tuffo

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➶。˚✩ ꒰ 𝐓𝐇𝐀𝐓'𝐒 𝑨𝑴𝑶𝑹𝑬   ꒱ ... ! ˎˊ˗
𝙽𝙾𝚅𝙴𝙼𝙱𝚁𝙴 𝟸𝟶𝟷𝟿, 𝙽𝙴𝚆 𝙲𝙰𝚂𝚃𝙻𝙴
❝ le cose non accadono mai per caso ❞

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Ophelia non smetteva di pensare ai comportamenti del suo ragazzo, erano come un grande rompicapo e lei era sempre più vicina alla soluzione, a scoprire la verità; verità che negli ultimi giorni s'era fatta sempre più sentire. Dentro la sua mente c'erano pensieri così confusionari che potevano essere paragonati ai suoi appunti di fisica. Aveva paura di una possibile rottura con Brandon, si, ma prima di tutto c'era la sua felicità, lui era una persona a cui mai avrebbe fatto del male, era accanto a lei da ormai sedici anni, sono stati amici, migliori amici e poi fidanzati.

Pensava che si sarebbero sposati un giorno.
Ora, invece, si vedeva come damigella al suo matrimonio.

Forse pure lei avrebbe avuto bisogno di una pausa, o almeno questo era ciò che aveva iniziato a credere, pensava di voler tornare a divertirsi un po', di fare qualche follia insomma. Nel mentre, però, non smetteva di pensare a questa relazione, trasformandola in una papabile tragedia greca, ma, se i drammi a diciassette anni non sono d'amore, allora quali sono?


[ . . . ]


Dopo quindici minuti di attesa sotto la pioggia, Brandon arrivò con la sua maestosa auto nera.
«Come va tra te e Melissa?»
«Tutto bene, stiamo legando un sacco, perché questa domanda?»
«Non so, sono felice che tu stia bene con lei»
«Grazie. Finalmente ho trovato un'amica con cui poter condividere tutto..»
«Già.. Parlate molto voi, non è così?»
«Si - sorrise - parliamo letteralmente di tutto»
«Davvero? Dite anche di me?» rise.
«Certo, di te, di Nick.. Di tutti!»
«Nick?»
«Si, anche di lui.. Hai qualche problema? Sembra che non ti vada molto a genio»
«È un ragazzo particolare» disse Brandon.
«Non ci ho passato molto tempo, anche se mi piacerebbe, è molto gentile.. Tu invece?» chiese l'altra guardando il riccio.
«Oh... L'ho solo visto al Victoria's»

«Ni... Melissa viene?»
«Non lo so, magari ci raggiunge più tardi, so che andava con Nick e un altro ragazzo a fare un giro, ma non ho capito dove»
«Chi è l'altro ragazzo?»
«Si chiama Luka»
«E..?»
«E basta, non so niente di lui, non l'ho nemmeno mai visto, però frequenta lo stesso istituto di Nick»
«Okay»
«Perché tutte queste domande?»
«Così» disse facendo spallucce.


[ . . . ]


«Che guardi?» chiese Ophelia notando che il suo fidanzato era immerso tra le notifiche del suo telefono da una decina di minuti; si sporse in avanti su quel tavolino del bar per capirne di più, ma, tutto ciò che vide, fu solo la foto del fisico di un ragazzo, postata sulle storie in instagram. Chi era?
«Niente» rispose sfuggente, chiudendo immediatamente l'applicazione e guardandola; «Non ti stai divertendo, ve'?» domandò lei.
«No.. Si invece.. È figo 'sto posto» fece rivolgendo lo sguardo alla pista.

Brandon era totalmente sopraffatto da questo posto, aveva continui giramenti di testa, le luci, la musica, la folla e gli odori provocavano in lui un senso di inadeguatezza, come se fosse triste, arrabbiato o infastidito.
Pareva quasi sotto effetto di qualche sedativo o qualche strana tipologia di stupefacente.
Si sentiva all'interno di una bolla, la bionda parlava e lui sembrava essere disconnesso, come se volesse essere in qualsiasi altro posto tranne lì. In realtà a lui sarebbe bastata anche una panchina in mezzo al prato a guardare le luci della città accanto a qualcuno di speciale.

Brandon sapeva chi era?
Era solo un ragazzo confuso.

«Balliamo?»
«Okay..» era poco convinto, avrebbe preferito di gran lunga rimanere a guardare la folla ballare piuttosto che prendervi parte.
Ophelia si strusciava ripetutamente contro il suo fisico, forse in maniera insistente, non provocando alcuna reazione al riccio.
Si dimenava sui suoi tacchi che la rendevano ancora più elegante, ancora più divina, eppure, lui aveva occhi solo per altri ragazzi in pista.
La ragazza, capita la situazione e tratte le sue conclusioni, si ritirò in bagno; mentre Brandon ordinava un Sex on the beach al bancone.

«E spostatevi cazzo!» sputò Ophelia, disturbata da una coppia che si scambiava effusioni proprio all'entrata del bagno.
Digitò un numero in fretta, «Mel?»
«Oi, dimmi tutto»
«Senti.. Potete venire qua?»
«Come mai?»
«Bho Brandon è strano. Non so.»
«Vengo a sollevarti il morale?»
«Si. Ti prego»
«Sto arrivando. In pratica sono già lì»
«Grazie, ti voglio bene»


[ . . . ]


«Stanno per arrivare Melissa e gli altri»
«Va bene, quanto dobbiamo ancora rimanere?»
«E che ne so, perché?»
«Volevo fare un salto a casa di Finn»
«Non mi va di stare qua con te che ti lamenti, se hai voglia di andare, vai, però almeno salutali e non fare il cafone. Per favore»
Lui annuì, forse dispiaciuto per averla delusa.

Continuava insistentemente a guardare la porta del locale, come se avesse rimosso il dolore provocatogli la mattina.
Sapeva, in cuor suo, che per lui avrebbe sofferto non poco.
Però, Brandon Green, era pronto a tutto nella sua vita; così credeva.

D'improvviso, quasi quando lui aveva perso la voglia di osservare una stupida entrata, vide il ragazzo moro farsi spazio all'ingresso, sorrideva accanto alla sua amica e le luci colorate giocavano sulla sua camicia bianca.

Un tuffo al cuore per il riccio.
Si alzò dallo sgabello, che ormai aveva la sua forma, e spintonando un po' di persone si trovò di fronte a lui.






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