-Forza Michael.- Insisteva mia madre.
Non volevo sentir ragioni, io dall'auto non sarei sceso.
-Lo stiamo facendo per il tuo bene, quindi ora scendi.- Continuò Calum.
No, non l'avrei fatto.
-Santo cielo Michael, ho passato un periodo di merda dopo che mi hai confessato di essere gay e di amare Luke, quindi se ora non porti quel tuo culo fuori dalla mia auto immediatamente e ti rechi in quel edificio giuro che ti prendo a schiaffi fino a farmi male le mani.- Disse Ash dopo essersi affacciato oltre il sedile al posto di guida.
Scesi velocemente temendo le parole di Ashton. Se Ashton giurava, Ashton lo avrebbe fatto. L'auto sgommò via subito dopo aver richiuso la portiera e non mi restò altro da fare che recarmi nell'ospedale.
Appena entrato mi colpì il forte odore di medicina. Le pareti erano bianche e riflettevano la luce delle lampade chiare. Tutto risaltava all'occhio e non trovai un punto buio nemmeno agli angoli. Uno dei motivi per cui non mi piaceva stare all'ospedale era che tutti mi vedevano e non potevo nascondermi.
Una signorina con il camice anch'esso bianco mi disse di recamarmi al secondo piano dove avrei trovato la signora Diana. Sapevo solo il nome e per fortuna la descrizione fisica mi era stata d'aiuto.
Il secondo piano era identico al primo, le pareti bianche, la sala d'attesa con i seggiolini blu, i cartelli con i numeri delle stanze. Osservai in tutte le stanze senza farmi vedere.
-Ehi tu, che stai facendo?-
Okay, mi avevano beccato.
-Sto cercando un'anziana di nome Diana, occhi blu, non molto bassa, magra..-
-Stanza 248.-
La raggiunsi camminando piano cercando di formulare nella mente ciò che avrei detto a Luke una volta rivisto.
"Mi sei mancato" No.
"Mi spieghi perchè lo hai fatto?" Mmh...no.
"Come stai?" probabilmente era la più conveniente.
Bussai e rispose una voce frebile di donna. Pensai fosse Diana e entrai.
-Oh Michael, sei tu?-
-Buongiorno signora.-
-Luke ora non c'è ma puoi restare qui ad aspettarlo.-
-Se non disturbo.-
-Dimmi, come stai?-
Avrei voluto sfogarmi, dire che mi sentivo uno schifo, ma vedendola in quello stato mi sentivo in colpa per aver pensato di stare male. Quello che provavo non era lo stesso dolore che provava Diana, era il dolore di cui aveva timore Luke.
La porta si aprii rivelando il bellissimo ragazzo dagli occhi oceano. Teneva per mano una bambina sui 9 anni coi lineamenti semplici e gli occhi grandi.
-Cosa ci fai qua?- Mi disse distruggendo tutto quello che avevo impostato di dire.
-Io..ehm..volevo parlarti.-
Osservò la bambina e lei gli sorrise. Lasciò la presa e con un cenno mi disse di seguirlo.
-Stia bene, signora Hemmings.-
-Ciao Michael.-
Con la coda dell'occhio vidi la bambina sedersi vicino la signora mentre la porta si rischudeva alle mie spalle.
-Allora, che mi devi dire?-
Con il suo tono non saremo andati da nessuna parte. Sembrava arrabbiato mentre sarei dovuto essere io quello che rispondeva male.
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Chills (muke)
FanficL'imperfezione di un nuovo punto di vista e il desiderio di dimenticare la realtà sono le principali caratteristiche di Luke, un ragazzo solitario che spesso si ritrova a dar la colpa di ogni dolore ricevuto alla famiglia a cui appartiene. Una famig...