Eravamo in mensa, il mio gruppo era seduto al tavolo di Justin e il suo gruppo.
A Luke e gli altri piaceva tantissimo Justin e i suoi amici, e fortunatamente, anche per Justin e i suoi amici era la stessa cosa.
Stavano ridendo tutti per qualcosa di stupido che avevano fatto da piccoli, e io ero a dir poco presa dalla vista difronte a me. Un Justin che rideva.
Era la cosa più bella che avessi mai visto. Mi piaceva così tanto vederlo tranquillo e con il suo sorriso che mi mandava in estasi.
Sapevo perfettamente che quei momenti non sarebbero durati a lungo, così me li godevo al massimo.
D'un tratto, una voce interruppe i miei fantastici pensieri: Alison.
-Invece Madison da piccola andò a scuola senza la mutanda- disse scoppiando a ridere. Quasi mi strozzai bevendo. Quella piccola bastarda l'avrebbe pagata.
Le risate erano aumentate del doppio e volevo sprofondare nella sedia per la vergogna. Justin continuava a ridere, insieme a tutti gli altri.
-Avevo solo quattro anni- sbuffai facendo ridere di più quell'ammasso di deficienti che erano seduti al tavolo con me.
Nonostante ero imbarazzatissima, amavo quella situazione. Andavano tutti d'amore e d'accordo, e poi notai che Justin era particolarmente felice.
E a me bastava quello.
Ma come si dice? Goditi i bei momenti, lo rimpiangerai.
In mensa entrò Millar, Milliar o come si chiama, con le sue amiche/troie.
-Jeey!- esclamò con una voce d'oca avvicinandosi a Justin.
Ovviamente non sapevo starmene zitta.
-Jay?- domandai disgustata. Senti ridere i deficienti.
-Tu sei?- disse l'oca.
Mi aggiustai sulla sedia. Di certo mi stava sfidando, e se questo era quello che voleva, l'avrei accontentata.
Sorrisi sfacciatamete, -Tua sorella.- risposi. Sentii Alison e le altre scoppiare a ridere.
-Forse non hai capito con chi stai parlando- disse allontanandosi da Justin e venendo verso di me. Ora basta.
Mi alzai dalla sedia e le andai incontro. Subito si alzarono alcuni amici di Justin e le mie amiche. Sapevano che avrei potuto picchiarla fino a farla sanguinare.
-No, con chi sto parlando? Dimmelo tu. Hai una lingua, no? Oppure la usi solo per fare la troia?- domandai facendo la finta confusa. Amavo sfidarla. Non poteva vincere contro di me.
-Non mi parlare così! E poi almeno io servo a qualcosa, o meglio qualcuno- disse guardando Justin -tu invece non servi a nulla- continuò facendo spallucce. Questo era troppo.
La presi per i capelli e la trascinai fino a fuori alla mensa, avevo sbattuto la sua testa ripetutamente contro degli armadietti, ma non mi importava. Doveva soffrire.
Alison e Miley, tentavano inutilmente di staccarmi da quella, inutilmente.
Finchè non sentii qualcuno sollevarmi dai fianchi e portarmi più lontano.
-Calmati.- disse Justin accarezzandomi i capelli. Chiusi gli occhi godendomi il momento. Mi veniva l'istinto di rompere qualcosa dal nervosismo, o meglio ancora piangere.
-Perchè l'hai fatto?- domandò.
Bella domanda.
Perchè lo avevo fatto?
-Mi infastidiva.- risposi semplicemente facendo dei respiri profondi.
Non disse nulla, semplicemente mi ritrovai nelle sue braccia. Mi aveva abbracciato. Aveva capito tutto.
Mi ritrovai a piangere per il nervosismo. Stavo sfogando tutto su di lui, ed era questo che volevo impedire.
Non volevo mostrarmi una semplice bambina, stavo per diventare maggiorenne e non potevo reagire piangendomi addosso.
-Mi dispiace- sussurrai asciugandomi le lacrime.
Sembrò non capire le mie parole.
-Per cosa?- domandò confuso.
-Innanzi tutto, ti ho bagnato un po' la maglia- iniziai. Rise.
-Mi piace star con te, Madison.
Sei sempre positiva, anche mentre piangi- notò.
Sorrisi debolmente.
-Anche a me piace passare del tempo con te- risposi.
-Perchè non ti sciacqui il viso?-
[...]
Eravamo tutti a casa di Alison, i suo non ci sarebbero stati per tre mesi, così ci invitò a stare da lei per tre settimane. C'erano anche gli amici di Justin e.. Justin.
-Fai una torta?- mi chiese Alison.
-"torta" e "Madison" nella stessa frase non vanno d'accordo-dissi sbadigliando e sdraiandomi sul divano completamente.
C'eravamo solo io, Miley, Alison, Jemie, China, e Milly. I ragazzi erano usciti, non so per cosa. Erano usciti già.. Da tre ore(?).
-Beh fatto aiutare da qualcun..- in quel momento entrò Justin e i ragazzi in casa. Sorrisi malvagiamente.
-Perchè mi guardi così?- domandò Justin. Scoppiai a ridere.
Mi alzai e andai verso di lui. -Ti va di fare una torta?- dissi appoggiando un braccio sulla sua spalla giocosamente. -Mh.- mormorò.
-No.- disse subito dopo.
-Oh no, Justin. Tu mi aiuti eccome!- esclamai tirandolo per un braccio verso la cucina.
-Quindi.. Lì c'è la farina, in questa credenza dovrebbe esserci lo zucchero e..- mi interruppe.
-Madison, non farò nulla.- disse sbuffando. Lo fissai per un po', giusto per capire se stava scherzando. Non stava scherzando.
-Ma è un modo per fare qualcosa insieme..- dissi abbassando il viso.
Si avvicinò a me e mi alzò il viso con le sue dita fissandomi.
-Magari stasera quando tutti usciranno, potremmo guardare un film insieme- proposi a un palmo dal suo viso. Lui era così vicino, e la voglia di baciarlo era tanta..
Si avvicinò ancora di più, finchè le nostre labbra non si toccarono.
Mi avvicinò ancora di più a lui e mise le mani sui miei fianchi.
Le sue labbra erano di qualcosa di troppo meraviglioso.
Sembrava tutto così surreale.
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Dangerous.
Fanfiction"E ti mostrò le spine per non farti vedere i petali che cadono." In questa storia ci sono contenuti molto violenti, si avvisa la gentile clientela di non leggerla se si è debole di stomaco.