Capitolo 12- addio

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MARINETTE POV

Quando uscii dalla doccia, il vapore che si era accumulato in bagno mi avvolse. Mi diressi verso lo specchio e con la mano levai la patina che si era formata sulla superficie di questo. Mi guardai e mi infilai un accappatoio; una volta asciutta presi la biancheria e i vestiti, li indossai e poi mi diressi verso l'uscita del bagno.
Quando uscii vidi Adrien che era intento a trafficare con la sua giacca nel tentativo di infilare alcuni fogli al suo interno, io non ci feci caso e finsi un colpo di tosse per attirare la sua attenzione, quando il suo sguardo smeraldo si posò su di me, lui rimase pietrificato.
<<Ehm...sto così male...?>> chiesi io a disagio.
<<No. In realtà sei stupenda. M'lady andiamo?>> mi rispose lui riacquistando il controllo di sé.
Anuii e presi la sua mano, scendemmo le scale e uscimmo di casa tenendoci per mano.

ADRIEN POV

Decisi di portarla a spasso per tutta Parigi, come prima tappa andammo alle Tuileries, che era il posto più vicino alla casa di Marinette.
Da lì prendemmo il primo traghetto e chi fermammo nei pressi di Notre-Dame. Dopodiché ci venne voglia di un gelato, e quale gelato migliore se non quello di André?
Su instagram qualcuno aveva appena postato una foto del fantomatico carretto di André, dicendo che sostava al Pont des Arts, ci dirigemmo lì e preso il gelato degli innamorati ci incamminammo verso i Giardini di Lussemburgo. Oramai erano le sette di sera e, siccome tutt'e due sentivamo un certo languorino, optammo per andare al ristorante della Tour Eiffel, senza preoccuparci di prenotare poiché mio padre aveva un tavolo riservato.
Giunti sotto la torre prendemmo l'ascensore e, una volta dentro al ristorante, prendemmo posto e ordinammo il cibo.
<<Allora insettina, ti sei divertita oggi?>> le chiesi io.
<<Dio, scherzi?! È stato meraviglioso! Grazie davvero della bellissima giornata Chaton!>> mi disse lei dandomi un rapido bacio sulle labbra.
<<Lo rifaremo? Voglio dire...ti piace stare in mia compagnia?>> domandai.
<<Immensamente gattino. Io adoro la tua compagnia!>>
Parlammo del più e del meno fino a che non arrivò il cibo.
Quando finimmo di mangiare ci furono i soliti riti per decidere chi doveva pagare. Alla fine riuscii a convincerla e pagai io.

MARINETTE POV

Adrien era proprio un vero gentiluomo, sembrava proprio uno di quei principi azzurri nei film della Disney: sempre attento, premuroso e cavalleresco... A volte penso che tutto questo sia solo un sogno, che sto solo sognando e che tra poco mi risveglierò ancora quattordicenne con  la solita imbarazzante cotta per Adrien, con anni che mi separavano dal mio sogno di andare ad una scuola di moda e di diventare stilista... Però poi guardo il suo sorriso, i suoi occhi verdi e capisco che è tutto vero e che sono davvero la ragazza più felice e fortunata sulla faccia della terra.
Comunque finita la cena Adrien andò a pagare e, scesi dalla Tour Eiffel, ci sedemmo su una panchina.
A causa del chiasso, però, ci alzammo di malavoglia con l'intenzione di tornare a casa.
Per fare prima, prendemmo una scorciatoia; la stradina era praticamente deserta e aveva un non-so-che di raccapricciante...
Institivamente strinsi maggiormente la mano di Adrien e lui quando se ne accorse mi fece un sorriso rassicurante.
Stavamo camminando da un po' quando un suono -simile alla sicura di una pistola che viene rimossa- ci fece voltare.
Dietro di noi c'era un uomo con una pistola in mano. Si trovava in cono d'ombra, e quindi inizialmente non riuscimmo a distinguere i lineamenti, ma quando si spostò sotto la luce fioca che emanava il lampione lo riconoscemmo: era Joel.
Ero semplicemente terrorizzata.
Adrien si frappose fra me e l'arma, spostandomi dietro la sua schiena.
Joel rise: <<No, davvero Agreste? Credi che mi farò problemi a sparare prima a te e poi a lei?>>
Adrien ringhiò furioso: <<Prova solo a toccarla e...>>
<<E...? Cosa? Il tuo spirito vagherà su questa terra tormentando la mia esistenza fino a che non avrà avuto la sua vendetta? Eh? Mmh anche se fosse credo di essere capace di andare su google e capire come fare un esorcismo... Non credi?>> disse ironico quello squilibrato.
<<Tu non farai proprio niente, a meno che non abbia voglia di metterti il cuore in pace e di consegnarti direttamente alla polizia.>> buttò lì Adrien.
<<Mmh, no. Ci ho pensato sai? Ma credo che poi sentireste la mia mancanza... Vero Marinette?>>
Le mie corde vocali erano come annodate. Ma diamine! Io ero Ladybug, non una donzella qualsiasi in pericolo! Mi feci coraggio e ribattei cercando di sembrare più sicura di quando in realtà non lo fossi: <<Sai Joel, hai ragione. Se andassi in prigione mi mancheresti da morire. Sai per fare un paragone mi mancheresti come mi manca il cagotto!>>
Adrien rise e mi guardò con ammirazione e rispetto.
Joel invece era irritato.
<<Sentite piccioncini, io non sono venuto qui per chiaccherare come tre zitelle. Io sono qui per prendermi ciò che mi spetta: la mia troietta personale, conosciuta anche come Marinette.>> disse sprezzante.
<<Non. Osare. Toccare. La. Mia. Marinette.>> sillabò Adrien che non ci vedeva dalla rabbia.
<<Oooh, ma che cosa romantica! Il cavaliere che salva la propria principessa dal drago cattivo. Peccato per questo cavaliere che questo drago sputa fuoco.>> disse Joel.
Adrien gli sferrò un potente pugno sul naso, facendo indietreggiare quel pazzo di Joel. Purtroppo Joel decise di sparare un colpo completamente alla cieca, che finì per colpire il mio amore su una spalla.
<<Adrieeeeeen!!! Noo!! Tu, brutto bastardo maniaco!! Che cazzo hai fatto!! Potevi ucciderlo pezzo di in coglione senza cervello che non sei altro!!>> sbraitai io piangendo.
<<Ahahahaha!!>> rise Joel <<Ora sta zitta e vieni con me, o lo uccido definitivamente. Hai capito?>>
Stavo per ribattere quando vidi un ombra che passava svelta dietro ad una colonna. Inizialmente pensai che fosse uno scagnozzo, ma poi vedendo l'espressione terrorizzata di quel ragazzo capii che era solo in povero malcapitato. Con la consapevolezza che forse Adrien si sarebbe potuto salvare acconsentii piangendo.
<<Mmm...Marinette! N-non a-and-andare con l-lui!!>> cercò di dire Adrien mezzo svenuto e accecato del dolore.
<<Sshh. Amore mio. Andrà tutto bene. Te lo prometto.>> dissi cercando di essere rassicurante.

Angolo d'autrice
Finalmente sono riuscita ad aggiornare!! Scusate tanto per l'attesa!! Spero come sempre che il capitolo vi sia piaciuto e vi saluto!
P.S. : questo sarà probabilmente il penultimo capitolo, senza contare un possibile epilogo aggiuntivo nel caso il pessimo capitolo venga lungo...
Detto questo... Ciaooo❤️❤️❤️❤️🐞💕

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