è colpa tua

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➶。˚✩ ꒰ 𝐓𝐇𝐀𝐓'𝐒 𝑨𝑴𝑶𝑹𝑬   ꒱ ... ! ˎˊ˗
𝙽𝙾𝚅𝙴𝙼𝙱𝚁𝙴 𝟸𝟶𝟷𝟿, 𝙽𝙴𝚆 𝙲𝙰𝚂𝚃𝙻𝙴
❝ tu sei chi scegli di essere ❞

 ! ˎˊ˗𝙽𝙾𝚅𝙴𝙼𝙱𝚁𝙴 𝟸𝟶𝟷𝟿, 𝙽𝙴𝚆 𝙲𝙰𝚂𝚃𝙻𝙴❝ tu sei chi scegli di essere ❞

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Nick aveva negli occhi una scintilla quando lo vide, aveva persino l'accenno di un sorriso sul volto. Pensò che Brandon reincarnasse la felicità, la sua.
Avrebbe voluto fare come le persone normali, baciarlo tra le luci e i colori dei locali, eppure, se l'avesse fatto, avrebbe rovinato qualsiasi cosa ci fosse o non ci fosse tra loro; oppure andare da lui e notare le sue fossette spuntare alla sua vista, ma purtroppo non erano soli.
Desiderava persino accarezzare la sua pelle ambrata spoglia all'alba del mondo, così, solo per osservare la pelle d'oca spuntare sui suoi muscoli; addormentarsi accaldato accanto a lui e notare che il mattino seguente era ancora lì.

Si perdeva nei sospiri suoi, nei soffi che sembravano essere così calmi e tranquilli, nel suo petto decorato da una camicia nera, leggermente sbottonata, che s'alzava e s'abbassava creando pace e quiete nel corpo di Nick. Era innegabile che avrebbe voluto trascorrere minuti interi passando le dita su di lui, lo annebbiava proprio.

Sembrava tutto così bilanciato, Brandon che navigava in un mare di emozioni a causa di Nick e questo che in sua presenza si sentiva un poco meno odiato dal mondo intero.
Eppure, entrambi, perdevano il loro equilibrio l'uno con l'altro.

«Hei» disse, ancora un po' lontano, Brandon, facendo un cenno col capo che fece muovere tutti i suoi soffici ricci.
«Ciao» rispose il moro, avanzando di un paio di passi, quando d'improvviso sbucarono dietro di lui Melissa e il suo migliore amico, Luka.

Il problema stava nel fatto che Brandon non aveva idea di chi fosse Luka e, per la seconda volta in un giorno, pensò al peggio che lo portò soltanto a innervosirsi particolarmente.

Ciò che Brandon provò in quel momento fu qualcosa di inspiegabile, per il semplice fatto che mai prima l'aveva provato.
Non era gelosia, non era invidia, non era delusione o tristezza, non era niente.
O almeno non era niente alla quale si poteva trovare un nome.
Il suo respiro, che fino a poco prima era calmo, alla sua vista accelerò notevolmente; la vena che aveva al lato del collo iniziò a pulsare.
Nick si meritava un ragazzo bellissimo e lui lo era assolutamente, aveva la giusta combinazione tra fascino e dolcezza sul viso.
Forse, il riccio, si sentì in competizione.

Con la mente annebbiata e a passo svelto si avviò all'uscita, quando fu di fronte al moro, lo guardò così intensamente che gli occhi dell'altro divennero quasi intimoriti e preoccupati; nel lasciare quello stupido locale, appositamente, urtò la sua spalla con violenza, costringendolo a girarsi e a vederlo uscire.

«Che cazzo ha il tuo amico?» chiese Luka commentando la sceneggiata appena fatta da Brandon, «Non lo so, è strano» rispose l'altro; probabilmente pensava fosse successo qualcosa con la sua ragazza o pensava che lui stesso avesse combinato un disastro.
«Fa niente, mi presenti le tue amiche?»
«Melissa la conosci già, scemo, ti presento Ophelia» disse Nick ridacchiando.

«Oh, Nì, guarda quella ragazza! È bellissima» disse il biondo eccitato, un'allegria pazzesca spuntò sul suo viso, «Guarda ha un sorriso stupendo» aggiunse poco dopo, «Luka.. Mi dispiace interrompere i tuoi sogni ma lei è fidanzata» «Come lo sai?» «È Ophelia, è la tipa di Brandon, il ragazzo che è uscito poco fa» rispose più cupo del solito.
«Merda. Tanto io ci provo comunque.»
«Convinto tu, convinti tutti» rise il moro, alzando gli occhi al cielo.

«Ophelia, Luka. Luka, Ophelia»
«Piacere» disse lei osservandolo scrupolosamente e sorridendo.
«Piacere mio»
«Dove è Brandon?» chiese la bionda guardandosi attorno.
«Bho, è uscito incazzato» fece Nick, quasi urlando a causa della musica alta.
«Oh.. Vado a cercarlo»
«No, balliamo!» esclamò Melissa, prendendola per mano e trascinandola in pista con sé.

«Lascia perdere, quando gli passa torna da solo» esclamò, Ophelia, forse dispiaciuto, annuì con forza e tentò di divertirsi assieme alla sua amica.
Tutti guardavano quelle due ragazze ballare come se a nessuno importasse, erano proprio belle e attiravano l'attenzione di molti.

«Vado a fumare una sigaretta, cerca di non fartene troppe» disse, scuotendo il capo sorridente, Nick; «L'unica che vorrei è impegnata» fece a sua volta Luka.
«Donnaiolo» roteò gli occhi il primo suscitando una risata da parte di entrambi.


[ . . . ]


«Oh.. Che c'hai?»
«Niente lascia stare»
«Ma smettila, ci stiamo divertendo vieni»
«Non rompermi il cazzo»
«Come sei simpatico stasera»
«Vaffanculo dai. Devi lasciarmi stare»
«Voglio solo fumare una sigaretta»
«E allora fallo senza parlarmi»
«Ho fatto qualcosa?»
«Senti, voglio stare per conto mio, se avessi voluto la tua fottuta compagnia te l'avrei chiesta. Mi stanno sul cazzo tutti.»
«Gentile

Rimasero trentacinque minuti in silenzio ed entrambe le loro sigarette durarono più del previsto, Nick rivolgeva spesso sguardi all'altro, sperando di instaurare uno dei loro contatti visivi che tanto lo destabilizzavano, ma otteneva solo occhiate di ghiaccio.

«Hai sconvolto il mio cazzo di equilibrio.»
«Io?»
«Ci sei solo tu qua Nikolas, secondo te?»
«Come l'avrei fatto?»
«Ma che ne so io
«Quando avrai intenzione di spiegarti, fammi uno squillo eh»
«Non so più chi sono o cosa voglio. È colpa tua.» «Colpa tua..» sussurrò subito dopo.





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