MY BAD HERO {Luke Castellan}

Capitolo 16 - Ritorno a casa

A cavallo dell'ippocampo solco le infinite distese dell'oceano. Il vento mi scorre tra i capelli agitandoli e buttandoli all'indietro. Cavalco le onde, prendendo velocità: non mi sento così da molto tempo, è una sensazione che sento appartenermi e che a lungo è stata soppressa...

La libertà.
Per partire
Improvvisamente non ho più paura di quello che mi diranno, tutti infatti vogliamo la stessa cosa: salvare il mondo. E chi meglio di me può aiutarli? Io conosco alla perfezione le tattiche di Luke e il suo esercito. Per molti potrebbe essere considerato un tradimento nei suoi confronti ma se lo faccio, lo faccio anche perché in fondo voglio ancora che cambi idea.
In un attimo la mia mente vola a quel preciso istante che ha cambiato tutto.

"La ucciderò per te Crono" aveva detto.

In quell'esatto momento avevo capito che Luke, il mio Luke, non c'era più. Non so se la sua anima sia andata da qualche parte o se sia svanita nel nulla, ma sicuramente se ne era andata. Crono lo manipolava sì, ma era stato lui ad acconsentire a ciò quindi non provavo un minimo di compassione per lui. Gli ho dato la possibilità di riprendersi la sua vita e di poter ricominciare da zero, con me, una persona che finalmente lo amava. Ma a quanto pare non ero abbastanza...

Andare sull'Olimpo poi ha risvegliato in me un istinto primordiale, ho constatato quale sia la mia vera natura e chi io sia davvero.

Ciao mi chiamo Jane e sono una semidea.

Ora sento che potrei urlarlo al mondo, ora finalmente ne vado fiera. Il sangue divino scorre dentro di me ed è potentissimo. Sento il potere di due generazioni divine pulsare all'interno del mio corpo e percepisco per la prima volta quell'aura tanto grande di cui tutti parlano. So che posso aiutare tante persone, persone come me o immensamente più potenti di me.

È questo il mio mondo e ora che ho provato sulla mia pelle la sua realtà sono pronta a tornare a casa mia e combattere.

LEE'S POV
Da tempo ormai penso che vivere non abbia più senso.

Jane, l'unica persona che io abbia mai amato, è morta. Lei era il motivo di ogni mio risveglio e sinceramente ora, senza di lei, mi sento come in un costante stato di sonnolenza. Mi è sembrato tante volte che ciò che stavo vivendo fosse tutto un gigantesco sogno.
Dalla tragica notizia, mi sono rimesso in ordine e ho ripreso le redini della mia casata cercando di rianimare gli animi dei miei fratelli e spronarli a fare sempre di più. Mi sono scusato con loro per il mio momento di debolezza ma non c'è stato bisogno di troppe moine dato che hanno compreso e mi hanno accettato di nuovo come loro capo.
Certo è stato un momento felice, però il mio cuore resta turbato.

Poi cos'altro... ah, la guerra. Mi impegna giorno e notte perché tutti i santi giorni sono lì con i capi delle altre case a pianificare nei minimi dettagli le nostre strategie di battaglia. Sono molto partecipe e senz'altro sto dando un bel contributo alla causa, ma tutto mi sembra così vano.

La mia vita pare essere stata messa in pausa dalla morte di Jane e io non so come andare avanti. Sto cercando di distrarmi in tutti i modi possibili ma io non riesco a smettere di pensare a lei.

Ogni tanto quando ho un momento libero vengo qui, sulla spiaggia dalla quale è sparita. Guardo l'acqua imperturbabile che si muove placidamente solo sulla riva per bagnarmi i piedi. Come ho già detto la mia vita sembra essere diventata un sogno profondo e perenne. Un sogno che molto spesso e volentieri mi gioca degli scherzi crudeli.

Ci sono delle volte che mi sembra di averla ancora accanto. Sento la sua voce sussurrarmi che ha voglia di stare con me, a volte la sua immagine mi appare davanti agli occhi con tutto il suo splendore mentre mi sorride e, piano piano, si scosta i capelli. Altre volte mi capita di sognare il momento in cui è stata rapita, altre ancora gli splendidi attimi passati insieme a lottare, a parlare, ad abbracciarci e a sognare.