giorno 16 senza te

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Come chi fuma perché gli piace quella sensazione, il sapore della sigaretta, l'atmosfera che si crea. Certo lo sa che potrebbe fargli male, che potrebbe addirittura morirne, ma sceglie che vale la pena rischiare.
Poi ad un tratto arriva qualcuno che non conosce quel gusto perché non lo ha mai provato e lo convince a smettere perché è troppo pericoloso. Costa fatica, ma lui si impone di smettere. Rinuncia al bello del presente in nome di un futuro migliore o per paura di un futuro peggiore.
Ma la vita è incerta e i pericoli sono già dentro di lui, se li porta dentro da sempre e verranno alla luce se devono. Non sono causati dal fumo.
E forse il rimpianto per avere volontariamente rinunciato a ciò che lo faceva stare bene lo distruggerà più della malattia.
Ecco. Io sono quella sigaretta: ti faccio paura, ma non sarò io a farti del male. Non posso offrirti un futuro, soltanto un presente intenso, in cui costruire quel futuro, affrontando il male che ti porti dentro. Ricorda le sensazioni che hai provato, quelle che ti chiedevo sempre di tenerti strette per i momenti difficili, e scegli.

Non ho mai fumato in vita mia, a parte una terribile sigaretta alla menta per sentirmi grande in vacanza studio in Inghilterra a 15 anni.
Ma con te anche questo era diverso.
Quando sei uscito da casa mia alle 4 e mezza del mattino di quella notte che non dimenticherò mai, in cui non riuscivo a lasciarti andare appoggiata allo stipite della porta e tu continuavi a voltarti indietro, avevi voglia di fumare. Era stata la serata più intensa delle nostre vite e tu, da ex fumatore, sentivi il bisogno di coronarla con una sigaretta.
'Ora mi fermo al tabacchino.'

[7/6, 04:41] chiara: Hai comprato le sigarette?
È più forte di me...non ce la faccio.

Ogni volta che ci salutavamo ero sempre io a perdere la tacita sfida su chi avrebbe ceduto per primo al desiderio di cercarsi di nuovo.

[7/6, 04:42] chiara: Qui è già tutto troppo vuoto cazzo. Grazie di esistere e di farmi stare così. ❤
[7/6, 04:57] luca: Grazie a te. Davvero. "Notte"❤

Mi hai mandato la foto di un pacchetto di sigarette. Winston blu.

[7/6, 05:06] chiara: 1 x ogni serata...il pacchetto delle grandi occasioni ☺
[7/6, 05:10] luca: Così sarà.

Chiudo gli occhi felice. Dopo poco avrei dovuto affrontare l'ultimo giorno di scuola.

[7/6, 07:04] chiara: La sveglia suona impietosa ma tanto non ho dormito...e anche il primo pensiero della giornata torna a ieri sera. No, non è svanito nulla. Tutto quanto è ancora qui presente e chiaro dentro me.
Ed è bellissimo. Io mi sento invincibile Solo con la voglia ancora più forte di ricominciare immediatamente a parlare con te.

Ho aperto la finestra e il cielo di Milano era stranamente di un blu intenso, quello delle grandi occasioni, quello che capita due o tre volte all' anno.

[7/6, 07:21] chiara: Ma poi in fondo basta guardare il colore del cielo stamattina per capire che è per noi. E io ne sono davvero convinta. Buona giornata ❤

Un'altra foto di quel pacchetto di sigarette. Ne mancava una.

[7/6, 11:53] luca: Questo pacchetto lo voglio finire in fretta
Ci conto ❤
[7/6, 11:56] chiara: Io sto morendo haha tra un po' stramazzo....
Mi sarebbe tanto piaciuto vederti....ti avrei chiesto se notavi qualcosa in me
Stamattina mi sono guardata allo specchio e dietro alla faccia stravolta c'era una luce nuova secondo me...gli occhi brillavano
Ho parlato con Stefano...del suo ultimo giorno alle medie...in un modo diverso dal solito. Lo ho abbracciato e credo di averlo spiazzato....
E sto bene. Anche se mi manchi da impazzire
[7/6, 12:13] chiara: Stasera lavori vero?
[7/6, 12:14] luca: purtroppo sì
[7/6, 12:14] chiara: Ho voglia di vederti
[7/6, 12:16] luca: Anch'io

Ti ho mandato una poesia di John keats. In traduzione rendeva meno che in lingua originale ovviamente, ma volevo che ne capissi il senso. Da quando eri entrato nella mia vita tutto quello che avevo studiato solo per puro compiacimento accademico acquisiva un senso completamente nuovo.
Hai modificato il mio sguardo sul mondo. E anche per questo ti sarò grata in eterno.
I versi dicevano così:

Non posso esistere senza di te.
Mi dimentico di tutto tranne che di rivederti: la mia vita sembra che si arresti lì, non vedo più avanti.
Mi hai assorbito.
In questo momento ho la sensazione come di dissolvermi: sarei estremamente triste senza la speranza di rivederti presto.
Avrei paura a staccarmi da te.
Mi hai rapito via l'anima con un potere cui non posso resistere;
eppure potei resistere finché non ti vidi; e anche dopo averti veduta mi sforzai spesso di ragionare contro le ragioni del mio amore.
Ora non ne sono più capace.
Sarebbe una pena troppo grande.
Il mio amore è egoista.

Eravamo così noi: incapaci di starci lontani. Passare ore a parlare era tutto ciò che volevamo. E quelle sigarette sono diventate un simbolo del nostro stare bene.
Ogni volta che il mondo si fermava e che le nostre anime si sfioravano tu ne fumavi una e a me veniva voglia di farlo con te.
Un giorno ti ho chiesto di lasciarmi due tiri, era il desiderio represso di sentire il sapore delle tue labbra lasciato su quel filtro, era un modo infantile di rubare quel bacio che non avrei mai potuto darti.
Mi hai guardato fumare e hai sorriso: dovevo essere ridicola con la tosse di un'adolescente alle sue prime esperienze.
Anche quello era un piccolo segreto tra noi, qualcosa che sapevamo solo io e te, qualcosa che ci univa più che mai.
Ho fumato ancora con te, nei momenti più intensi, quando la magia si toccava con la punta delle dita, quando i nostri occhi facevano in modo di non incrociarsi perché si sarebbero confessati cose che i nostri cuori non potevano nemmeno permettersi di pensare.
È per questo che qualche settimana fa ho comprato un pacchetto da regalarti. Ci ho scritto dentro a penna sul coperchio una frase:

se ne vale la pena, rischia tutto.

Ho tolto una sigaretta e la ho messa nella scatola dello xanax che porto in borsa per i momenti in cui l'ansia non mi permette di respirare.
Al posto della sigaretta ho lasciato un biglietto con queste parole:
se scegli che vale ancora la pena rischiare compra una bottiglia di vino, chiamami e portati questo pacchetto di sigarette. Quella che manca la ho io. La fumeremo insieme a Parigi la notte del 5 di ottobre o non la fumeremo mai.

Oggi è il 13 ottobre e quella sigaretta solitaria aspetta ancora in compagnia di un ansiolitico che tu trovi il coraggio di venirmi a cercare per portarmi in quel mondo dove non esiste niente all'infuori di noi.

22 giorni senza teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora