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<Posso entrare?>
Chiedo, dopo aver bussato alla porta della sua camera.
Mi sono rintanata per un bel po' di tempo nella mia stanza, cercando di capire cosa sia successo con le streghe e l'Alpha ma la riflessione non ha portato a nulla per tanto, ho deciso di far visita a Danielle ed evitare così di restare ancora da sola.
La mia amica non risponde e ho paura di aver interrotto qualcosa perché sento rumori provenire dall'interno ma poco dopo corre ad aprirmi la porta con un sorriso a 32 denti.
<Certo Hania! Per venire ad aprire ho combinato un casino, non farci caso.>
Dice dopo avermi fatto passare e mostrato la sedia della piccola scrivania a terra.
La camera di Danielle, posta esattamente alla fine del corridoio della mia, è identica a quella assegnatami tranne proprio per quella scrivania che io non ho.
<Tranquilla.>
Le dico semplicemente, accomodandomi sulla parte finale del letto.
<Devo dirti una cosa Hania. Io credo di essermi innamorata di lui.>
Sussurra, quasi avesse paura di essere sentita e il fatto che non abbia usato il nome del suo compagno me lo conferma.
<Perché sussurri? È una cosa meravigliosa!>
Le dico abbracciandola.
<Certo che lo è. Solo che glielo dirò stasera, non voglio che lo senta mentre lo dico a te.>
Annuisco per farle capire che ho compreso e lei inizia a raccontarmi tutti i dettagli della loro storia iniziata abbastanza male ma cambiata per il meglio.
<Ti ho detto molte volte che ti meriti tanta felicità amica mia, quindi sono contenta.>
Lei sorride.
<Stessa cosa vale per te. A proposito, come va con Axel?>
Chiede, abbassando il tono di voce alla fine.
Io sobbalzo e nego con la testa.
<Ma cosa dici? Non c'è nulla! Lui ha una compagna.>
Lei mi guarda maliziosa ed io non capisco proprio dove voglia andare a parare.
<E se ti dicessi che Liza non è la sua vera compagna?>
Improvvisamente interessata, la guardo attenta invitandola a continuare.
Non mi fido della mia voce in questo momento.
<Beh Ray mi ha raccontato la storia ma prima dimmi, dopo aver saputo questa cosa assolutamente vera, hai cambiato idea e vuoi dire alla tua cara amica cosa sta succedendo?>
Arrossisco, presa contropiede.
<Dimmi prima tutto quello che sai e poi ti racconto.>
E lei non se lo fa ripetere due volte.
Mi racconta di come entrambi siano giaguari mannari ed amici sin dall'infanzia e come entrambi abbiano perso tutti i loro cari in un attacco dei cacciatori circa nove anni fa quando Axel aveva appena 16 anni e Liza 18, prossima tra l'altro alle nozze con il suo defunto compagno.
<Non capisco, perché Axel avrebbe dovuto rinunciare alla ricerca della sua mate per stare con lei? Non mi fraintendere, ho capito che sono incredibilmente legati, ma è solo un po' strano. Tutto qui.>
Esclamo sincera.
<È ciò che ho chiesto a Ray e lui mi ha risposto dicendomi "beh Axel aveva perso quella speranza già da un po".>
Sono confusa e credo che la mia amica l'abbia capito visto che inizia a ridere.
<La tua faccia è esilarante in questo momento! Okay okay, ti spiego meglio. Quando Axel era piccolo aveva avuto una strana malattia, una sorta di febbre che venne associata alla perdita prematura della sua compagna ancora non conosciuta. Ray ha aggiunto che per l'Alpha è stato davvero difficilissimo accettarlo, continuava a dire che era impossibile, che c'era qualcosa che lo teneva legato a lei. Addirittura continuava a sognarla! Poverino, non riesco ad immaginare come si sia sentito.
Comunque ha deciso di prendere le redini del branco e stare con Liza così che non fossero più soli e>
Non sento più la mia amica, è lontana anni luce di me.
