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Portai la sigaretta alle labbra mentre la campanella della prima ora suonava.

La scuola era iniziata da qualche mese e a me già mancava l'aria estiva. Stavo vagando con la mia mente, quando si alzò un vento fresco che mi fece rannicchiare ancora di più nella mia felpa calda.

Amavo stare nel giardino della scuola durante le lezioni. Era vuoto. Solo. Freddo. Come me.

Stavo seguendo con lo sguardo il percorso del fumo che usciva dalla mia bocca, quando il mio sguardo fu catturato da un ragazzo che si stava avvicinando con passo sicuro verso di me.

Aveva i capelli biondi tirati su in un ciuffo disordinato, gli occhi color ghiaccio e un piercing al labbro.
Camminava tenendo le mani nelle tasche dei suoi jeans neri e non voleva togliere lo sguardo dai miei occhi.

-Sei Alice?- rabbrividii sia per la sua voce roca che per come mi aveva chiamato.

-Non chiamarmi così.- dissi portando lo sguardo verso un punto indefinito.

-Scusa, Apeiron.- disse sedendosi di fianco a me -Hai una sigaretta?-

Infilai la mano nella tasca della felpa e tirai fuori un pacchetto di sigarette. Il biondo lo prese e tirò fuori una sigaretta che si porto in mezzo alle labbra. Prese l'accendino nero e lo accese portandolo vicino al suo viso coprendo la fiamma con una mano.
Rimise l'accendino nel pacchetto e me lo ridiede.

-Ti stavo cercando.- disse dopo aver fatto il primo tiro.

Mi girai verso di lui e alzai un sopracciglio.

-Cosa vuoi da me?- feci un tiro e gli soffiai il fumo in faccia facendolo sorridere.

-Mi sono trasferito da poco a New York, ma so già chi sei e cosa fai.- il biondo aveva un tono accusatorio, ma io non ero per niente intimorita o sorpresa. Tutti a scuola sapevano di me e di quello che facevo, ma a differenza degli altri lui non sembrava spaventato.

-Quindi? Vuoi provare a denunciarmi anche tu?- era da almeno due anni che i ragazzi provavano a mandarmi in carcere senza mai riuscirci. Non avevano ancora capito quanto io fossi potente.

-No, voglio fare parte delle tue 'avventure'.-

-Assolutamente no. Io agisco da sola o con mia sorella, al massimo. Tu non sei invitato.-

-So che cambierai idea, e quando lo farai vai alla ditta abbandonata vicino al teatro e chiedi di Luke.-

-E come fai ad essere sicuro che cambierò idea, Luke?- quel ragazzo mi stava iniziando a dare sui nervi.

-Perché non riuscirai a stare lontana da me.- disse avvicinandosi al mio viso soffiandomi il fumo in faccia per poi andarsene.

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Quel giorno non avevo voglia di frequentare neanche le lezioni successive, così ritornai a casa. Infilai la chiave nella toppa e mi avviai in cucina. Aprii il frigo e tirai fuori una bottiglia d'acqua e iniziai a berla a collo. Quando finii mi pulii la bocca con la mano e rimisi la bottiglia in frigo.
Quando chiusi l'anta mi ritrovai dietro la figura di mia sorella. I suoi capelli rossi le cadevano sul viso in modo disordinato mentre appoggiò una mano al muro minacciando di perdere l'equilibrio e di cadere per terra.

-Loren.- la chiamai aiutandola a stare in piedi -Che ti è successo?- le misi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

-Niente, Alice.-

La aiutati a sedersi e si mise le mani nei capelli appoggiando i gomiti sul tavolo. Ad un certo punto stese un braccio sulla superficie legnosa e una macchiolina rossa mi fece capire tutto.

-Di nuovo?- le urlai contro.

-Non urlare.- si lamentò.

-Dove?-

-Sto per vomitare.-

-Dove?- alzai la voce.

-In camera mia.-

Corsi a prendere un secchio e glielo appoggiai vicino ai piedi, poi corsi in camera sua.
La porta era aperta e quando entrai trovai tutti gli oggetti che prima erano sul comodino per terra, compresa una nostra foto. La raccolsi da terra e la guardai. Non era la nostra foto migliore ma era la nostra unica foto insieme. Io avevo tre anni e lei sette. Doveva essere lei a proteggermi da tutto il male che mi circondava e invece non faceva altro che aggiungerne.
Mi avvicinai al comodino e ci trovai sopra una siringa e un laccetto. Presi i due oggetti e corsi in cucina dove li buttai per poi portare fuori il sacco nero.
Quando rientrai in casa sentii i conati di mia sorella, così la raggiunsi in cucina e mi sedetti vicino a lei. Loren aveva la schiena piegata e il viso nel secchio. Con una mossa veloce le presi i capelli impedendoli di sporcarsi.
Mi soffermai a guardarla. Le mani grandi e ossute erano così pallide che si potevano vedere le vene piene di sangue che correvano in tutto il suo corpo e la maglia larga copriva il suo fisico ossuto.

Loren aveva smesso di vomitare da un po', così la portai in camera sua e la feci stendere. Mi assicurai che stesse bene e controllai che camera sua non nascondesse altre siringhe, per poi chiuderla dentro.

Scesi le scale e uscii di casa.

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Varcai la soglia della scuola e mi avviai verso il mio armadietto. Presi il lucchetto freddo tra le mani e digitai il codice ma non riuscii ad aprirlo che una mano lo richiuse subito.

-Ciao, dolcezza.- feci una faccia schifata appena sentii come mi aveva chiamata.

-Luke.- rinunciai ad aprire il mio armadietto e mi avviai subito verso la classe, quando una mano fredda prese la mia.

-Perché ieri non sei venuta a chiedere di me?- mi chiese il biondo avvicinandosi.

-Perché non ho bisogno di te. E poi avevo da fare.-

-Non hai ancora capito che siamo uguali?- appena finì la frase scoppiai a ridere.

-Io e te non siamo uguali. Non puoi fare come gli altri che mi ignorano spaventati?- chiesi spazientita.

-No, perché io non posso essere spaventato da una persona identica a me.- più lui si avvicinava più io mi allontanavo.

-Smettila di dire ste cazzate. Tu non sei come me.- alzai leggermente la mia voce.

-Tu non mi conosci.- bisbigliò.

-Nemmeno tu. Nessuno mi conosce.-

-Dammi solo una possibilità per dimostranti quanto ci assomigliamo. Una possibilità e poi se tu vuoi non ti cercherò più.-

Non amavo fare compromessi, ma questo Luke mi aveva già fatto esaurire la mia pazienza.

-Va bene. Lo consoci il gioco della sopravvivenza?-

SONO QUAA

C'ho messo un po' di tempo a fare il primo capitolo perché dovevo cercare di spiegare un po' di cose sulla vita della protagonista e so che è noioso, ma è solo l'inizio e la storia deve prendere forma.

Leggete, commentate e votate🌟

Leggete anche la mia altra storia su Calum: CHANCE OR FATE?

Cercherò di aggiornare presto(:

Apeiron || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora