Capitolo 34

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Pov's Lauro
Sto così bene con lei, non pensavo mai nella vita che mi sarei innamorato, tanto meno di lei, ricordo che prima la odiavo, e mi viene da ridere se ripenso a quei tempi. Adesso è tutto perfetto, stiamo guardando dei video su YouTube e lei è sopra di me mentre io l'abbraccio da dietro, ma a rovinare tutto è il mio telefono

nuova notifica
"WhatsApp"

"Sandro"

Dove stai Laurè?

A casa mia, perché?

Pensavo che eri in giro, non uscire per nessun motivo da casa tua, ok?

Si ma perché?

Ti ho detto di non uscire da casa tua, ti basta solo questo, notte Laurè, ce vediamo domani.

Ma che cazzo voleva dire? In ogni caso, anche se non è casa mia, io non mi muovo da qua -chi era?- mi chiede piano, voltando la testa nella mia direzione -nessuno, tranquilla- le sorrido e le lascio un bacio sulla tempia


Pov's Nunzia
Sono le tre di notte passate, e io non ho per niente sonno. Come ieri Lauro sta dormendo con me, ha un braccio sotto il mio collo ed è rivolto verso di me. Mi alzo facendo il più piano possibile per non svegliare il biondo e ci riesco, vado in cucina e prendo un bicchiere d'acqua, ultimamente ho la gola secca. "Din don" il campanello di casa mia suona, e io mi chiedo chi cazzo possa essere a quest'ora. Senza pensare di guardare dall'occhiello apro, e subito la persona che si trovava davanti a me, mi prende per il collo e mi porta in cucina -così sei tu a regazzina eh?- mi chiede tenendomi ancora per il collo -chi cazzo sei?- dico io balbettando -sono Sandro amore, hai sentito parlare di me?-  Sandro? perché è venuto qua? -che cosa vuoi da me, lasciami!- dico cercando di togliere le sue braccia dal mio collo, ma quest'ultimo stringe di più la presa -oh piccolè, perché dovrei lasciare la presa?- mi chiede -cosa cazzo vuoi da me?!- dico urlando -devi lasciare stare Lauro, hai capito puttana?!- mi tira uno schiaffo in faccia e con un braccio mi tiene ferma, mentre dai pantaloni tira fuori una pistola. Sto tremando, non so che fare.

Pov's Lauro
-devi lasciare stare Lauro, hai capito puttana?!- un urlo mi sveglia, e mi precipito subito da dove vengono le urla, vado in cucina e resto come paralizzato -Sandro ma che cazzo stai facendo?!- dico urlando e mi catapulto verso i due -che cazzo ci fai qui?! mi hai detto che eri a casa tua!- dice sbraitando verso di me, sembra essersi distratto così le prendo Nunzia dalle mani e la porto dietro di me -Lauro, spostati, ora!- urla Sandro -no, io non mi sposto! mi devi dire il perché di tutto questo!- gli dico sbraitando -sta regazzina se deve levà dar cazzo Lauro! Ti ha cambiato, non sei più quello di prima- mi urla contro -ma che cosa cazzo vuol dire? Sandro ma te senti parlà si o no? porca puttana sono sempre lo stesso!- dico cercando di spiegargli la situazione -no invece! ormai pensi solo a sta zoccola, e per questo deve morire- dice puntando la pistola avanti -vuoi spararle? okay, avanti fallo! ma prima devi sparare sul mio corpo- dico a denti stretti e con la rabbia che mi passa negli occhi -Te lo ripeto, un'altra e sola volta, devi spostarti Lauro- dice in tono di arroganza -e io ti ho detto di spararmi-

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