Obsessed With Her

Lui per Lei

Quando aprì gli occhi, Jolene sentì un forte senso di debolezza e fece molta fatica ad alzarsi.
Non poteva crederci.
Lestat morto definitivamente.
E poteva essere stato solo lui a ucciderlo: Pennywise. Il suo Pennywise.
Raccolse da terra dei vestiti, se li mise e uscì di casa con passo lento e affaticato.
Le girava la testa, aveva la nausea e la sete era infinita.
Aveva visto morire molti vampiri che avevano perso i loro creatori. Si erano consumati e non avevano più riacquistato le energie e i loro poteri. La sete li deperiva nonostante bevessero sangue tutto il giorno.
L'aspettava una fine terribile.
A fatica si trascinò fino a Neibolt Street e entrò nella casa maledetta.
Pennywise la stava aspettando in mezzo al soggiorno impolverato.
"Sapevo che saresti venuta" disse lui.
"Come hai potuto..." iniziò Jolene. "Mi hai condannata, non sarò più la stessa, mi hai tolto linfa vitale...sto morendo di sete".
"Non morirai,Jolene. Ti ho reso libera, ora potrai stare con me per sempre" disse lui con gli occhi gialli puntati su di lei.
"Ma non capisci? Non ci sarà un per sempre. Io morirò presto e tu verrai ucciso dai volturi..." disse lei con voce flebile.

Jolene era così debole che perse l'equilibrio e per poco cadde se non fosse che Pennywise era già lì ad accoglierla fra le sue forti braccia.
"Non sono uno sciocco mia dolce Jolene" disse ghignando mentre la posava dolcemente sul divano sudicio.
Con una mano guantata le carezzò il viso e poi la baciò.
Nel baciarla Pennywise le diede l'energia della luce dei defunti e la ragazza riacquistò un po' di forze.
"Ce la farai, vedrai. Ti aiuterò a superare questo momento, ma non potevo permettere che mi abbandonasse. Tu mi fai stare bene come non lo sono mai stato..."le disse il clown guardandola fissa negli occhi.

"Sei matto non..."iniziò lei ma non finì la frase perché lui la stava già baciando un'altra volta.
Le mani di lei sulle spalle di lui, le mani di lui sul viso di lei.

Stettero insieme in silenzio per un po' finché Pennywise le fece una domanda.
"Sei mai stata innamorata di Lestat? Ti mancherà?"le chiese.
"È più come la sindrome di Stoccolma...impari ad amare il tuo carceriere. Ma non mi sono mai permessa di innamorarmi di lui, avrei solo patito sofferenze atroci " rispose lei con lo sguardo basso.

"Come lo hai teso in trappola? Come lo hai ucciso?" Chiese Jolene mentre girava le sue dita fra le dita di lui.
"Se ce la fai te lo posso fare vedere..."rispose il clown tetro.
"S.si dovrei farcela..."disse lei esitando un pochino.
Il clown coprì gli occhi di lei con le sue mani guantate e le mostrò il suo incontro con Lestat.

Quando tutto finì, Jolene piangeva.
"Perché piangi?" Chiese Pennywise sorpreso.
"Tu...tu rischierai tutto per me?" Disse lei guardandolo.
"Io...sì. Ho passato l'eternità in solitudine. Non potrei tornare a vivere così" rispose lui.
"Come pensi di affrontare tutti quei vampiri?"chiese Jolene.
"Sono forte, piccola. Sono sulla Terra da sempre e non temo nessuno. L'unica cosa che temo è perdere te"rispose lui stringendola forte.
Lei gli regalò la sua fragranza preferita e la creatura si accorse di avere fame.
"Da quanto non mangi?"chiese Jolene.
"Troppo" rispose Pennywise.
"Vai a cacciare allora. Io sarò al sicuro. Ho tante amicizie fra i vampiri. Me lo diranno quando i Volturi si metteranno in cammino"disse lei rassicurando.
Pennywise le mise una mano sul viso coprendole gli occhi per qualche secondo.
Quando il clown tolse la mano e Jolene aprì gli occhi,lui era già andato via.

Mentre Pennywise era via, Jolene rifletteva sulle parole di lui.
La cosa che più temeva al mondo era perderla. Possibile che si fosse innamorato? E lei? Lo amava? A queste domande non sapeva rispondere. L'unica cosa che sapeva è che una volta saputa la notizia della morte di Lestat, i volturi avrebbero dato la caccia a Pennywise fino ad ucciderlo. All'interno della congrega italiana c'erano vampiri dotati di poteri eccezionali e pericolosi. Doveva preparare il clown ad affrontare le insidie dei volturi.
Pennywise era a caccia da ore...