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"Din Don" il campanello di casa mia suona, ero ancora a letto e stavo dormendo, mezza barcollante mi dirigo verso la porta e la apro -buongiorno piccola- mi sorride Lauro -allora sei veramente tornato!- dico felice -certo stupida- lo faccio entrare e mi faccio prendere in braccio da lui, mi era mancato il suo profumo da donna. Non so perché Lauro ama le cose da donna ma a me va bene così, è un suo marchio. Andiamo nella mia stanza e ci buttiamo letteralmente nel letto, per poi scegliere di vedere un film. Durante tutto il film Lauro mi ha messo un braccio intorno le spalle, e io lo abbracciavo, abbiamo trascorso così l'intera mattinata. -oh mamma regazzì, me stavo ad addormentà- dice sbadigliando -dai, ma se il film era bellissimo- dico ridendo -mai quanto lo sei te però- dice toccandomi il naso con un dito provocando del rossore nelle mie guance e un mio sorriso -che avete fatto con Sandro?- gli chiedo -ma niente, e'solite cose- si mette le mani dietro la testa -mh capito. Hai fame?- si volta verso di me -un pochino- ride e mi indica con l'indice e il pollice quanto -vieni, aiutami a cucinare- rido e lo tiro per un braccio -no te prego Nu, so negato!- ride -ma stai zitto e alzati- rido anch'io e lo tiro ancora per il braccio -noo, t'ho detto de no- continua a ridere e opporre resistenza, mi è venuta un'idea -dai Laurè, poi faccio tutto quello che vuoi- mi avvicino a lui e mi metto tra le sue gambe, le nostre labbra si sfiorano e lui mi tiene per i fianchi -davvero?- chiede in un sussuro guardandomi negli occhi -no- sussurro a mia volta e rido -alzati coglione!- lo tiro e finalmente si alza -sei una bastarda!- ride e andiamo in cucina -allora chef, cosa dobbiamo preparare?- chiede Lauro mettendo un grembiule -ma coglione cazzo ti serve un grembiule?- chiedo io -shh zitta e fammi fare a me, io voglio fare una pizza!- dice lui esaltato -a pranzo?- dai ma di mattina non c'è gusto -la pizza si può mangiare a tutte le ore, piuttosto prendi gli ingredienti- non mi resta che accontentarlo e fare come vuole lui.
-daje piccolè, so tre ore che sto a impastà!- dice continuando a modellare l'impasto della pizza -hai voluto la bicicletta? mo pedala- dico ridendo -no in realtà io voglio una pizza e voglio mangiarla- rido e alzo gli occhi al cielo, ma nel mentre mi arriva della farina addosso -ma che fai? sei stupido?!- dico divertita -non alzare gli occhi al cielo!- dice ridendo e di rimando io lo faccio di nuovo ma mi arriva dell'altra farina -Lauro eddai!- dico sbattendo il piede a terra come fanno i bambini -allora tu non mi contraddire- dice con fare superiore -vaffanculo- dico facendo il labbruccio e avvicinandomi a lui -aww la mia bambina- ride e mi lascia un bacio in testa, vorrei avere sempre questi momenti con Lauro.
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WhatsApp // Achille.Lauro ☆
أدب الهواة𝙤𝙘𝙘𝙝𝙞𝙖𝙡𝙞 𝙙𝙖 𝙙𝙤𝙣𝙣𝙖, 𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘢 𝘵𝘪𝘱𝘢 𝘩𝘢 𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘯𝘪𝘨𝘰𝘯𝘯𝘢 𝘷𝘦𝘯𝘥𝘦𝘷𝘢𝘮𝘰 𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘤𝘢 𝘩𝘰 𝘧𝘪𝘳𝘮𝘢𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘳𝘴𝘢 Nunzia una giovane ragazza si ritrova in un gruppo WhatsApp con delle...