Enrico AKA Edoardo Culi

349 25 4
                                    

Con tutte le mie forze (che non avevo, perchè in educazione fisica avevo preso il debito) corsi verso Zaino che era intento a limonare allegramente con una ragazzina.

"Zaino! Vaffanculo!"

Il moro si staccó dalla ragazza e mi guardó stranito.

"Heily.. che succede?"

"Che succede? Succede che sei uno stronzo! Avevi detto di essere inesperto con le ragazze ma a quanto pare la tua lingua funziona benissimo."

Mi veniva da piangere, mi aveva spezzato il cuore.

"N-non era mia intenzione.. mi dispiace, ti ho mentito perchè volevo che fossimo speciali io e te. Pero' non resisto alle tentazioni delle mie fans scatenate."

Confessó lui, con un pizzico di tristezza che gli risaltava negli occhi.

Ero furiosa.

"Smettila, non cercare giustificazioni.

Fottiti."

Mi allontanai da lui, Luigi mi guardava confuso perchè non aveva capito cosa fosse successo.

Zaino mi chiamava da lontano mentre ormai gli avevo già voltato le spalle.

"Heily ti prego! Torna qui, mi dispiace!"

Continuava a ripetere quelle parole ma io non avrei potuto girarmi.

Perchè avevo il viso completamente coperto di lacrime amare.

**

"Hey! Ti accompagno a casa, non voglio che fai la strada da sola a quest'ora."

Era Enrico che corse verso di me dicendo queste parole di conforto.

Ma a me non interessava la sua compassione, volevo solo tornare a casa.

"No, ci vado da sola." dissi io secca, mentre percorrevo la Cavola's Street col cappuccio in testa e le mani nelle tasche.

Quella felpa per me era particolarmente preziosa, me l'aveva cucita la nonna Stipite, la cugina della fidanzata dello zio Pubico.

Me la mettevo sempre, anche quando era sporca, perchè mi portava fortuna.

"No! Salta in macchina."

Feci un 'si' con la testa, perchè non volevo che insistesse ancora e quindi mi feci accompagnare.

Non riuscivo a realizzare il fatto di essere in macchina con il ragazzo che spiavo mentre si faceva la doccia a casa di Polly, il ragazzo che si piastrava i capelli insieme a Polly, il ragazzo figo che dopotutto pensavo di amare prima di incontrare Zaino.

Non riuscivo a togliermi dalla testa quelle brutte immagini.

"Cosa è successo con Zaino?" domandó Enrico mentre masticava una chewingum alla guida.

"Ha baciato una ragazza.."

"Ma lui ne bacia una ventina ogni sera, non è una novità!"

Il cuore mi si spezzó ancora di più di quanto giá non lo fosse.

"Merda, vaffanculo! Non avresti dovuto dirmelo.."

"Bhe ma tanto non cambia nulla! Meriti di meglio.."

Enrico fece scivolare la sua mano sulla mia gamba.

Ma immediatamente la scostó, quando si accorse che dietro di noi c'era una macchina della polizia con i lampeggianti.

"Oh cazzo! Mi hanno trovato!" esclamó mentre faceva retromarcia in autostrada.

"Ma che cazzo fai? Non puoi fare una cosa del genere in autostrada!"

"Si lo so, ma devo scappare!"

Continuavo a non capire, e Enri guidava come un pazzo per non farsi vedere.

**

"Documenti, prego."

Domandó senza punto di domanda uno dei due poliziotti, con la faccia grassa e sudata.

"Si, ecco."

Enrico porse una carta d'identità.

"Okay, lei è il signor Edoardo Culi?"

"Si, sono io."

Diedi una gomitata a Enrico.

Edoardo Culi?

"Eh, abita in Lonbora'Street?"

"Si, abito là."

Il poliziotto grasso andó verso la volante a prendere alcuni fogli, e l'altro lo seguì.

Allora pensai che quello era il momento adatto per chiedergli alcune spiegazioni.

"Chi è Edoardo Culi?"

"Il mio nuovo nome davanti alla legge. Settimana scorsa io e Luigi abbiamo falsificato i documenti perchè sapevamo che il buttafuori della discoteca non ci avrebbe fatti entrare perchè siamo troppo piccoli! E con questo dovrei avere trentanni e chiamarmi Edoardo. Bel nome ,no?."

Era una situazione alquanto ridicola, Enrico aveva notevolmente dei problemi cerebrali.

I due poliziotti tornarono con l'esito.

"Allora, lei è accusato di possesso di pasticche colorate ,di spaccio di zucchero e bicarbonato.. senza contare che ha avuto dei precedenti in carcere per guida in stato di ebbrezza. Venga con noi."

Il volto di Enrico si dipinse di mille colori.

"No, avete fatto un errore!"

Continuava a ripetere lui, mentre veniva sollevato di peso e portato nella volante.

---

A un certo punto arriva Enrico.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora