九。

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luke non sapeva che pensare. non sapeva se prendere bene la cosa, o starci male perché alla fine non era successo nulla.

e poi, come poteva rivederlo dopo quello che era successo? il cuore di luke era tanto pesante ma allo stesso tempo tanto leggero.

anche lui voleva baciarlo.

il biondo sbuffò, mettendosi le mani sugli occhi, arrossendo al suo stesso pensiero.

non aveva nemmeno dormito la notte, mettendosi a guardare anime per distrarsi da.. da michael. dai suoi occhi verdi che lo guardavano luccicando. dalle sue rosse labbra così vicine alle sue. del respiro che si mischiava nel suo.

il cuore di luke non ne voleva sapere di smettere di battere. e nel suo battere, il sonno arrivò senza che il biondo se ne accorse, e si addormentò sul divano, col the ancora caldo e il computer che andava avanti con l'anime.

~

si svegliò verso le quattro e mezza del pomeriggio. aveva un gran mal di testa, tanto che i suoi occhi vedevano sfocato.

andò a prendere una pastiglia, e appena guardò l'orologio quasi sputò l'acqua che stava bevendo. voleva tanto urlare ma qualcuno bussò alla sua porta in quel momento.

ancora con il bicchiere dell'acqua in mano e mezzo stordito, andò ad aprire la porta.

pensava fosse ashton come al suo solito, ma al suo posto c'era l'ultima persona che era pronto di rivedere.

il cameriere dai capelli rossi era in piedi davanti alla porta, con la sua giacca in mano. "ehi, luke."

dalla bocca del biondo uscì solo un "ah." mentre le sue guance erano già rosse. era ancora abbastanza rincoglionito dalla lunga dormita, in più ci metteva anche michael a far battere il suo cuore.

"tutto bene luke?" chiese quest'ultimo, mettendo la mano sulla sua fronte. "sei caldo, entra dentro." disse poi, entrando e chiudendo la porta, togliendosi le scarpe.

"ah- michael n-non c'è bisogno, d-davvero!" disse, mentre michael prendeva la sua mano e lo portava in soggiorno.

michael fece sedere luke sullo sgabello del tavolo della cucina. "hai dormito tutto il giorno?" chiese, guardandolo e guardando il poco disordine del soggiorno.

il biondo arrossì a quel disordine. "s-si, stanotte non ho dormito tanto bene.." mormorò, grattandosi la nuca.

michael lo guardò. "ti gira la testa?" chiese.

"h-ho p-preso una pastiglia.." luke non sapeva in realtà perchè lui era lì. almeno, non nel suo soggiorno.

"menomale. ah, ti ho riportato la giacca, ieri l'avevi dimenticata."

solo a pensare al giorno prima, luke arrossì violentemente. "g-grazie."

il rosso però, sospirò poco dopo. "luke.. senti, io.. volevo scusarmi per ieri, sono stato troppo affrettato-"

"a-ah no no! n-non preoccuparti. non..-" ma in quel momento suonarono alla porta.

luke chiese scusa e andò ad aprire, mentre michael voleva letteralmente morire, voleva insultare tutti ma, si trattenne.

sentì una voce familiare, e poco dopo vide la faccia del ragazzo che era con luke a scuola. gli uscì un "tsk." spontaneo.

"ooh, c'è il rosso!" esclamò ashton, mentre luke gli dava un colpo sulla testa.

"sii educato, ashton."

l'amico guardò il biondo. "anche tu dovevi essere educato dicendomi che non venivi a scuola!" esclamò ancora, prendendo le sue spalle.

"h-ho dormito tutto il giorno..!"

"stai male?" chiese allora, mettendo una mano sulla sua fronte.

"non ho niente, stupido." disse luke, togliendo la sua mano dalla fronte per poi girarsi verso il rosso. "michael, possiamo parlare un altro momento, per favore..?"

il cameriere annuì. "certo. allora io vado."

luke si sentì un po' male a cacciarlo così, ma sapeva che ashton non sarebbe andato via presto. "ti accompagno." disse, per poi andare verso la porta.

la aprì mentre michael si rimetteva le scarpe e fece passare il rosso appena ebbe finito. "a-allora a domani.." sembrò quasi una domanda, in verità.

michael sorrise. "a domani." e fece per andare ma luke prese la manica della sua giacca fra le dita, arrossendo e guardandolo.

"g-grazie, di avermi riportato la giacca e.. di essere venuto qua." disse, con un leggero muso sul viso. "e m-mi dispiace di aver rimandato il discorso."

"tranquillo, luke." sorrise.

"ah e, s-scusa di essere venuto ad aprirti in queste condizioni."

"ehi, non è colpa tua. e non preoccuparti, mi piaci anche in queste condizioni. rimettiti presto, okay?" disse, mettendo la mano sulla sua testa accarezzandola, sorridendo.

luke arrossì vigorosamente. "s-si."

così, michael tolse la mano e con un ultimo sorriso, e un'ultima occhiata all'adorabile viso imbarazzato del biondo, se ne andò.

luke chiuse la porta. "ha appena detto che gli piaccio?!" pensò subito, arrossendo ancora di più, coprendosi il viso.

"luke?" ashton lo guardava dalla porta del soggiorno. "tutto okay?"

"c-certo, o-ovvio."

"a me non sembra." sorrise ashton. "cos'è, ti piace?"

"f-figurati, a cosa pensi." disse, superandolo e andando ad aggiustare quel casino che aveva lasciato.

"ma sei tutto rosso!" ashton sa come peggiorare le situazioni, è un esperto.

"s-smettila!" luke arrossì di più.

"ecco perché mi guardava malissimo!" esclamò ancora, facendo fermare luke.

"ti guardava male?"

"non l'hai visto? era super falso il suo sorriso! mi sa che è geloso."

il biondo scartò l'idea. "oppure sarà che sei troppo esuberante."

"non sono troppo esuberante!" disse, guardandolo male. "ma allora, avete già limonato?"

dalle orecchie di luke ormai usciva fumo. "n-n-no!" e sbuffò subito dopo.

~

luke che arrossisce>>>il mondo.

shion.

the drop of milk in your tea. ;; mukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora