四。

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a luke l'inverno piaceva.

gli piaceva come l'aria si raffreddava, gli piaceva stare nel suo maglione e stringersi dentro come se fosse un muro, gli piaceva la pioggia.

è bello sentire il suono della pioggia e addormentarti su esso.

sentire delle piccole gocce di acqua caduta dalle nuvole schiantarsi contro il cemento duro, creando quel suono tanto rilassante, era piacevole.

gli piaceva la pioggia, ma di meno quando era fuori casa.

non quando rischia di inciampare in una pozzanghera, abbracciando il suo zaino per non far bagnare i suoi disegni.

lì non gli piaceva affatto.

in quel pomeriggio di pioggia, aprì la porta del solito bar e la chiuse velocemente, starnutendo con la mano davanti alle labbra.

alzò lo sguardo verso il bar, notando che fortunatamente non c'era nessuno spettatore; ma proprio in quel momento, uscì dal bagno dietro al bancone il cameriere dai capelli rossi.

luke arrossì davanti ai suoi occhi e distolse lo sguardo, stringendo le braccia attorno allo zaino.

sentì il cameriere camminare e tenne lo sguardo basso, aspettando che dicesse qualcosa o che si mettesse a ridere, ma non successe.

fino a che sentì, una felpa sulle sue spalle; alzò gli occhi azzurri verso quelli verdi del rosso, che gli sorrideva dolcemente con nella mano ancora la sua felpa che aveva messo sulle spalle del biondo.

"avrai freddo." mormorò a tono basso, tanto basso da far risultare la sua voce roca.

luke arrossì di nuovo, annuendo piano, non riuscendo a staccare gli occhi dai suoi.

"prego luke, siediti. ti porto un the." mormorò di nuovo, le sue parole rimbombavano nel bar vuoto, di sottofondo solo la pioggia.

luke annuì ancora, distogliendo lo sguardo e girandosi, sedendosi al solito tavolo vicino alla vetrata.

starnutì ancora, tirando su col naso e stringendosi nella felpa, mettendo le braccia dentro le maniche.

un profumo inondò le sue narici; il profumo del cameriere dai capelli rossi.

sentì qualcosa spostarsi nello stomaco, e assottigliò gli occhi annusando in silenzio la felpa.

"come sono ridicolo." pensò, guardandosi il maglione bagnato subito dopo aver posato lo zaino, almeno esso asciutto, sulla sedia affianco.

il cameriere ritornò da lui, posando la tazza davanti a lui, per poi fare il giro e sedersi alla sedia davanti a quella di luke.

il biondo arrossì e il rosso sorrise davanti al suo rossore. "michael." disse, con un accento diverso da quello usato in precedenza, quando parlava giapponese. "sono michael."

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*spilla tea* 😭

the drop of milk in your tea. ;; mukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora