ti mando l'indirizzo

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➶。˚✩   ꒰   𝐓𝐇𝐀𝐓'𝐒 𝑨𝑴𝑶𝑹𝑬 ꒱  ... ! ˎˊ˗
𝙽𝙾𝚅𝙴𝙼𝙱𝚁𝙴 𝟸𝟶𝟷𝟿, 𝙽𝙴𝚆 𝙲𝙰𝚂𝚃𝙻𝙴
❝ dillo a voce alta, poi riparti da lì ❞

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«Finn.. Finn svegliati!» disse Brandon nell'orecchio del suo migliore amico.
«Che cazzo vuoi» rispose scorbutico, «Come siamo felici questa mattina» replicò.
«Tua madre ci ha lasciato la colazione in salotto, è uscita due ore fa, ormai è mezzogiorno»
«E tu, giustamente, mi hai svegliato per dirmi questa cagata?»
«Ascolta io ho fame!»
«Sei odioso Green.» sbottò mettendo le mani tra i suoi meravigliosi ricci.

«Quindi hai intenzione di lasciarla Oph?»
«Si.. Cioè non posso fare altro io ho bisogno di nuove esperienze e so che Nick può darmele. Allo stesso tempo non la voglio perdere»
«Diglielo»
«Cosa?»
«Che non vuoi perderla»
«Ma saremmo ex..»
«E che te ne frega, prima di tutto siete legati da una vita, non ti dico che sarà facile ma potreste almeno provarci ad essere ancora amic
«Bho.. Le scrivo?»
«Vai»


*


ophelia🗝


oi possiamo vederci?

si.. devo parlarti

anche io

a che ora?

alle 20 al Victoria's?

okay


*


«E con l'atro invece? Insomma, dovrai pur sapere se quel biondo è il suo tipo o no, giusto?»
«Ieri notte mi ha cercato»
«E cosa diavolo aspettavi a dirmelo?!» sbottò spalancando gli occhi il riccio.
«Eh, mi sono scordato! Comunque ero ancora un po' su di giri, ma non gli ho chiesto di lui»
«Dovresti incontrarlo»
«Con quale fine?»
«Metterti le idee apposto»
Brandon tacque.
«Non sai nemmeno tu cosa vuoi»
«Lo so.. La vita è una fregatura»
«Che melodrammatico che sei» lo spinse l'amico, facendolo cadere sul divano con tutto il pacco di dolci.

«Dai chiamalo»
«Quanta fretta»
«Se non lo chiami non ti passo i compiti di inglese, non so se ti conviene»
«Merda inglese! Domani la verifica e non so assolutamente niente»
«Di questo ne parleremo dopo, ora sai cosa fare!» insinuò Finn, lanciando un'occhiata al telefono di Brandon, quest'ultimo roteò gli occhi e si arrese alla volontà, più che corretta dell'altro.
«Però gli mando un messaggio»


*


nick


ei
ti va se
ci vediamo?

certo
quando?

decidi tu

oggi?

a che ora?

per le 15?

però facciamo in fretta che
devo studiare inglese

hai fatto tutto tu ahah
se vuoi ti aiuto io
faccio lingue a scuola

se hai voglia

se te l'ho chiesto ahah

okay allora

al Victoria's?

no vieni da me
poi ti mando l'indirizzo


*


«Mamma mia Green! Mamma mia!»
«Sei più eccitato di me»
«E non dovrei esserlo?!»
«Calmati. Altrimenti mi emoziono quando lo vedo» arrossì lievemente il moro.
Finn scosse il capo abbracciando l'amico e scompigliandogli i capelli, si era sempre sentito responsabile nei confronti di Brandon, nonostante il solo anno che li separava, e ora che stava trovando la sua strada era orgoglioso di lui, molto orgoglioso.
«Non fare niente che non ti senti di fare, intesi?» disse tornando serio.
«Guarda che non scopiamo mica»
«Pff. Come dire.. Si inizia sempre con le ripetizioni!»

I peggio pensieri invasero la mente di Brandon.


[     .   .   .     ]


«Buongiorno fiore» disse sorridente Luka, accogliendo l'assonnato Nick in cucina.
«Da quanto sei sveglio?»
«Mah, non da molto, da trenta minuti.. Alle 10:00 ho iniziato a preparare la colazione»
«Come siamo mattinieri oggi» fece sarcastico il moro, rammentando solo dopo pochi sorsi di latte la conversazione della sera precedente.
Aveva paura a riesumare il discorso, era timoroso di poter ferire in qualche modo il suo amico, ma, la curiosità prevalse ancora una volta: «Ti ricordi di cosa abbiamo parlato ieri?»; il biondo annuì, senza dare troppo peso alla conversazione.

Nick si ammutolì.

«Okay, ho capito.
Probabilmente da sempre fino a otto anni mio padre ha abusato di me. Non ho memoria prima dei cinque anni, ma, poi, è stato tutto molto brutto, molto buio.
Non volevo passare i sabati soleggiati con lui, aveva rovinato i pranzi domenicali in famiglia, le partite di football al venerdì sera viste dal divano, la settimana in generale.
Ma io ricordo solo poche cose.
Quello che mi è stato detto dalla psicologa è che il mio inconscio ha rimosso ciò che quel bastardo mi faceva, infatti ho solo pochi ricordi e molto confusi; tramite la terapia e l'ipnosi posso raccontare, posso sfogarmi, ma una volta uscito da quello stato di trans, buio totale.
Basta, però, un gesto, uno sguardo o una parola al momento sbagliato che entro in crisi

«Non devi rispondermi se non vuoi»
«Tu sei felice ora? Stai bene?»
«Si, mai stato meglio»
«Lo dici per dire o?»
«No, sul serio»
«Okay, questo è tutto quello che voglio sapere»
«Ti voglio bene fratello» aggiunse subito dopo.
«Anche io» rispose arrossendo.

«Senti ma, parlando di cose più belle e di mistero.. Tu non hai qualcosa da dirmi?»
Nick sbiancò. Ogni volta che si parlava di confessioni, lui, pensava sempre a quel segreto.
«Ehm.. Tipo?»
Rimase immobile, come se avesse Luka avesse proprio toccato il tasto giusto, la verità era che si sentiva pronto a vuotare il sacco, ormai era da un po' di giorni che voleva farlo, tuttavia qualcosa lo bloccava, ma che cosa?
Il pensiero che Brandon non ricambiasse i suoi sentimenti.

Silenziosamente, i due, si misero a sedere sul divano per guardare qualche film su Netflix e, all'ennesimo messaggio del riccio, Nick si fece coraggio: «È vero che non ti ho detto una cosa.. Ti va se lo faccio ora?»





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