(Capitolo Extra) 1.Mi Fai Stare Bene

1.7K 54 61
                                    

Beatrice

Ciò che mi fa aprire gli occhi molto dolcemente, non è la luce chiara proveniente dalla finestra e che mi colpisce in pieno viso. Né tantomeno il fresco del ventilatore acceso, che ad intervalli regolari mi rinfresca la schiena nuda. Quello che mi fa svegliare, sono dita che mi sfiorano la pelle nuda delle spalle e percorrono lentamente la mia spina dorsale, in una piacevole carezza.

Senza nemmeno curarmi di trattenere il sorriso che mi si forma sulle labbra, muovo la testa in modo tale da sentire sulla guancia, la morbidezza della pelle sulla quale l'ho tenuta poggiata per l'intera notte.

Quando finalmente riesco ad aprire gli occhi del tutto, mi beo qualche altro secondo della comodità che mi regala il corpo di Umberto Loffredi, il mio ragazzo.

Credevo mi facesse strano pensare a lui in questo modo, ed invece mi pare essere la cosa più naturale del mondo. Come se fossimo insieme da una vita. In realtà, non stiamo insieme nemmeno da ventiquattrore.

Stiracchiandomi debolmente, poggio il mento sul suo petto, guardandolo dal basso e rendendomi conto solo ora della posizione nella quale ci troviamo: sarebbe troppo ordinario per due come noi, se semplicemente io fossi tra le sue braccia, con le gambe intrecciate alle sue e la testa sul suo torace. Io ho pensato bene di stendermi completamente su di lui, e bloccargli ogni possibile movimento, tenendo le mie gambe ai lati delle sue ginocchia.

Considerando il fatto che non sono per niente leggera, me lo immagino sofferente e con l'intero corpo formicolante, tipico di chi sta per troppo tempo nella stessa posizione, senza muoversi.

Invece lui sembra essere tranquillo; assonnato, certo. E con i capelli in disordine, e con le labbra gonfie. È bello anche di prima mattina, dannazione! E io non posso fare a meno di restare a fissarlo, manco avessi visto la Madonna.

Umberto Loffredi, anche al mattino sembra essere una poesia d'amore.

Lui fa palesemente finta di non accorgersi del fatto che ormai sono sveglia, e semplicemente con una mano tiene il proprio telefono e scorre sulla home del suo profilo Instagram; mentre con l'altra continua ad accarezzarmi la schiena, senza sosta. Neppure per un secondo.

Quando inizia a sorridere, capisco che sta per dire qualcosa.

Infatti, non passano nemmeno un paio di secondi prima che apra bocca e con la voce impastata, tremendamente sensuale, mi dica: «Sei sveglia, finalmente.»

Poi blocca il telefono, poggiandolo sul letto e finalmente mi guarda.

«Potevi anche svegliarmi, se proprio volevi...» Gli faccio notare io. Però glielo dico con il sorriso stampato in faccia. Solitamente appena sveglia faccio fatica anche solo a formulare una frase di senso compiuto. Questa mattina sono così allegra, che tutto mi sembra essere paradossalmente più bello.

«Dormivi così bene...» Risponde comunque lui, alzando le spalle. Poi si porta le mani dietro la testa, senza smettere di guardarmi. «Dormito bene? Sono stato abbastanza comodo?» mi chiede poi, con quel ghigno che solitamente utilizza per stuzzicarmi.

«Ho davvero dormito così tutta la notte?» chiedo a mia volta, sorpresa. Non ricordo minimamente di essermi messa fin da subito su di lui, in questo modo. Credevo di essermi spostata durante la notte.

«A quanto pare...» Commenta lui, ridacchiando. «Sai, ho avuto più volte la voglia di buttarti a terra,  per il troppo caldo... Però ho pensato che ti saresti svegliata e avresti dato di matto. Ne ho abbastanza di te che dai di matto.» Me lo dice ironicamente, ma ho come l'impressione che ci sia del vero in quello che dice. Dopotutto, ammetto di aver dato di matto più volte con lui.

Il Momento Più BelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora