Twenty-six.

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Ero decisamente certo che solo nella nostra città si festeggiava con il ballo di fine anno a maggio.

Mi stavo sistemando il colletto della camicia osservandomi allo specchio. La festa sarebbe cominciata per le 22:00 e finita chissà a quale orario. Secondo il mio orologio mancavano esattamente un'ora e vent'otto minuti. Avevo mangiato dell'insalata con Ash e Calum sapendo che al ballo avrei trovato una marea di schifezze cui cibarsi. Luke mi aveva chiesto se potevamo vederci solo alla festa e non prima. Gli ricordai che non era un matrimonio quello ma non cambiò idea. Testardo come sempre.

Ashton voleva partecipare alla festa ma solo come amico e accompagnatore. Calum invece si vedeva con una tipa del suo corso di chimica, una di quelle non troppo belle fuori ma speciali dentro secondo il suo parere.

-Che farete una volta finito l'anno?-   Chiese Ash rilassato alla guida.

-Continuerò a studiare, non voglio trovarmi impreparato ad una riunione di lavoro.-   Rispose Cal orgoglioso.

Mi sarebbe piaciuto essere come lui, bello e intelligente, sicuro di sè e di ciò che voleva fare.

-Probabilmente andrò a vivere con Luke.-   Dissi io capendo che era la cosa più sensata a cui avevo pensato in quei giorni.

-Che cosa?-

-Si, bhe, non voglio lasciarlo solo. Saremo ufficialmente una coppia se vivessimo anche sotto lo stesso tetto.-

-Non potrebe venire lui da noi?-  Chiese Calum.

-E vederli baciarsi ogni mattina, dormire insieme la notte e magari stuprarmi?-  Disse ironico Ashton con un sorriso stampato in volto.

Gli tirai un pugno sulla spalla e scoppiò a ridere.

-Perchè, non ti farebbe piacere essere stuprato da me e Luke?-

-Mi dileguo, non voglio più restare in questa conversazione.-  Rispose Cal al suo posto.

Parcheggiammo l'auto non troppo lontano dall'entrata della scuola dove molti ragazzi si erano radunati per chiacchierare. Si sentiva già da lì fuori il rumore metallico che alcuni erano in grado di chiamarlo musica e le luci che illuminavano l'edificio a scatti. Una volta dentro il rumore si fece più forte con la massa di ragazzi appiccicati al centro della stanza che dondolavano credendo di ballare. Al banco dei dolci vidi Luke impassibile, il capelli biondi aggiustati con un pò di gel, le labbra schiuse che mostravano i suoi denti bianchi. Indossava uno smoking che mi fece perdere la lucidità. Gli stava benissimo, i pantaloni delineavano le gambe magre e la giacca gli donava un aria più seria e adulta. Mi stavo per avvicinare, lasciando Calum con la sua compagna e Ashton ai drink, quando una ragazza che doveva essere Shay gli si avvicinò. Mi fermai osservandoli cercando di capire ciò che si stavano dicendo. Lei gli portò una mano sul viso, accarezzandogli una guancia. Mi diede fastidio quel gesto. Luke abbassò la testa di rimando e disse qualcosa che non riuscii a decifrare. La rialzò spostandole la mano e annuì. Girò la testa più volte in cerca di qualcuno, probabilmente me. Lei lo prese per mano e lo portò via, verso una porta che doveva condurre in corridoio. 

Corsi nella loro direzione cercando di riformulare ciò che avevo appena visto. Perchè lei aveva fatto quel gesto? A cosa aveva annuito Luke? Perchè se ne era andato senza dirmi niente?

Il corridoio era poco illuminato e isolato con la musica soffocata dai muri. Sembrava quasi di partecipare ad un film horror. Seguii il percorso fino alla porta d'uscita d'emergenza. Non ricordai di essere già stato da quelle parti in sei anni passati in quella scuola. 

Fuori un vento improvvisamente gelido mi soffiò in pieno viso facendomi stringere alla giacca elegante. Non c'era traccia dei due. Rientrai e sentii qualcuno parlare da non molto lontano da me. Mi incamminai per raggiungere la fonte con l'ansia che mi montava in petto. 

Chills (muke)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora