I need you

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Lo guardai terrorizzata... sembrava che la vita ci andasse sempre contro. Lui stava immobile, piangeva e mi chiamava, ma io non sentivo, ero nella mia bolla, persa tra i miei pensieri.
<<Auros, ti prego dimmi qualcosa>>
Spostai lo sguardo sulle sue mani che stringevano mie. Erano fredde e le vene gonfie,che partivano dall'attaccatura delle dita, attraversavano le mani continuando sulle braccia. All'improvviso il suo tocco mi provocò una sorta di nausea, come se sentissi che quel semplice contatto mi sarebbe stato tolto per tanto tempo.
<< Quanto tempo starai via?>> dissi, con tono freddo e distaccato.
<< Due anni>>rispose
Mi sentii morire... due fottuti anni...
Ammutolii all'istante.
Rimanemmo entrambi in silenzio, non servivano parole per quel momento, sapevamo che quel giorno sarebbe stato l'ultimo insieme. Sia io che lui eravamo molto realisti, sapevamo che in due anni le cose sarebbero cambiate. Da parte di chi?
Lo guardai in eterno, negli occhi.

 Da parte di chi? Lo guardai in eterno, negli occhi

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La cameriera si avvicinò con l'ordine. Guardai il piatto con la brioche davanti.
<<Allora non ha senso che io mi trasferisca qua, lo avrei fatto per stare insieme a te >> dissi, addentando il cornetto.
<<Ti giuro Auros che ho provato di tutto, non sai quanto ero felice di averti finalmente accanto a me, mi sembrava un sogno>>
Un sogno...
<<A che ora devi partire?>>
<<Stanotte alle 3.30>>
Avevamo meno di 12 ore per stare ancora insieme.
<<Allora non perdiamo tempo, godiamoci il tempo che ci rimane>> dissi, sforzandomi di sorridere, dovevo farlo, non mi dovevo demoralizzare altrimenti sarebbe partito pensieroso.
Desidero solo che tu stia bene...
Finii la mia colazione e lasciai i soldi sul tavolo.
Lui continuava ad essere serio, triste...
<<Che vuoi fare oggi?>>
<<Possiamo andare a casa? Voglio stare con te e basta>> disse, alzandosi dalla sedia. Venne verso di me e mi prese la mano. Le nostre dita si intrecciarono e lui mi strinse, forte.
Annuii, era esattamente quello che volevo fare.

Mentre mi infilavo il costume, contavo mentalmente i giorni che lui sarebbe stato lontano da me: erano 730.
Mi sistemai il reggiseno, presi il telo in una mano e nell'altra la borsetta con le creme solari, poi andai al piano di sotto.
Aprii la porta scorrevole del salotto, lui stava già nell'acqua.

Si girò verso di me:<< Ho un regalino per te, lì>> disse, indicando il tavolino alla mia destra

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Si girò verso di me:
<< Ho un regalino per te, lì>> disse, indicando il tavolino alla mia destra.
Girai la testa e sorrisi nel vedere un pacchetto di Marlboro nuovo.
<<Mi fai fumare?>>
Per la prima volta sorrise: <<Per oggi te lo permetto>>.
Scartai il pacchetto, ne presi una e l'accesi. Riempii i polmoni di fumo, fin quasi a non avere più aria, poi buttai tutto fuori. Mi avvicinai alla piscina e mi misi seduta sul bordo. Taeyong si diresse verso di me,nuotando.
<<Mi mancherà farti la predica per le sigarette>>
<<E a me mancherai tu, da morire ...>>
Si rabbuiò. Odiavo quello che stava accadendo e, paradossalmente, odiavo trovarmi lì, davanti a lui, a fumarmi una sigaretta e a pensare che quel corpo, quel viso, quello sguardo e il sapore delle sue labbra l'avrei perso molto presto. Con la sigaretta in bocca, scesi dal bordo in acqua e lo abbracciai, forte.
Il contatto con la sua pelle fredda e bagnata mi provocò brividi lungo tutto il corpo.
<<Finisci quella sigaretta, così posso buttarti in acqua>> disse, staccandosi da me.
Sorrisi. La situazione era tesa, l'aria intorno a noi era dannatamente silenziosa, come se il mondo sapesse cosa stesse succedendo. Taeyong si allontanò a nuoto, mentre io rimasi vicino al bordo a finirmi la sigaretta. Mi guardai davanti: il bosco, quegli stessi alberi che due anni fa guardai dal terrazzo della stanza insieme a Taeyong:
"Non dovresti fumare..tu canti"
"Mi rilassa e poi devo respirare"
"E tu respiri fumando?"
"Mi aiuta a non pensare ..."
Due anni dopo ero nello stesso luogo, ma fumare non bastava più per respirare. Le lacrime iniziarono a sgorgare senza freni. Fissai la sigaretta che tenevo  tra l'indice e il medio.
Respirare...
Spensi il mozzicone sul bordo della piscina, poi mi girai verso Taeyong, che stava di spalle.
Cercai di fare il più piano possibile e lo raggiunsi a nuoto. Lo abbracciai da dietro e al mio tocco, sussultò.
<<Mi hai spaventato>> disse, girandosi verso di me.
Mi allungai verso di lui e lo baciai.
<<Ti amo Taeyong ...>>
Si avvicinò, prendendomi i fianchi. Le nostre bocche si incontrarono di nuovo, ma stavolta con il bisogno di non staccarsi più.  All'improvviso mi prese in collo e avvinghiai le mie gambe al suo giro vita. Le sue labbra calde iniziarono a baciarmi il collo.
Chiusi gli occhi, godendomi quella sensazione.
Ho bisogno di te
Avevo bisogno di sentirlo, di averlo, di non separarmi da quel corpo, dalla sua anima, da lui.
Con una mano mi abbassò il costume, togliendomelo.
<< Auros ti amo da morire >> e così dicendo mi penetrò.
E facemmo l'amore lì, in pieno giorno, con i raggi del sole che ci compiva, con  i rumori del bosco e gli uccellini che cantavano. Facemmo l'amore davanti a tutto il mondo che ci guardava, per un'ultima volta insieme.

Broken limitWhere stories live. Discover now