Non riesco a parlare, le parole mi muiono in gola.
<Hania! Cosa ti prende?>
Danielle nota che qualcosa che non va e mi afferra le mani.
Gentilmente la spingo via e mi alzo, mettendomi accanto alla finestra e sperando che l'aria fresca allievi questa strana sensazione che si è insinuata in tutto il mio essere.
<D-dani...Non sai l'età precisa in cui ha sentito questo malessere?>
Chiedo senza neppure averci riflettuto a pieno.
Il mio cervello rifiuta di crederci perché cazzo, lui non ha fatto niente ed io mi sto basando su una mera sensazione.
Forse mi sto solo autoconvincendo, eppure la sua faccia quando ha visto il diario di mia nonna, il suo modo di fare con me, la sua reazione...
<Hania i tuoi occhi brillano.>
Vorrei dirle che lo so, che lo sento, sento che tutto sta per cambiare e non so come dovrei reagire.
<Rispondimi.>
Dico indurendo il tono di voce.
<Non lo so Han, Ray mi ha semplicemente detto che era successo circa dieci anni prima della strage.>
Faccio due calcoli prendendomi del tempo per non commettere errori.
Axel aveva più o meno 6 anni quando è successo e se ora ne ha 25, l'episodio risale circa a 20 anni fa, proprio quando...
<Danielle.>
Lei mi guarda spaventata.
<Tutto è successo circa 20 anni fa... E sai cos'altro in quel periodo?>
Quasi annaspo, in cerca d'aria.
<Oh Dio, non crederai che>
La mia amica ha ben capito a cosa voglio alludere.
<Hania credi sia possibile? Lui non ha fatto niente e-e tu>
Scuoto la testa, non lo so se è possibile, ma come me li spiego questi sentimenti che corrodono l'anima?
<Vado a cercarlo, io devo chiederglielo.>
Danielle non mi ferma, non so se è contraria a tutto questo ma non m'interessa.
Sento che devo farlo, che devo capire se tutto questo è reale, se lui aveva davvero intenzione di fare un figlio sapendo che io, che noi...
Non riesco nemmeno a pensarlo cazzo! Come faccio a sputargli addosso questa mia assurda ipotesi? Perché è assurda, vero?
Qualcuno mi chiama, forse uno dei ragazzi di stamattina ma non m'importa, devo sapere dove è lui.
Sento la sua voce ed il suo profumo quindi mi blocco: è da queste parti.
Mi guardo attorno e noto di essere proprio fuori una stanza, al primo piano della palazzina dei mannari, e che la porta chiusa non riesce a fermare il mio udito che intercetta la voce di Axel e quella di una donna.
Liza.
Il loro discorso non è affar mio, non posso intromettermi anche se vorrei.
Devo lasciar loro spazio e poi palesarmi per avere le mie risposte.
Sì, farò così.
Devo solo convincere le mie gambe ad andare via.
<Hania?>
Cazzo, la porta è aperta ed io ho appena fatto una grande figura di merda.
Volgo lo sguardo verso Axel che, confuso, mi guarda a sua volta mentre Liza un po' tesa lascia la stanza senza dire nulla.
"Maleducata!" Vorrei urlare ma gli occhi dell'Alpha occhi mi tengono inchiodata.
<Ci vediamo dopo con le streghe, ora ho da fare.>
Dice veloce ed io, per l'ennesima volta, lo fermo afferrandolo per la maglia.
<Non credo proprio. Io e te parliamo ora.>
Dico ostentando una sicurezza che in realtà non posseggo.
Lui mi guarda infastidito poi mi fa segno di entrare in quello che si rivela essere il suo studio.
È abbastanza grande, con una finestra che affaccia sul giardino centrale da una prospettiva però leggermente diversa dalla mia al piano di sopra.
<Cosa devi dirmi?>
Ecco, è arrivata l'ora della verità ed io non so nemmeno come comportarmi.
Faccio avanti e indietro cercando le parole giuste e non oso guardare il suo viso.
<Non farmi perdere tempo Driade.>
Dice poco dopo ed io mi fermo, arrabbiata come non mai.
Sento la mia vera forma spingere, quasi chiedendomi il permesso di uscire ma non è questo il momento, lascio perciò brillare solo gli occhi.
<Axel perché l'altra sera mi hai baciato?>
<Ti ho già detto che è stato qualcosa di poco importante.>
La rabbia non mi permette di soffrire per la sua frase.
<Perché hai queste reazioni da quando hai scoperto chi sono? Perché hai reagito in modo strano quando hai letto il diario di mia nonna o quando le streghe mi hanno fatto quella domanda? Quindi ripeto, perché Axel mi hai baciato quella sera?>
La sua espressione cambia completamente.
Da uomo completamente invincibile, intoccabile e superiore, si trasforma in un uomo scioccato e impaurito.
<Cosa stai insinuando Hania?>
Vorrei urlare a causa della frustrazione.
<Perché non rispondi e basta? O magari vuoi che aggiunga un'altra domanda alla lista? Anzi, non rispondere, ti accontento subito. Perché non mi hai detto che Liza non è la tua vera compagna?>
La sedia in cui è seduto striscia ed Axel si alza di scatto.
<Esci da qui.>
<No Axel.>
Dico, diventando per una volta io quella con il coltello dalla parte del manico.
La sua postura e il suo cuore che batte lo tradiscono mentre dice:
<Sono domande la cui risposta non ti interessa davvero.>
Perché continua a ripetere questa frase? Cazzo!
<Ti ribadisco che invece sono cose che m'interessano. Vuoi sapere perché?>
Lui annuisce, spaesato.
<Perché ho appena finito di parlare con la mia amica che non solo mi ha raccontato che tu e Liza non siete compagni ma mi ha anche parlato di una storia interessante che, guarda caso, coincide cronologicamente con la mia.>
Ti prego Axel, non farmelo dire, non essere così crudele e spiegami tu cosa sta succedendo.
L'Alpha si siede e decide di abbassare lo sguardo.
La potenza di questa scena è incredibile: il suo corpo quasi sembra essersi arreso a me, sembra essere schiacciato da quello che gli sto dicendo.
Nella stanza si sentono solo i nostri respiri affannati e lui non sembra voler cambiare la cosa dicendomi finalmente la verità.
<Perché ti stai comportando così?>
Gli chiedo, alla fine, sconfitta.
Questa è davvero la mia ultima domanda Axel, ti prego finiamola qui.
<Perché ho una paura fottuta di dirti quello che vuoi sapere.>
La voce è bassa, spenta ed il mio cuore perde un battito a quella visuale.
<Pensavano fossi pazzo quando continuavo a ripetere che lei non poteva essere morta, che lei era ancora lì fuori ad aspettarmi. Mi hanno detto che dovevo accettarlo e quindi mi sono convinto che forse pazzo lo ero davvero, ma che potevo rimediare e diventare ciò che tutti si aspettavano io fossi. Stavo addirittura cedendo alle richieste dei miei Beta di mettere al mondo un erede che potesse continuare la stirpe dei giaguari ma poi ho scoperto che pazzo non lo sono mai stato, che vent'anni fa non era davvero morta la mia compagna.>
<Ti prego Axel, ho bisogno di sentirtelo dire.>
Dico io, in preda ad un pianto disperato che è iniziato subito dopo averlo sentito finalmente sciogliersi.
Non è possibile, lui non me lo ha detto, lui non ci ha creduto abbastanza.
Metto più spazio possibile tra me e l'Alpha ed infatti il mio corpo poco dopo incontra il muro accanto alla porta.
<Avevi ragione quando dicevi che eri nel posto giusto, che il motivo per il quale sei stata scelta aveva a che fare con questa storia. Perché tu sei destinata a me Hania, sei tu la mia compagna.>
Questa volta, è il mio turno di scappare da lui.


L'ultima Driade.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora