Capitolo dieci. -kiss

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Eravamo in mensa, il mio gruppo era seduto al tavolo di Justin e il suo gruppo.

A Luke e gli altri piaceva tantissimo Justin e i suoi amici, e fortunatamente, anche per Justin e i suoi amici era la stessa cosa.

Stavano ridendo tutti per qualcosa di stupido che avevano fatto da piccoli, e io ero a dir poco presa dalla vista difronte a me. Un Justin che rideva.

Era la cosa più bella che avessi mai visto. Mi piaceva così tanto vederlo tranquillo e con il suo sorriso che mi mandava in estasi.

Sapevo perfettamente che quei momenti non sarebbero durati a lungo, così me li godevo al massimo.

D'un tratto, una voce interruppe i miei fantastici pensieri: Alison.

-Invece Madison da piccola andò a scuola senza la mutanda- disse scoppiando a ridere. Quasi mi strozzai bevendo. Quella piccola bastarda l'avrebbe pagata.

Le risate erano aumentate del doppio e volevo sprofondare nella sedia per la vergogna. Justin continuava a ridere, insieme a tutti gli altri.

-Avevo solo quattro anni- sbuffai facendo ridere di più quell'ammasso di deficienti che erano seduti al tavolo con me.

Nonostante ero imbarazzatissima, amavo quella situazione. Andavano tutti d'amore e d'accordo, e poi notai che Justin era particolarmente felice.

E a me bastava quello.

Ma come si dice? Goditi i bei momenti, lo rimpiangerai.

In mensa entrò Millar, Milliar o come si chiama, con le sue amiche/troie.

-Jeey!- esclamò con una voce d'oca avvicinandosi a Justin.

Ovviamente non sapevo starmene zitta.

-Jay?- domandai disgustata. Senti ridere i deficienti.

-Tu sei?- disse l'oca.

Mi aggiustai sulla sedia. Di certo mi stava sfidando, e se questo era quello che voleva, l'avrei accontentata.

Sorrisi sfacciatamete, -Tua sorella.- risposi. Sentii Alison e le altre scoppiare a ridere.

-Forse non hai capito con chi stai parlando- disse allontanandosi da Justin e venendo verso di me. Ora basta.

Mi alzai dalla sedia e le andai incontro. Subito si alzarono alcuni amici di Justin e le mie amiche. Sapevano che avrei potuto picchiarla fino a farla sanguinare.

-No, con chi sto parlando? Dimmelo tu. Hai una lingua, no? Oppure la usi solo per fare la troia?- domandai facendo la finta confusa. Amavo sfidarla. Non poteva vincere contro di me.

-Non mi parlare così! E poi almeno io servo a qualcosa, o meglio qualcuno- disse guardando Justin -tu invece non servi a nulla- continuò facendo spallucce. Questo era troppo.

La presi per i capelli e la trascinai fino a fuori alla mensa, avevo sbattuto la sua testa ripetutamente contro degli armadietti, ma non mi importava. Doveva soffrire.

Alison e Miley, tentavano inutilmente di staccarmi da quella, inutilmente.

Finchè non sentii qualcuno sollevarmi dai fianchi e portarmi più lontano.

-Calmati.- disse Justin accarezzandomi i capelli. Chiusi gli occhi godendomi il momento. Mi veniva l'istinto di rompere qualcosa dal nervosismo, o meglio ancora piangere.

-Perchè l'hai fatto?- domandò.

Bella domanda.

Perchè lo avevo fatto?

-Mi infastidiva.- risposi semplicemente facendo dei respiri profondi.

Non disse nulla, semplicemente mi ritrovai nelle sue braccia. Mi aveva abbracciato. Aveva capito tutto.

Mi ritrovai a piangere per il nervosismo. Stavo sfogando tutto su di lui, ed era questo che volevo impedire.

Non volevo mostrarmi una semplice bambina, stavo per diventare maggiorenne e non potevo reagire piangendomi addosso.

-Mi dispiace- sussurrai asciugandomi le lacrime.

Sembrò non capire le mie parole.

-Per cosa?- domandò confuso.

-Innanzi tutto, ti ho bagnato un po' la maglia- iniziai. Rise.

-Mi piace star con te, Madison.

Sei sempre positiva, anche mentre piangi- notò.

Sorrisi debolmente.

-Anche a me piace passare del tempo con te- risposi.

-Perchè non ti sciacqui il viso?-

[...]

Eravamo tutti a casa di Alison, i suo non ci sarebbero stati per tre mesi, così ci invitò a stare da lei per tre settimane. C'erano anche gli amici di Justin e.. Justin.

-Fai una torta?- mi chiese Alison.

-"torta" e "Madison" nella stessa frase non vanno d'accordo-dissi sbadigliando e sdraiandomi sul divano completamente.

C'eravamo solo io, Miley, Alison, Jemie, China, e Milly. I ragazzi erano usciti, non so per cosa. Erano usciti già.. Da tre ore(?).

-Beh fatto aiutare da qualcun..- in quel momento entrò Justin e i ragazzi in casa. Sorrisi malvagiamente.

-Perchè mi guardi così?- domandò Justin. Scoppiai a ridere.

Mi alzai e andai verso di lui. -Ti va di fare una torta?- dissi appoggiando un braccio sulla sua spalla giocosamente. -Mh.- mormorò.

-No.- disse subito dopo.

-Oh no, Justin. Tu mi aiuti eccome!- esclamai tirandolo per un braccio verso la cucina.

-Quindi.. Lì c'è la farina, in questa credenza dovrebbe esserci lo zucchero e..- mi interruppe.

-Madison, non farò nulla.- disse sbuffando. Lo fissai per un po', giusto per capire se stava scherzando. Non stava scherzando.

-Ma è un modo per fare qualcosa insieme..- dissi abbassando il viso.

Si avvicinò a me e mi alzò il viso con le sue dita fissandomi.

-Magari stasera quando tutti usciranno, potremmo guardare un film insieme- proposi a un palmo dal suo viso. Lui era così vicino, e la voglia di baciarlo era tanta..

Si avvicinò ancora di più, finchè le nostre labbra non si toccarono.

Mi avvicinò ancora di più a lui e mise le mani sui miei fianchi.

Le sue labbra erano di qualcosa di troppo meraviglioso.

Sembrava tutto così surreale.

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