Twenty-seven.

915 68 17
                                    

POV.LUKE

Sarebbe stato stupido accettare la proposta ma ancora più stupido rifiutare e pagarne le conseguenze. Shay aveva scelto me fra tutti perchè non mi conosceva ancora bene e sapeva che non avrei avuto niente da perdere. E forse anche perchè amava l'idea di veder soffrire Michael.

Mi sarebbe mancato tutto di lui anche se per un corto periodo. Mikey stava seduto accanto a me ad osservare la festa che risultò essere del tutto noiosa ma sorrideva comunque. Faceva ridere l'idea che tutta quella gente ballasse su una base musicale così scarsa, con vestiti da pinguino per i maschi e il trucco da clown per le ragazze.

Stuzzicai il piercing con la lingua. Sarei dovuto partire tra meno di sette giorni. Circa sette giorni da passare con Michael prima di perderlo di vista per un intero periodo che oscillava dai due ai tre mesi. L'unico motivo? Salvarlo da una possibile tortura.

Shay mi aveva parlato del fatto che mi avrebbe affidato il compito di partire per gli Stati Uniti e consegnare un pacco con contenuto sconosciuto ad un uomo sconosiuto o un gruppo avrebbe fatto del male a Michael, molto male. Con ingenuità e amore per lui avevo accettato il patto.

Sette giorni rimasti da passare con lui. Volevo che li passassimo come al solito e non con l'ansia e la malinconia di non rivederci più per molto tempo.

Dio, mi sarebbe mancato da morire. 

Non avevo rifiutato perchè non ero in grado di proteggerlo e mi odiavo per questo. Non avevo protetto mia nonna e non ci sarei riuscito nemmeno con lui.

-Andiamo a dondolarci un pò anche noi due?-  Mi disse Michael che intanto mi stava osservando.

Annuii. Ci intrufolammo nella massa e mi sembrava di ritornare in una delle tante volte che rimasi schiacciato nel vagone della metro per la troppa gente. Capitava spesso, così che uno poteva crearsi delle soluzioni e progetti per raggiungere la porta senza morire soffocato.

-Dai, Luke, non così, sii più sciolto.-  Mi incitò.

Teneva la testa sollevata in modo che vedevo bene il suo collo mentre il corpo ondeggiava. Rilassarmi a quella vista? Impossibile. Mi avvicinai a lui e poggiai la fronte sul suo collo respirando il suo profumo.

-Che stai facendo?-

-Ti annuso?-

-Luke, c'è troppa gente qua.-

Mi allontanai con il broncio. Il suo sguardo traboccava di dispiacere ma quello non era niente rispetto a ciò che gli dovrò dire più avanti. Cominciai a piegare le ginocchia alternando i movimenti ancora dell'idea che quella non poteva chiamarsi musica.

-Conosci Teenage Dirtbag?-   Gli chiesi.

-Si, perchè?-

-La sai anche suonare?-

-Credo di si, probabile. Ma mi vuoi dire per quale motivo?-

-Dov'è Calum?-

-Ok, non importa, deve essere in mezzo a questa massa a strusciarsi addosso alla ragazza.-

-Cal!-  Gridai.

Dopo pochi minuti mi raggiunse gridandomi nell'orecchio un 'Cosa vuoi?'. Anche lui si ricordava come suonare Teenage Dirtbag. Ash mi fece cenno di conferma alla stessa domanda e d'un tratto ci ritrovammo con gli strumenti tra le mani davanti tutte quelle persone.

-Buon ballo a tutti, siamo qui per suonare vera musica.-  Annunciai al microfono raccumulando le briciole di coraggio che avevo.

Nessun applauso ne niente. Solo silenzio che non mi aiutò a continuare.

Chills (muke)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora