Beatrice
Quando arrivo in cucina tutta trafelata, mi sembra di essere già sull'orlo di una crisi di nervi come mio solito. Controllo per la quarta volta all'interno della mia borsa per verificare che ci sia tutto. Mi faccio un resoconto elencando nella mia mente le varie cose presenti e mi accorgo - quasi stupidamente - di aver lasciato il cellulare in camera mia. Così faccio per tornare sui miei passi, ma ci ripenso quando mi rendo conto di averlo nella tasca posteriore dei jeans.
Sono distratta. Perché sono agitata.
Oggi è venerdì, sono le sette e quaranta minuti ed io sto per uscire con Andrea Scala, per quello che sembra essere un vero e proprio appuntamento.
Non credo di essermi sentita così ansiosa nemmeno quando alla fine delle medie mi hanno costretta a salire sul palco per una stupida recita scolastica. Ricordo di aver vomitato la colazione subito prima dell'esibizione.
Ora non credo di finire nelle condizioni di allora, credo di essere più tollerante, però ho comunque l'impressione di poter venir meno da un momento all'altro nelle gambe.
Con Andrea ho già preso un caffè e ci siamo già scambiati messaggi informali, ma il fatto che lui questa sera mi passi a prendere - e quindi l'idea del vero e proprio appuntamento - mi rende nervosa più che mai.
Sospiro per l'ennesima volta controllando i capelli - ribelli come sempre - allo specchio con cornice dorata che mia madre ha comprato mesi fa e che ha fieramente posizionato proprio all'ingresso del nostro appartamento, di fianco al portaombrelli.
Lo stile di mia madre è sicuramente discutibile, ma quando ha acquistato questo specchio aveva da poco divorziato con mio padre, quindi non me la sono sentita di dirle quanto fosse volgare. Lei aveva bisogno di trovare una distrazione che non le facesse pensare all'uomo che l'aveva tradita e poi lasciata, dopotutto.
E a proposito di mia madre, quando ritorno in cucina e mi siedo a peso morto su una delle sedie - per attendere Andrea che mi passi a prendere, senza rischiare di impazzire camminando avanti e indietro per la casa - lei sembra accorgersi del mio stato emotivo e decide di affiancarmi, sedendosi sulla sedia proprio vicino alla mia, non prima di aver controllato ed assaggiato il sugo che si sta cuocendo e che più tardi le servirà per condire la propria cena.
Quando mi è di fianco, mi scruta qualche secondo prima di dirmi: «Non ti vedevo così agitata dalla recita scolastica che hai fatto in terza media.»
«Era in seconda media, mamma.» Rettifico io, alzando gli occhi al cielo.
Lei scrolla le spalle come se il mio, fosse solo un piccolo sbaglio insignificante, ma in realtà non lo è. Se Cassandra fosse qui in questo momento, mi direbbe che sono troppo pesante. Però sono una che tiene molto a dettagli di questo tipo.
Ma la mia mamma, sembra non far caso a cose del genere. Non gliene faccio una reale colpa, in realtà; perché so che non lo fa apposta. Lei è abbastanza esuberante, e ha sempre vissuto in un mondo tutto suo, è sempre stata troppo distratta per prestare attenzione ai dettagli. Da quando mio padre è andato via, la cosa è anche peggiorata.
Non mi lamento neppure del rapporto che abbiamo. Spesse volte capita che lei si sieda al mio fianco e che finiamo per dialogare. Io non ho mai avuto problemi a parlarle. Certo, da quando papà non è più con noi, succede meno spesso, perché lei soffre ancora tanto per la separazione. Però, continuiamo a essere una bella coppia, io e mia madre.
Anche se spesso e volentieri mi fa alterare. Ma solo perché é un po' pazza e si diverte enormemente a prendermi in giro. Alcune volte sopporto, ma non questa sera.
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Il Momento Più Bello
Teen FictionBeatrice è una ragazza acqua e sapone che frequenta l'ultimo anno del liceo linguistico. Da ragazza semplice e romantica quale è, sogna una storia d'amore come quella dei film e crede di aver trovato la sua anima gemella in Andrea: il ragazzo perfet...