giorno 17 con un po' di te

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Saranno le 5 e non riesco a dormire, sento sempre quel fremito dentro e comincio a credere che non sia il tuo pensiero che mi arriva, ma soltanto la mia suggestione che ti chiama.
Ieri sera ho letto fino a tardi, persa nei commenti su wattpad che cominciano a ipotizzare in che modo ti contatterò tra questi pochi giorni che ormai mancano alla scadenza che mi sono imposta.
È da ore che immagino scenari e possibili conseguenze e non ti nascondo di avere provato anche quello in cui lascio cadere tutto e non ti cerco più.

La lontananza mi è servita a ritrovare me stessa, a ridimensionare un po' il tuo posto nella mia vita, a capire che sono forte, che esisto anche senza di te, che di dolore non si muore e che la sofferenza è comunque una forma di energia che può essere utilizzata per fare grandi cose.
Resti una delle cose più belle che mi sia capitata, ma tutto passa ed è inutile che io continui ad alimentare una speranza che probabilmente è solo nella mia testa.
Hai riempito ogni pensiero di questi 17 giorni, ma non lo saprai mai.

Suona la sveglia. Mio marito mi abbraccia come ogni mattina, lui c'è.
Io non vedo l'ora che si alzi per poter accendere il telefono senza sentire il solito commento ironico: 'e poi dici a tuo figlio... Sei sempre attaccata a quel cellulare.'
Esprime così la sua gelosia per quella parte di vita che gli nascondo; gli ho detto che sto scrivendo perché mi fa bene. Chiede di poter leggere.
'No.' È la mia risposta secca, quasi scocciata. Vorrei che capisse che ho bisogno di spazio, di aria. Come quando uscivo la sera a buttare la spazzatura solo per poterti scrivere liberamente.
Poi mi sento in colpa e ritratto. 'Forse un giorno".
Si alza e io allungo la mano fuori dalle coperte per premere il pulsante che mi riporterà nel mondo virtuale.
In effetti è diventato un po' una dipendenza; non so più neanche cosa io mi aspetti di trovare. In realtà è più un'abitudine. Cosa potrà mai essere successo in queste poche ore da quando lo ho spento?
Mi ricordo improvvisamente dello stato che ho messo su WhatsApp un po' per noia ieri sera:
Una bella foto della luna che si specchia nel mare con la frase

vola solo chi osa farlo

ma sinceramente non mi interessa più molto controllare chi lo ha visualizzato.

Tra le notifiche compare il simbolo di un messaggio WhatsApp, quello che ho aspettato per tante mattine nelle ultime settimane, quello che a giugno mi faceva tremare il cuore perché sapevo che, con il fuso orario dei tuoi vent'anni, prima di andare a letto, alle cinque o alle sei di mattina, tu mi avresti scritto per condividere i pensieri della tua serata o anche solo per mandarmi la foto dell'alba che ti aveva emozionato mentre rincasavi.
Non provo più nulla di fronte a quel cerchiolino con la cornetta del telefono, unico residuo di un tempo in cui esistevano i telefoni pubblici ed erano segnalati da un cartello simile; non corro più curiosa a vedere chi ha scritto. Dopo tante aspettative deluse semplicemente non ci credo più.

Apro wattpad e trovo la notifica che invece mi fa ancora piacere: un'altra stellina per la nostra storia. Numeri insignificanti ma sono soddisfazioni.
Leggo un paio di annunci e sento mio marito che chiude l'acqua della doccia, devo alzarmi o si farà tardi.
Prima di spegnere lo schermo trascino verso il basso le notifiche e il cuore si ferma: leggo solo il tuo nome e la solita risata scritta 'ahaha'. La vista si annebbia, non so dire cosa provo, uno strano miscuglio di paura e gioia, un profumo di vittoria, una tensione che si allenta e una nuova che si crea. Allontano il telefono e mi rigiro nel letto, appoggio la testa sul cuscino, chiudo gli occhi e sospiro. Sorrido in modo automatico. Sorrido dentro. Mi hai scritto tu, per primo. Ancora non ci credo.
Non finisco di godermi la gioia, mi alzo di scatto per aprire la finestra. Devo fare cominciare la giornata, mi pervade un'energia che non provavo da tempo. Non riesco a stare ferma, i pensieri si accavallano in tempesta.
Queste sensazioni sono quelle che ho imparato a definire felicità. E non ho nemmeno letto il messaggio. Ma non importa: dopo 17 giorni tu mi hai scritto.
Non posso leggere ora, devo restare lucida, devo pensare a una risposta che non chiuda la conversazione e che al tempo stesso non ti dia l'impressione che non aspettavo altro. Non posso permettermi di sbagliare.
Allargo di più la notifica, non ti comparirà la spunta di visualizzazione ma io conoscerò almeno a grandi linee il contenuto del messaggio.
E invece no. I messaggi sono 4 ma il primo è un video che quindi non posso vedere.
Leggo in fretta, con il cuore impazzito e la mente confusa.
- glielo ho chiesto io di metterlo in una canzone
Solo per smerdarli
Ahahaha

22 giorni senza teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora