto con le sue labbra scosse il mio corpo.
<<Allora metto play>> disse.
Feci di sì con la testa e mi sistemai meglio vicino a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla. Le sue braccia mi strinsero mentre il film iniziava.

Mi sedetti sul divano e mi appoggiai su un cuscino, guardai alla mia destra.

<<Noi dovremmo finire il film..>> dissi, mentre le nostre bocche si incontravano.
<<Lo sai che noi non riusciremo mai a vedere un film intero >> rispose, ridendo, poi delicatamente mi tolse la maglia, lasciandomi in reggiseno.
<<Stenditi>> gli dissi, con voce ferma.
Sorrise e si stese sul divano,mentre io gli salii sopra, cominciandolo a baciare.
Mentre le nostre lingue si intrecciavano, le sue mani iniziarono ad accarezzarmi sulla schiena facendomi venire milioni di brividi.
<<Ti togli anche tu qualcosa?>> dissi, con sguardo malizioso.
Lui si alzò in piedi e si tolse la maglietta. Il suo sguardo mi metteva in soggezione, mi guardava come se mi volesse mangiare... e la cosa mi eccitava ancora di più...
<<Dio quanto sei sexy>> dissi.
Con serietà, mi prese per il collo dolcemente e mi strinse a se, baciandomi con una foga che non avevo mai visto. Mentre ancora ci baciavamo, entrambi ci spogliammo e ci stendemmo sul tappeto davanti al divano.

 Mentre ancora ci baciavamo, entrambi ci spogliammo e ci stendemmo sul tappeto davanti al divano

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Deglutii.
<<Vuoi farlo qui?>>
Sorrise.
<<C'è forse un posto più adatto di questo?>>
Si piegò sopra di me e cominciò a baciarmi il collo.
Il mio respiro si fece più pesante.
<<A me basti tu>>
I nostri corpi nudi si toccavano mentre milioni di brividi si diffondevano dal ventre per tutto il mio corpo. Lo guardai. Era maledettamente bello e odiavo essere così dipendente da lui.
Con dolcezza entrò dentro di me.
Sospirai. Ero nel posto giusto al momento giusto. Chiusi gli occhi, innondata dal piacere.

DING DONG.
Scossi la testa e tornai con fatica alla realtà. Mi accorsi di aver avuto un flashback e anche di essere in lacrime. Tirai su con il naso, mi asciugai con la manica gli occhi e andai ad aprire.

Broken limitWhere stories live. Discover now