È così

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Era tutto strano, diverso, nuovo e Wei Wuxian non sapeva bene come comportarsi.

Da quando si era risvegliato la mattina tra le braccia di Lan WangJi, non aveva ancora avuto il tempo per riflettere su quella nuova situazione, ma ora che avevano finito di lavarsi e vestirsi insieme, Wei Wuxian iniziò a rendersi conto di come tutto fosse nuovo.

Si sentiva felice, sereno, completo, come forse non era mai stato, eppure gli sembrava ancora irreale che un uomo come Lan WangJi lo potesse amare. E non perché Lan Zhan non avesse usato le parole per dirglielo, gli era bastato vederlo in quei ricordi, e guardarlo negli occhi quando erano tornati nella realtà, per averne la certezza.

E se sbaglio qualcosa? E se esagero come mio solito?

Negli anni si era così abituato a essere malvisto da tutti, a essere considerato un pessimo elemento, che non ci faceva più caso. Con una scrollata di spalle e una risata, gli scivolava sempre tutto addosso. Ma ora era diverso, ora c'era lui, ora era legato a lui e in modo indissolubile, e non voleva distruggere la reputazione di Lan WangJi più di quanto avesse già fatto.

«Forse è meglio se rimango qui, magari riporto i conigli al recinto mentre tu vai a salutare tuo fratello e tuo zio. Sono rimasti qui con noi da ieri sera, di sicuro vogliono tornare dai loro compagni» disse, lisciandosi gli abiti per l'ennesima volta, mentre osservava Lan WangJi rimettersi il nastro e assumere la sua espressione di sempre.

«No.»

«Hai ripetuto questa parola più volte da ieri sera che da tutto il tempo che ci conosciamo.»

«Mh.»

Wei Wuxian alzò gli occhi al cielo ma non poté trattenere una risatina. «Dico sul serio, Lan Zhan, se tuo zio non mi vede è meglio, sarà già tanto sapere che siamo sposati.»

Lan WangJi non rispose, gli si avvicinò prendendo la mano con cui Wei Wuxian continuava a lisciarsi gli abiti, ne baciò il dorso e poi alzandogli il mento sfiorò le sue labbra, ancora gonfie di tutti i baci e i morsi di poco prima. «Andiamo» gli disse prima di scostarsi e aprire le porte scorrevoli di casa.

Wei Wuxian con un sospiro rassegnato lo seguì, con il cuore che gli sembrava più leggero, come se quella semplice parola e il suo gesto avessero sciolto il nodo di paura e improvviso panico che gli si era attanagliato nello stomaco.

La casa di Lan WangJi era immersa nel verde, isolata dalle altre, e Wei Wuxian pensò che fosse una fortuna, perché a pensarci bene lui doveva essere stato piuttosto rumoroso durante la notte, come anche la mattina, e le pareti erano molto sottili.

Percorsero una serie di sentieri fino ad arrivare a un gruppo di costruzioni, edificate attorno a una serie di cortili ampi tutti collegati tra loro, dove era situata l'aula principale per le lezioni, la biblioteca, ma anche le stanze degli allievi. Wei Ying sorrise, ricordando i vari momenti della sua adolescenza quando era ospite a Gusu.

«Hanguang-Jun? Dì la verità, quante volte hai sognato di fare l'amore con me in ogni luogo qui attorno?» gli sussurrò accostandosi al suo orecchio «magari nella biblioteca, o nella mia stanza, chiudendo fuori mio fratello a lamentarsi di dover dormire all'aperto» ridacchiò al pensiero, allontanandosi poi da lui mentre continuavano a camminare avvicinandosi all'ampio cortile dove alcuni ragazzi si stavano allenando con le spade.

«Te lo dico stasera» gli rispose Lan WangJi senza mutare d'espressione, e Wei Wuxian spalancò gli occhi boccheggiando.

«Ma perché continuo a provocarti in questo modo? Finirò per non riuscire a camminare per giorni» disse a sé stesso in un lamento, con un sospiro più che plateale, ma non ebbe modo di dire altro, perché lungo uno dei porticati videro venir loro incontro il fratello e lo zio di Lan Zhan.

Guardami nell'anima - A gay fanfiction - The Untamed (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora