8: TI DIMENTICHERAI DI ME

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E' strano dire addio, non trovate?

Non è difficile, ma è strano.

Le persone tendono ad avere paura di dirlo, dicono sempre "ma non è un addio, è un arrivederci", forse per autoconvinzione, forse perché non hanno il coraggio di pensare al "mai più".

Nemmeno io avevo il coraggio di pensarci, se devo essere onesto, avevo paura che pensandoci avrei pianto, e mi ero promesso di non farlo davanti a lei. Non era ancora tempo di pensare ai ricordi che avevamo insieme, era tempo di crearne di nuovi, beh, uno nuovo, l'ultimo. Sono molto geloso di questo ricordo, è il mio preferito, spero di riuscire a raccontarlo nel modo più fedele possibile.

Facemmo colazione insieme, il succo d'arancia non faceva più così schifo come avevo detto nel capitolo 3, forse perché mi ci ero abituato, prese lei i pancake per entrambi, anche se le avevo detto che non avevo fame, con tanto sciroppo d'acero sopra, era di poche parole, si vedeva che stava pensando.

Ci spostammo per fare una passeggiata, attorno al villaggio, ci fermammo davanti al tavolo da biliardo esterno.

<<Ti dimenticherai di me, quando sarai tornato, avrai ricominciato scuola, avrai le tue storie, i tuoi impegni, la tua vita>>

<<Perché dici questo?>>

<<Perché funziona così>>

Mi misi di fianco a lei

<<Io non credo che ci si possa dimenticare di qualcuno>> risposi <<Credo che se una persona entra a far parte della tua vita in modo significativo ti lasci sempre qualcosa, lascia sempre un segno>>

<<E con questo?>>

<<Ci sarà una cosa, anche un piccolo particolare di quella persona, che ti mancherà per sempre, perché non riuscirai a trovarlo in nessun altro, e questo mantiene in vita i ricordi, non mi dimenticherò di te Viola, non lo voglio fare>>

<<C'è qualcosa che ti mancherà di me?>>

<<Più di una, effettivamente>>

Esitò, stava pensando ancora a qualcosa

<<Qual è l'ultima cosa che vuoi fare qui?>>

<<E' importante?>>

<<Certo, è un addio a questo posto, deve essere qualcosa che ti piace>>

Stavo per baciarla, avrei voluto farlo, ma qualcosa mi bloccò, mi bloccò la paura che quello della sera prima fosse solo un episodio, che per lei non valesse niente, la paura di rovinare tutto quello che quel momento racchiudeva, e subito prima di partire non era il caso di rovinare tutto, così ebbi un'idea

<<Ho deciso>>

<<Sentiamo>>

<<Voglio vedere per l'ultima volta quella cosa che più mi mancherà di te>>

Lei parve perplessa, non lo sapeva

<<Sorridi cogliona>>

Sorrise, e i miei occhi fotografarono quell'immagine, che sarebbe rimasta per sempre

<<Vieni a trovarmi ok?>>

Non risposi, non potevo prometterglielo, ma la abbracciai, lei si strinse forte a me, mi sarebbe mancata, mi sarebbe mancata tanto.

In aereo infilai le cuffiette e aprii la cartella dei file, dove c'era una cosa che volevo riascoltare, ovvero quella registrazione di me e lei di lunedì, che Viola nemmeno sapeva esistere, ora potevo piangere.

Anche lei in aereo aprì la cartella dei file, per rileggersi quella cosa che avrebbe dovuto leggere per la prima volta in quel momento, intitolata "apri questa cosa quando sei in aereo se lo fai prima ti seppellisco viva in spiaggia" (speravo fosse convincente).

Ciao,

quale modo migliore di cominciare,

non ti voglio annoiare, anche perché il tuo volo parte all'una di notte quindi immagino tu abbia sonno, io sto probabilmente dormendo quindi mi piace pensare che tu stia leggendo un mio... sogno? Ok non è questo di cui voglio parlarti, è che ci sono troppe cose da dire e ci vorrebbe un libro intero per dirle, però ok ok ci provo.

Sei la cosa più bella che indosso

Quando ti ho conosciuta ho sentito subito qualcosa, al tempo non sapevo darle un nome, ma poi ho deciso che l'avrei semplicemente chiamata viola, quella sensazione che mi davi,

Sei il cielo e sei il mondo

una sensazione che con nessun altro avevo mai provato.

Donna instabile sei la mia sfida

Sei entrata nella mia vita all'improvviso, e per così poco tempo che non ho quasi nemmeno fatto in tempo ad accorgermene, però mi sono accorto di alcune cose, e di quelle sono sicuro:

sei la piccola stella che porto

la prima cosa di cui mi sono accorto è che sei intelligente, me ne sono accorto quando allo spettacolo la prima sera abbiamo parlato, il giorno dopo mi sono accorto che sei bella, e non sto neanche qui a spiegarti perché, perché ci sono mille e una ragioni per le quali posso dire che lo sei, poi mi sono accorto che sei speciale, e questo racchiude un po' tutto forse, e per ultima cosa che sei emotiva, non l'avrei mai detto.

Nei momenti in cui non ho luce

Scrivo questo perché non mi voglio dimenticare di nulla, non mi voglio dimenticare di nessuno sguardo, nessun sorriso che mi hai regalato, nessun abbraccio, nessuna parola, nessun ricordo che mi hai dato l'opportunità di vivere.

Dai basta (rideva)

Non voglio neanche dimenticarmi di essermi innamorato di te, ecco, l'ho detto, perché nonostante tutti i casini che ci sono stati, tu per me eri qualcosa di speciale, eri quella cosa di cui avevo bisogno.

Non era male

C'è chi dice che tante persone siano destinate ad arrivare e ad andarsene come nuvole, per questo ci tenevo a farti sapere che, quando me ne sarò andato, continuerò a pensarti, e per questo Viola,

Dì la verità

ti auguro il meglio, tutto il meglio che desideri.

Era terribile (ridevamo)

Perché te lo meriti, ti meriti tutto.

J.

IL PESO DELLE NUVOLEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora