10: ripetere

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Era da diversi minuti che Kyousuke continuava a ripetere a Shinodu la suddetta frase: "Non mi lasciare Kyousuke. Oh, Kyousuke " Sfottendolo apertamente  con voce da ragazza; e, ovviamente, al moro ciò non andava per niente bene.

Il più grande aveva avuto la fantastica idea di invitarlo a casa sua, senza un motivo ben preciso; voleva semplicemente passare il tempo con lui, guardando un bel film e mangiando pop corn abbracciati come nei più classici cliché, ma ovviamente la parola " Romantico " e " Kyousuke " Non vanno nella stessa frase. Per cui si sono ritrovati a litigare ed a correre per la casa cercando di uccidersi a vicenda.

" TSURUGI KYOUSUKE! GIURO CHE SEI UN UOMO MORTO " 

Il blu si stava divertendo un mondo; era praticamente sicuro che il compagno non lo avrebbe mai preso, viste le sue innate capacità fisiche derivate dal suo essere un vampiro 

I due continuarono a rincorrersi per mezz'ora finché Shindou stremato non si arrese 

" Basta, fa-facciamo una tregua " 

Si sedettero sul divano, in silenzio, con i respiri affannosi e i corpi sudati.

" Sai, mi domando come siamo giunti a questo "

Il blu guardò il maggiore con sguardo interrogativo, non capiva dove voleva arrivare.

" Intendo a noi due; come siamo arrivati ad essere ciò che siamo " 

" Ti dispiace? " 

questa volta fu il moro a guardalo interrogativo 

" Quello che siamo, ti piace? " 

Shindou non sapeva cosa rispondere, era difficile ammettere che no, non gli dispiaceva essere quello che erano, qualunque cosa fossero.

Restarono in silenzio, immersi nei loro strani ragionamenti sull'essere felici ed altri ragionamenti filosofici che non avevano né capo né coda, ma che bastavano a tenerli lontani dai loro sentimenti per non fare mosse azzardate.

Fu Shindou a cedere per primo, girò il volto verso il minore e con le sue dita fece scontrare i loro sguardi. Avvicinò i loro visi velocemente, facendo scontrare le loro labbra in un bacio veloce, un semplice sfioramento.

Si allontanarono in fretta ed il moro abbassò il capo, imbarazzato, lasciando che il suo taglio a caschetto nasconda il suo viso rosso dall'imbarazzo. Tsurugi lo guardò divertito, era adorabile conciato così, sembrava una bambina.

Con una mano gli scostò i capelli e con l'altra gli afferrò le guance costringendolo a guardarlo; il tutto era stato delicato tanto quanto un elefante in un negozio di cristalli, ma questo poco importava; ormai erano lì, occhi contro occhi, con tutti i loro sentimenti serviti su un piatto d'argento. Finalmente erano giunti al capolinea, la corsa era finita. 

" Takuto, voglio sbatterti al muro "

E improvvisamente tutto quel momento romantico fu distrutto, disintegrato da quelle parole accompagnate dalle risate di scherno del minore. 

E improvvisamente per Shindou fu tutto più chiaro, si era preso gioco di lui, lo aveva fregato proprio come aveva fatto tempo fa. Si alzò indignato, disgustato da quella risata che continuava ad uscire dalla bocca dell'altro.

" Vattene "

Tsurugi non aveva ben capito cos'era successo, non si era neanche reso conto di cos'era uscito dalla sua bocca finché Takuto non gli intimò di andarsene; poteva vedere le lacrime scorrere sul suo viso ed improvvisamente volle morire.

" Vattene, ti prego vattene " La sua voce aveva raggiunto livelli troppo bassi, era crollato in ginocchio e fissava il pavimento, lo sguardo perso e vuoto ed improvvisamente il blu fu colto da un flashback, aveva rivisto quella stessa scena anni prima, quando lo aveva lasciato, dopo aver avuto l'ennesimo rapporto; era crollato nello stesso modo, solo che allora Kyousuke non provava alcun sentimento verso di lui. Si abbassò al suo livello, mantenendosi ad accurata distanza, ovviamente.

" Ehy, mi dispiace, okay? Non so cosa mi sia preso "

" Vattene, Vattene, VATTENE " Continuava a ripetere quelle parole come un ritornello, lo aveva preso in giro di nuovo  e lui ci era ricascato di nuovo, come un idiota.

Tsurugi scosse la testa, aveva sbagliato, aveva sbagliato tanto, e voleva risolvere questa cosa.

" Facciamo così Takuto, io non intendo lasciarti qua da solo; non so perché io abbia detto quello okay? Per cui che ne dici di venire qui " Aprì le braccia " E facciamo finta che non sia successo niente "

Shindou annuì lentamente, e sempre lentamente si avvicinò al blu fiondandosi nelle sue braccia e rifugiandosi in quel tepore che sapeva tanto di casa.

Tsurugi gli accarezzò i capelli e gli baciò la nuca; con molta delicatezza lo portò in camera sua adagiandolo sul letto

Bite of a vampire // Kyoutaku RanmasaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora