Ora tu ci sei

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Libero, ecco come si sentiva, libero seppur legato. Lan WangJi non aveva mai assaporato in vita sua la stessa sensazione di libertà che provava in quel momento, guardando il nastro con i conigli che Wei Wuxian gli aveva regalato e che ora portava attorno al polso, in una posizione non più nascosta sotto la manica come prima.

Affrontare suo zio era stato facile, perché la sua scelta lui l'aveva fatta molto tempo prima, e l'aveva resa nota già da quando aveva difeso Wei Wuxian dagli altri Cultori, durante la battaglia alla Città senza Notte, anche se non era ancora una scelta così netta e di quella natura.

Eppure non aveva avuto un attimo di esitazione, né di timore nei confronti dell'uomo che lo aveva allevato. Lan QiRen era e sarebbe rimasto suo zio, il gran Maestro del clan Lan di Gusu, ma Wei Ying era il suo sposo, il suo compagno di vita, e nulla oramai contava più di lui.

Sposo.

Lan WangJi doveva ripetersi quella parola spesso, perché ancora non ci era abituato. Dopo anni di sentimenti repressi, in due giorni la sua vita era cambiata del tutto, anche se all'apparenza era tutto simile.

Erano in cammino da qualche ora, lui teneva per le redini Piccolo Melo, mentre Wei Wuxian suonava il suo dizi seduto in groppa all'asino, diretti verso un villaggio che aveva chiesto il loro aiuto per debellare dei fantasmi molto aggressivi, con gli allievi della scuola che li precedevano a poca distanza insieme a Wen Ning che avevano portato con loro.

Era una delle tante richieste di aiuto che ogni clan riceveva da parte delle persone comuni, che non sapevano come affrontare problemi di quella natura, sia che fossero di lieve entità o di maggiore gravità.

Il clan Lan, essendo uno dei più importanti, con i Cultori ritenuti più forti, era quello che riceveva il maggior numero di richieste di aiuto, e Wei Wuxian, dopo averne scartate una decina, aveva scelto di andare a verificare la reale aggressività dei fantasmi di quel villaggio.

«Hanguang-Jun? Ma dobbiamo per forza invitare anche Jiang Cheng al banchetto?» domandò Wei Wuxian allungandosi sul collo dell'asino.

«Hm.»

«Io non credo sia una buona idea, ti ricordi come ha reagito all'Approdo del Loto? Io non voglio che se ne esca fuori con altre frasi offensive, sono già abbastanza in ansia per conto mio da dovermi preoccupare anche di lui.»

«Non lo farà, tuo fratello tiene troppo alle apparenze. Se viene invitato per celebrare il pronunciamento dei voti della seconda Giada di Gusu, non oserà fare nulla di inappropriato durante il banchetto.»

«Mi preoccupa quello che può dirti quando siamo al di fuori della cerimonia.»

«A me no» rispose, ed era vero. Il fratello di Wei Ying aveva già cercato di attaccarli con le parole, quando erano usciti dalla sala ancestrale dove si erano prostrati, alludendo al loro particolare legame, e Lan WangJi non si era offeso. Era rimasto più colpito dalle parole di Wei Wuxian, che aveva cercato di sminuire il tutto, che non dal fatto che Jiang Cheng indicasse il loro come un rapporto più intimo di un'amicizia.

«E va bene, ma poi se iniziate a duellare come l'ultima volta, non dire che non ti avevo avvisato» disse infine Wei Wuxian con un sospiro, che si trasformò dopo poco in un breve lamento mentre cercava una posizione più comoda «Lan Zhan, ho male ovunque, devi andarci più piano con me!»

«Ho portato un unguento, ti farà bene.»

«Mi stai dicendo che non hai intenzione di darmi tregua neanche in questi giorni di caccia?»

«In questa vita e nelle prossime, ricorda i voti.»

«Oh, povero me!» Wei Wuxian si prese il viso tra le mani «ma io sono rumoroso, nella locanda mi sentiranno, non penserai mica di farmi l'incantesimo del silenzio, vero?»

Guardami nell'anima - A gay fanfiction - The Untamed (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora