1

3.8K 154 6
                                    

ATTENZIONE: tutti i diritti di questa storia sono riservati, non ne autorizzo l'uso in alcun modo . Wattpad al momento non fa apparire la giusta dicitura.

La gamba pulsava ferocemente ma l'andamento del passo non poteva mutare: correre o morire, non avevo altra scelta.

Le forze sembravano essere sul punto di abbandonarmi e se non volevo morire così indegnamente, dovevo completare la trasformazione, senza curarmi di quelle creature che avrebbero sicuramente percepito l'intensità della forza che avrei sprigionato.

Lasciai quindi che gli arbusti mi sollevassero e mi facessero quasi fluttuare verso la mia destinazione, gli occhi violacei brillarono e mi sentii finalmente libera quando la trasformazione si completò. Non potevano raggiungermi a quell'altezza, ne potevano individuare la mia attuale posizione in qualche modo. Raggiunsi quindi velocemente la mia dimora, situata in cima ad una sequoia, albero tipico della Foresta gigante, foresta della Sierra Nevada in California e nella quale io mi trovavo. L'unico posto che potevo chiamare casa.

Sospirai sollevata e per un attimo un senso di beatitudine mi avvolse completamente.

Avevo vinto la battaglia, ma la consapevolezza di essere stata scoperta nel mio habitat naturale mi fece comprendere che la guerra era ancora ben lontana dall'essere vinta e che dovevo compiere dei sacrifici importanti.

"Natura ti invoco, compi quest'atto vile affinché io possa continuare ad esistere"

Dissi sottovoce cercando di trattenere le lacrime, ma appena udii le urla di quel gruppo di uomini la cui vita era stata appena spezzata a causa mia, non riuscii più a trattenermi: piansi disperata, consapevole di aver inflitto del dolore e aver incoraggiato così il mio lato oscuro.

Ma, come se non bastasse, mi colpì un'ulteriore consapevolezza disarmante: Ero stata scoperta e non potevo più restare nella mia amata foresta.

Anche il cielo si incupì; aveva capito che le cose stavano per cambiare.

«Hania ti prego svegliati»

Mi sveglio di soprassalto sentendo qualcuno chiamarmi e la testa inizia a girare vorticosamente. L'incubo che mi ha sopraffatto è sempre lo stesso, ma non è quello il problema.

Il cuore inizia a pompare veloce non appena realizzo ciò che è successo.

Sono stata rapita e, con me, anche l'unica persona con cui ero riuscita a legare in questi mesi qui, a Los Angeles.

«sono qui Danielle, stai bene?»

Le chiedo con voce un po' ovattata a causa del sacco che mi copre la testa e lei mi risponde affermativamente.

Ho il fiato corto ma mi impongo di restare lucida per ragionare su ciò che è successo. All'improvviso però un odore pungente mi arriva dritto alle narici, seguito dal rumore di passi felpati che lasciano poco spazio all'immaginazione:ci hanno appena rapito dei fottuti mannari.

Lacrime scendono veloci sul mio viso ed io mi sento morire. Ora capisco tutto, ora tutto è dannatamente chiaro.

Molti anni fa l'intera razza dei mannari strinse un patto con le streghe, promettendosi aiuto reciproco nella battaglie. Le streghe inventarono pozioni che aiutarono i mannari a nascondere il loro forte odore e i loro passi pesanti quando attaccavano, per questo motivo non li ho mai percepiti qui a Los Angeles.

Mi sono trasferita qui quasi un anno fa, dopo che alcune creature avevano scoperto chi ero e dove mi nascondevo e quindi sono stata costretta a scappare per non essere trovata nuovamente.

L'ultima Driade.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora