3; Povera coyote

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Stiles

Mi sveglio sentendo qualcosa solleticarmi il viso e qualcos'altro di umidiccio sfiorarmi il mento.

Apro gli occhi e mi rendo conto che a solleticarmi la pelle è il pelo di Sourwolf e il qualcosa di umidiccio è il suo naso. Sorrido intenerito.

Sourwolf vuole mostrarsi indifferente e scocciato, per tutte le attenzioni che gli riservo, però mi sono reso conto fin dal primo giorno, che in realtà è un cucciolone troppo cresciuto che ama le coccole. In tre notti che alloggia qui, sono tre notti in cui si mette nella cuccia, per poi mettersi in fondo al mio letto ed infine al mattino ci svegliamo così, lui che dorme addosso a me.

Cercando di non svegliarlo alzo un braccio, posandoglielo sulla schiena ed inizio a fargli dei grattini dietro l'orecchio.

La quiete viene interrotta, quando papà inizia a chiamarmi per fare colazione assieme e con le sue urla, Sourwolf inizia a storcere il naso infastidito.

Per quanto sia bello rimanere a letto, mi alzo ponendo fine al sonno del cane che fino ad un momento prima dormiva. Vado in bagno a sciacquarmi il viso e scendo salutando papà che ha già preparato del caffè.

«Oggi sono a casa tutto il giorno ed ho il turno di notte» mi avvisa papà.

«Ok, tranquillo nessun problema» rispondo, poi faccio cenno verso al cane ridacchiando «in ogni caso c'è Sourwolf a proteggere la casa!»

Preparo una frittata a Sourwolf, che a giudicare da come la mangia, ha aprezzato. Finisco il mio caffè e dopo aver salutato papà, aver recuperato la giacca, lo zaino e aver fatto alcune coccole al cane, esco di casa.

Metto in moto la mia amata jeep e guido fino a scuola, appena arrivato parcheggio ed inizio a cercare con lo sguardo il mio migliore amico. Appena lo trovo, lo raggiungo salutandolo ed entriamo nel liceo.

All'ora di pranzo, nel momento in cui sto per sedermi al solito tavolo con gli altri, faccio appena in tempo a posare il vassoio con il cibo, che una mano mi afferra il braccio e mi trascina via dalla mensa, fino agli spogliatoi. Vengo sbattuto al muro in modo ben poco gentile e due occhi marroni mi guardano intensamente.

«Malia che diavolo stai facendo?» sbotto sbuffando. Sbattere le persone al muro è un vizio degli Hale, decisamente.

«Devi aiutarmi» dice continuando a fissarmi «con una persona.»

La guardo dubbioso. «Malia mio padre è lo sceriffo della contea, non posso essere complice di un omicidio e anche se non fossi il figlio dello sceriffo, non ammazzerei qualcuno. Sai quanti anni si fanno coloro che commettono un omicidio doloso? Beh, molti» la coyote ora mi guarda, corrugando le sopracciglia.

«Cosa diavolo stai blaterando?» sbuffa infastidita.

«Non volevi coinvolgermi in un omicidio o sequestro di persona?» chiedo conferma e lei alza gli occhi al cielo, quasi incredula. 

«Certo che no, idiota!» per un momento sospiro sollevato «per quello sarei perfettamente in grado di arrangiarmi» spiega con nochalance.

Sono sorpreso? Non troppo. Sono comunque scioccato dalla sua tranquillità e schiettezza sull'argomento? Discretamente.

«Quindi... mi hai rapito dalla mensa per chiedermi aiuto... a che riguardo?» chiedo leggermente esitante, aspettandomi il peggio.

«Credo... be, credo mi piaccia una persona, anzi ne sono abbastanza sicura, ma non so se ho possibilità.»

«Ottimo!» rispondo con entusiasmo, sollevato non si tratti di nulla di illegale «non credo di essere il più indicato, in ambito sentimentale, ma posso comunque tentare, chi è il fortunato?»

Black Wolf - L'Obbiettivo Del Lupo // SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora