L'ho fatto per te

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Aveva sonno, aveva male ovunque, era stremato, stanco, impaurito e terrorizzato, come non si era sentito neanche quando si era lanciato nel vuoto, andando incontro alla morte.

Eppure Wei Wuxian non osava chiudere occhio, e non osava muoversi, rannicchiato contro il corpo di Lan WangJi ad ascoltare il suo respiro sempre più faticoso e il battito del cuore sempre più lento.

La ferita sulla schiena bruciava e forse aveva anche ripreso a sanguinare, perché non aveva dato tempo a chi gliel'aveva curata e fasciata di terminare per bene il lavoro.

Ma non gli importava, nulla contava in quel momento e nessuno era riuscito a convincerlo a muoversi, spaventati tutti, ogni volta che ci avevano provato, dal suo sguardo furente.

Non sapeva quante ore erano passate, ma erano tante, troppe e l'impotenza che sentiva in quel momento lo stava facendo impazzire.

Inutile, sono totalmente inutile, Lan Zhan, perdonami. Non ho energia spirituale da passarti, non sono potuto andare io a prendere l'antidoto, non sono in grado di aiutarti in alcun modo.

Wei Wuxian si rese conto che da quando lo conosceva non era mai capitata una sola volta una situazione del genere. Quando erano rimasti chiusi nella grotta, aveva ancora il suo nucleo spirituale e, prima che gli si alzasse la febbre per la ferita infettata, era stato lui ad aiutare Lan Zhan, a curarlo.

Durante le loro avventure, erano sempre riusciti ad aiutarsi e a proteggersi l'un l'altro, e anche da quando era tornato a vivere in quel nuovo, fragile corpo, era stato lui a rimanere ferito, ad avere bisogno dell'aiuto di Lan WangJi e non il contrario.

E ora che avrebbe dovuto fare la sua parte, si sentiva del tutto impotente, incapace, inadatto.

«Non mi lasciare» aveva continuato a sussurrare quelle parole di continuo, e ogni volta che il respiro di Lan WangJi si fermava o che il cuore perdeva un colpo, il panico lo assaliva.

Come avrebbe potuto andare avanti senza di lui? Non voleva pensarci, non poteva pensarci. Forse avrebbe dovuto seguirlo, ma il pensiero che Lan WangJi gli avesse ceduto parte della sua energia spirituale proprio per salvarlo, gli impediva di prendere in considerazione quell'idea. Avrebbe dovuto continuare a vivere, attendendo la morte per ricongiungersi a lui in un'altra vita.

Era forse una punizione per aver dato così tanto dolore nella sua vita precedente, per essere stato la causa indiretta della morte di suo cognato e sua sorella?

Non sarebbe stato possibile neanche farlo rinascere come era riuscito a fare con Wen Ning, perché un corpo avvelenato non poteva essere adatto a contenere un'anima buona come quella di Lan WangJi.

La confusione della sua mente era tale che non si accorse neanche delle lacrime che stava versando, né di un intero giorno e una nuova notte trascorsi accanto al suo corpo, che man mano era sempre meno caldo.

Quando delle mani iniziarono a tirare per staccarlo, spinse via con una forza che non sapeva di avere chiunque stesse cercando di allontanarlo da lui.

«Wei Qianbei, per favore» la voce delicata di Lan SiZhui gli si fece di nuovo vicina, ma Wei Wuxian lo spinse via non appena provò di nuovo a farlo alzare da quel letto.

«Andate via! Io non lo lascio!»

«Tiratelo via a forza, subito» era la voce di Lan QiRen quella che sentì, e Wei Wuxian si strinse con ancora più forza al corpo di Lan WangJi, i cui battiti erano ormai sempre più deboli.

«No! No! Non mi separate da lui! Vi prego!» erano urla disperate che uscirono dalla sua gola, mentre più mani lo agguantarono, facendolo alzare dal letto, e nonostante la sua debolezza, con la forza della disperazione, riuscì a liberarsi più volte prima che riuscissero a trascinarlo verso la porta «no! Vi prego, vi prego, vi prego! Non voglio lasciarlo, vi prego!»

Guardami nell'anima - A gay fanfiction - The Untamed (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora