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Dopo il bacio, Axel è fuggito via da me.
Senza darmi nessuna spiegazione per le sue azioni ed io mi sono sentita così stupida per avergli confessato quelle cose.
Decido però di accantonare il problema per un po' visto che devo assolutamente risolvere una questione prima che il sole sorga e la guerra inizi a fare vittime.
Chiamo a gran voce le streghe che, prontamente appaiono, spaventate dall'urgenza della mia voce ed io le ringrazio mentalmente per non avermi fatto aspettare.
<Devo materializzarmi nella foresta gigante, a casa mia. Devo prendere una cosa.>
Poche frasi concise, non ho voglia né tempo di spiegare loro ciò che ho in mente.
Loro semplicemente annuiscono, probabilmente contagiate dalla mia poca loquacità e in pochi secondi mi catapultano nel luogo per me più caro in assoluto.
Quanto mi è mancata la mia terra!
Il suo odore, la schiera di cipressi che accompagnano la strada verso casa, gli uccelli che cantano felici.
Il mio cuore però è calmo, quasi rassegnato all'idea di non poter più restare in questo posto, poco triste perché bramoso di sistemarsi definitivamente lì dove ci sono quei mannari, lì dov'è Danielle, lì dove c'è Axel.
La nuova disarmamente rivelazione mi spiazza e per qualche secondo, dimentico il motivo per cui sono qui.
<Hania cos'è che devi prendere? >
La voce spazientita di Anita mi porta alla realtà.
Il libro, devo trovare il libro.
Ancora una volta, ma per motivi diversi, lascio il mio copro fluttuare verso casa mia e rovisto nella mia piccola casa affinché riesca a trovare quel dannato tomo.
<Trovato!>
Esclamo dopo alcuni interminabili minuti.
Le streghe si materializzano accanto a me, mi stringono una spalla e mi riportano nuovamente nella mia stanza.
<Grazie.> dico loro qualche secondo prima di vederle sparire.
Non perdo tempo ed apro quel libro, ho bisogno di sapere di più.
20 luglio 1999,
La rivolta è finita ed io e la mia bambina siamo gli unici superstiti.
O meglio, io sarò la sua guida fino ai 18 anni, dopo di che Hania si troverà da sola in questo mondo ad affrontare qualcosa che è stato più grande di tutti noi.
Le lacrime iniziano a bagnarmi le guance mentre comprendo che questo libro è in realtà il diario di mia nonna.
Madre natura mi ha permesso di aiutarla in questo percorso, guidarla ed insegnarle tutto quello che so ed è ovviamente ciò che farò, ma mi fa star male l'idea di non sapere cosa le capiterà, cosa sarà costretta a fare, tutta sola, perché in questo mondo non avrà più nessuno.
Mentre scrivo lei è accanto a me, nella sua culletta, ha solo sei mesi ma i suoi occhi sono già così espressivi... Oh la mia Hania!
Non riesco a concludere la pagina, l'immagine di mia nonna che cerca di calmarmi dopo tutto ciò che è successo alla nostra famiglia mi fa singhiozzare e perdere di vista tutto ciò che ora conta.
Cazzo Hania datti un contegno, sono passati vent'anni da quel momento!
Guardo le pagine e comprendo quello che doveva essermi chiaro fin dall'inizio: mia nonna non sapeva perché io ero sopravvissuta, né sapeva cosa avrei dovuto fare dopo. Voleva solo aiutarmi in qualche modo.
Studio le pagine ed un particolare attira la mia attenzione.
31 Ottobre 2013,
Oggi Hania è particolarmente felice, non smette più di correre e ridere! Appena le ho chiesto il motivo, mi ha raccontato un sogno che ha fatto questa notte. Mi ha detto che mentre correva nella nostra foresta, una sorta di ghepardo nero con delle chiazze bianche e dagli occhi dorati le si è affiancata e continuava a girarle attorno, come a difenderla da tutto ciò che la circondava... mi ha detto che si è sentita finalmente meno sola.
Non so cosa significhi questo sogno, ma ma mi piace vederla così contenta! Vorrei fosse sempre così...
Trattengo il fiato e anche il cuore sembra essersi fermato. Non ricordo il sogno ma la descrizione quasi perfetta di Axel fa scattare in me un
campanello d'allarme.
E se tutto fosse successo, perché dovevo trovarmi proprio qui in questa situazione?
Arrivo all'ultima pagina del diario.
5 Gennaio 2017,
La mia bambina domani compie 18 anni. Sono fiera della donna che sta diventando ed è tutto merito suo, della sua forza e della sua curiosità.
Probabilmente questo sarà l'ultima pagina che scriverò, prima di lasciare questo mondo così ingiusto ma così bello. Spero che la mia Hania un giorno saprà perché è qui, quale il suo scopo. Io nel frattempo mi sono occupata di lei cercando di farle capire che deve proteggersi, che deve stare lontano dal pericolo e da chi brama il suo potere. Tuttavia, so per certo che lei è destinata a cose grandi e meravigliose.
Hania, se un giorno tu ti ritroverai questo diario tra le mani, sappi che ogni cosa che ho fatto l'ho fatta per tenerti al sicuro, ma se dovesse mai arrivare il momento di far vedere quanto vali, di combattere per qualcosa a cui tieni e di essere quindi una vera Driade allora lasciati andare amore mio, lascia che il tuo potere sia libero e sii la donna che sei destinata a diventare.
Sono sicura che prenderai la decisione migliore.
È stato un onore per me, essere la guida dell'ultima, grande, Driade.
Ti voglio bene.
Un urlo disumano lascia la mia bocca ed io non posso fermarlo, non voglio farlo.
Mia nonna è stata l'unica persona che mi abbia mai amato ma mi ha fatto crescere nella paura di essere scoperta, quando forse dovevo imparare ad accettare chi ero e seguire le orme del mio popolo, della mia gente.
I pugni sbattono violentemente sul pavimento in un tentativo di eliminare la tristezza e la rabbia che risiede prepotente in ogni fibra del mio corpo.
Ho cercato, per tutto questo tempo, delle risposte. Dovevo per forza far sì che qualcuno mi indicasse la via. Prima mia nonna, poi le streghe.
Ma nessuno sa che succederà, nessuno sa cosa c'è nel mio destino, solo madre natura ed io mi sono lasciata convincere dalle loro parole. Solo io posso sapere chi diventerò, tutto dipenderà dalle mie scelte e da che tipo di persona voglio diventare.
Ed io ora so che voglio rappresentare la pace, anche se questo significherà sbagliare qualcosa, costi quel che costi.
Non lascerò mai più che qualcuno mi dica cosa fare.
Mi calmo, improvvisamente niente fa più così male.
Metabolizzo tutte le informazioni e lascio che la mia mente le elabori.
Devo cercare Axel e raccontargli tutto, anche se è notte fonda, anche se è probabilente una cattiva idea dopo quello che è successo solo qualche ora fa.
Ma è giusto così. Ora so chi voglio essere.
Mi lavo la faccia, mi do un po' di carica e scendo giù, in un atrio silenzioso e freddo così simile a questa notte prima della guerra.
Cerco ovunque, sono certa che l'Alpha non stia dormendo per paura che qualcuno attacchi prima del previsto.
Attivo i sensi, presto attenzione a qualsiasi cosa, faccio di tutto per rintracciare Axel.
Corro in direzione di un rumore strano e quando riesco a percepire il profumo dell'uomo che cerco quasi mi cedono le gambe.
Devo farcela.
Pronta per fare il mio ingresso nella sala in cui si trova Axel probabilente in compagnia di dei suoi uomini, mi fermo quando sento qualcuno pronunciare:
<Congratulazioni. È la scelta giusta.>
Rumori di applausi e di pacche sulle spalle mi mettono in allerta.
Cosa diamine sta succedendo?
<Dare un erede al branco in questi tempi difficili è la cosa più saggia Axel.>
Le sorprese sembrano non finire mai in questa nottata del cazzo!
La mia sicurezza svanisce e la voglia di presentarmi lì dopo quella rivelazione è pari a zero.
<So che è presto, non è nemmeno ufficialmente la Luna del branco, ma ormai tutto è imprevedibile.>
Lascio quel posto velocemente non curandomi del rumore che ho sicuramente fatto. Che si fotta!
Prima mi bacia e poi se ne esce con questa stronzata.
Come una furia mi rintano nella mia stanza, solo per uscirne poco dopo in direzione di quella di Danielle.
Devo vederla, magari parlarle seriamente per una volta. Glielo devo.
Mi calmo perché lei non merita di vedermi così e busso piano ma sua porta, sperando di non interrompere niente o di averla svegliata ma un debole avanti mi permette di avanzare tranquilla.
<Ciao Dani>
La mia amica mi guarda dolcemente ed io sono così felice di averla nella mia vita.
<Hania.. Non riesci a dormire eh?>
Annuisco, chiudo la porta e mi avvicino al suo letto.
<Come ti senti?> le chiedo sincera.
<Male, ma penso sia uno stato d'animo generale dato ciò che ci aspetta tra qualche ora massimo>
Mi sorride triste.
<È tutto così surreale, nel giro di qualche settimana il nostro mondo è cambiato.>
Continua poi ed io mi limito ad ascoltarla.
<L'unica mia costante sei tu Hania.>
Mi dice sincera ed io mi sento in colpa per non esserlo stata abbastanza.
<Danielle, ti basti sapere che è grazie a te che so ancora voler bene. Sei una persona speciale e sarai sempre nel mio cuore. Qualsiasi cosa succeda. Ricordatelo per favore>
Le dico in difficoltà.
<Perché le tue parole mi sanno di addio Hania?>
Chiede, mentre il suo corpo prima più rilassato ora è teso, le spalle dritte quasi come fosse pronta a ricevere un colpo.
<Perché da domani le cose cambieranno e succederanno tante cose. Questo non cambia il fatto che conti davvero tanto per me. Non so cosa farei senza di te.>
Vorrei sbilanciarmi di più, essere più chiara, ma anche stavolta non posso. Non ora.
Lei mi abbraccia forte, non aggiunge niente ma a me sta bene così; voglio solo godermi l'abbraccio della mia amica ancora per un po', senza pensare a domani, senza pensare al mio cuore spezzato.

L'ultima Driade.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora