Justin mi portò in un ristorante in spiaggia, era tutto bellissimo.
Stavamo mangiando tranquillamente, quando improvvisamente venne a piovere.
-Andiamo via da qui.- disse freddo.
-Cosa? E dove andiamo?- domandai confusa.
-Tu sicuramente a casa tua.- disse alzandosi dal tavolo. Perchè faceva così? Avevo sbagliato qualcosa?
-Potresti alzare il tuo culo dalla sedia? Voglio andarmene.- rispose scontroso.
Mi si riempirono gli occhi di lacrime, ma abbassai il viso, non gli avrei fatto vedere che stavo per piangere.
Alzai lo sguardo al cielo e ricacciai le mie lacrime dentro.
Eravamo nella sua macchina, nessuno dei due parlava.
Decisi di parlare. -Perchè ti comporti così?- domandai.
-Così come?- domandò confuso.
-Non lo so, da... Nulla.- dissi sospirando.
-Se stai parlando, finisci la frase, stupida.- disse ringhiando.
Lo guardai con le lacrime agli occhi. Perchè si comportava così?
-Perchè ti comporti da completo stronzo, eh? Ti hanno ucciso il gatto?!" Urlai.
-Non alzare la voce con me!- urlò anche lui.
Lo guardai con delusione, vide che avevo gli occhi pieni di lacrime e mi guardò mortificato.
-Buonanotte.- dissi per poi uscire dalla sua auto.
#justin'spov.
-Buonanotte.- non capii a cosa si riferiva, ma poi notai che eravamo arrivati sotto casa sua.
Ero un completo idiota, non mi meritavo nemmeno una come lei.
-Vaffanculo Jason.- dissi sballando i pugni sul volante.
Dovevo assolutamente sfogarmi: Milliar.
Le mandai un messaggio veloce:
"Milliar preparati, stasera si va a casa mia." Le inviai.
"Subito cucciolo." Rispose.
Sbuffai infastidito, odiavo quando mi dava certo soprannomi del cazzo.
Lei credeva che io provavo qualcosa per lei, povera.
Arrivai sotto casa sua e scese, aveva un corpetto di pizzo che risaltava le sue terre rifatte e un pantaloncino che non copriva nulla.
Entrò in macchina e inizio a baciarmi il collo. Iniziai ad eccitarmi, ero pur sempre un ragazzo.
-Fermati.-Le dissi duro. Non mi ascoltò, infatti mise una mano sul mio pacco e iniziò a muoverla.
Aprii il mio sportello e andai nei sedili posteriori, in pochi secondi fu anche lei lì.
I vetri erano neri, nessuno poteva vedere cosa stavamo facendo.
Iniziai a baciarla con foga, e lei continuò a strusciare la sua mano sul mio pacco.
Iniziai a strusciare la mia parte intima con la sua, gemeva come una cagna.
-Oh sì Jason!- urlò con una voce di papera.
Iniziai a stancarmi della stessa cosa, così iniziammo a spogliarci.
In pochi minuti fummo senza vestiti.
Iniziai a baciarle i seni e lei mise le mani nei miei capelli.
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Dangerous.
Fanfiction"E ti mostrò le spine per non farti vedere i petali che cadono." In questa storia ci sono contenuti molto violenti, si avvisa la gentile clientela di non leggerla se si è debole di stomaco.