WhatsApp // Achille.Lauro ☆

Capitolo 41

apro gli occhi piano piano per via della luce che entra dalla finestra, mi metto su a sedere notando che qui, accanto a me non c'è nessuno. Mi alzo mettendo la maglia di Lauro per poi cercare quest'ultimo per tutta la casa, ma niente, sembra che non ci sia, nonostante il suo telefono sia qui. Prendo il mio cellulare guardando tutte le notifiche, ritrovandomi un messaggio da uno sconosciuto.

Da Sconosciuto:
Quando ti sveglierai forse andrai a cercare il tuo principe, peccato che non lo troverai. Il buon e vecchio Lauro, è in pericolo, ed è nelle mie mani, questo per colpa tua puttana. Vediamo se giocate ancora a fare gli innamorati di sta minchia. -S

il cuore perde un battito per poi iniziare a battere velocemente, è stato quel figlio di puttana di Sandro. Con le mani e la voce tremante chiamo immediatamente Edoardo, notando che sono solo le sette del mattino. Edoardo dopo un paio di squilli finalmente risponde.

-pronto?- dice con voce assonnata -Edo te prego aiutami, Sandro ha portato via Lauro, non so dove cazzo sono- Dico inpanicata -come? sei seria?- pare riprendersi dal sonno -si Edoà, mi ha inviato un messaggio dicendo che è in pericolo, non so che cazzo pensare- è solo colpa mia -vieni a casa mia, lo rintracciamo, non ti preoccupare-

con la velocità di un fulmine mi catapulto a casa di Edoardo, gli mostro il messaggio e lui chiama dei ragazzi, che io non conosco minimamente, prende il suo computer e collega il mio telefono al computer, smanetta un po' con qualche app strana per poi esclamare -lo abbiamo trovato! è qua! conosco questo posto! Sandro si è spinto oltre- chiude il computer e si segna le coordinate per poi prendere le chiavi della macchina -tu resta qua, va bene?- mi chiede -no Edo ti prego, devo vedere Lauro, ti supplico- gli dico mettendomi quasi a piangere -no Nunzia è pericoloso, non voglio che ti succeda niente, ti giuro che ti porto Lauro il prima possibile okay? non devi preoccuparti- mi da un abbraccio veloce per poi scendere giù. Io non resto ferma con le mani in mano, allora mi decido di andare anch'io, prendo la via e mi metto in macchina attivando il navigatore. Arrivo in questa strana casa, e da lontano posso notare la macchina di Edoardo, parcheggio più o meno poco più lontano dalla casa, e una volta davanti vedo la porta socchiusa,  la apro piano piano cercando di far il meno rumore possibile, mi guardo intorno ed entro definitivamente. La casa è gigante, e non ho la più pallida idea di dove sia Lauro. Passo per la cucina ma non c'è niente, arrivata al salotto c'è una scalinata rivolta in giù che molto probabilmente porta nel seminterrato, e mi gioco tutto che Lauro sia lì. Forse ho guardato troppi film horror, perché arrivata lì sotto c'era solo una piccola stanza piena di oggetti vecchi. Stupido mio istinto del cazzo. Salgo piano piano delle scale per andare al piano di sopra, sentendo dei mormorii, che sembrano essere le voci di Sandro e Edoardo -Sandro te lo ripeto per l'ultima volta, dove cazzo è Lauro?!- dice urlando Edoardo -il tuo amico deve insegnarsi come comportarsi, non uscirà di qui dentro finché non lo dirò io!- urla di rimando Sandro. Tranquillo che Lauro qui dentro ci resterà ben poco tempo, questo è poco ma sicuro. Facendo attenzione a passare davanti la loro porta, mi metto a cercare in tutte le stanze, ottenendo pochi risultati. Ho controllato tutta la casa, Edo e Sandro stanno ancora discutendo, e a me solo ora viene in mente che io in precedenza avevo visto un garage. Esco subito fuori dalla casa e mi dirigo verso quest'ultimo. Non si vuole aprire, ci serve la chiave. Porca puttana sto entrando in panico. Rientro dentro casa velocemente e silenziosamente, cercando le chiavi. Dopo poco le trovo, ma Sandro apre la porta e incomincia a scendere le scale, in fretta e furia mi dirigo fuori sperando che non mi abbia vista e vado ad aprire il garage che fortunatamente è silenzioso. Entro dentro ed ecco che il mio istinto questa volta ha azzeccato -Lauro è solo colpa mia-