vuoi parlare?

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➶。˚✩   ꒰   𝐓𝐇𝐀𝐓'𝐒 𝑨𝑴𝑶𝑹𝑬 ꒱  ... ! ˎˊ˗
𝙳𝙸𝙲𝙴𝙼𝙱𝚁𝙴 𝟸𝟶𝟷𝟿, 𝙽𝙴𝚆 𝙲𝙰𝚂𝚃𝙻𝙴
❝ se ci va male resteremo soli, e sarà tutto quanto da rifare

 ! ˎˊ˗𝙳𝙸𝙲𝙴𝙼𝙱𝚁𝙴 𝟸𝟶𝟷𝟿, 𝙽𝙴𝚆 𝙲𝙰𝚂𝚃𝙻𝙴❝ se ci va male resteremo soli, e sarà tutto quanto da rifare ❞

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«Belli i capelli Finn» disse Ophelia, vedendo uscire l'amico dopo il tempo stabilito, «Cosa?» fece lui, non capendo - come al solito -.
«Guardati allo specchio amico» sghignazzò Brandon, scuotendo il capo Brandon, «Oh cazzo!» esclamò notando che i suoi meravigliosi ricci avevano letteralmente una vita propria. Forse, Melissa, c'aveva giocato fin troppo!
«Ma raga, che avete fatto là dentro per essere cosi devastati e malridotti?» disse Luka ridendo, «Segreto professionale» rispose Melissa, sistemandosi al bagno il lucida labbra.
«Ah, qualcuno questa sera scopa di brutto!» esordì il ragazzo dalla pelle ambrata, guadagnandosi un'occhiataccia da Nick, come se stesse dicendo "E sicuramente quello non sarai tu". Così, la loro prima volta venne rimandata nuovamente.

«Okay dai, continuiamo» disse Melissa.
«Nick, obbligo o verità?»
«Verità» rispose, credente che avrebbero mandato lui e il suo compare in lavanderia.
«Uh, lo sapevo. Hai già fatto un pompino a Bra?» Tutti, scoppiarono in una fragorosa risata per la poca delicatezza della ragazza.
«Oh, aspetta, io sono in passivo?»
«E che caspita, mi sembrava scontato» rispose il riccio, attaccando bottone nuovamente.
«Tu zitto. Mel?»
«Si tesoro, ce l'hai scritto in faccia! Ora rispondi: si o no?»
«Non ancora»
«Oooh! - esclamarono, stupiti, all'unisono - qui bisogna rimediare. Al prossimo giro vi toccano i sette minuti gioie mie!» fece Ophelia, facendo capire al suo ex fidanzato che appoggiava a pieno la loro storia travagliata.
«Si, si. Al prossimo» concluse.

«Luka, obbligo o verità?»
«Obbligo»
«Baciala»
«Chi?»
«Ma che sei scemo?»
Il biondo rise all'obbligo di Brandon, nonostante capisse a chi si stesse riferendo.
Si voltò verso la sua quasi-ragazza, prese il suo volto tra le mani e iniziò a scontrare le sue labbra contro quelle di Ophelia, sempre più passionalmente, fino a che lei finì a cavalcioni sulle sue cosce, scontrandosi più volte contro il membro di Luka.
«Sembra di guardare un porno» irruppe Finn.
«Ti stai eccitando?» chiese Melissa.
«Tranquilla, tu mi ecciti di più» concluse maliziosamente, lasciandole un segno sul collo.
«Oh! Vi state limonando da un secolo!» esclamò qualcuno, a cui i due non badarono particolarmente; alla fine questo era il loro obbligo, no?

Al settimo giro di questo assurdo gioco, la stanza magica toccò ai due ragazzi che, nel loro spiazzante silenzio, si diressero nel cosiddetto paradiso, uno più arrabbiato dell'altro.
Brandon cercò di fiondarsi sulle labbra di Nick, mise una mano attorno al suo collo e l'altra tra i capelli, che non smetteva di accarezzare, e avanzò facendolo scontrare con il muro, con le gambe semiaperte che si intrecciavano perfettamente tra loro. Il suo respiro affannato si sovrappose a quello poco calmo del moro, essi si facevano sempre più pesanti e diventava ogni secondo più complesso cercare dell'aria fresca in quei pochi metri dove la tensione si poteva tagliare con un coltello da burro. Le loro labbra schiuse si sfioravano e a ogni espirazione venivano in lieve contatto, facendo eccitare spaventosamente entrambi, era quasi impossibile contenere quell'erezione che ogni istante si faceva più possente.

Brandon cercò istintivamente la bocca di Nick, avanzando per scontrarsi con lui fino a quando i loro corpi non sarebbero diventati un tuttuno, tuttavia questo lo fermò posando le dita sul suo collo, «Mi strangoli, cazzo» fece il riccio.
«Voglio baciarti fino a quando muoio» aggiunse guardandolo con occhi misti tra eccitazione, aggressività e tenerezza.
«Smettila»
«Di fare cosa?»
«Ho capito. Vuoi parlare, non è cosi?» aggiunse intristendosi.
Il moro annuì, cercando di calmare le sue voglie, sicuro che sarebbero state soddisfatte di lì a breve.
«Cosa siamo noi? Ho bisogno di saperlo.»
«Davvero, non ce la faccio più.»
«C'è questa domanda che mi divora dentro ogni volta che siamo insieme, devo capire»
disse tutto di colpo.

Brandon fece un respiro profondo, poi serrando lentamente gli occhi, aprì la bocca dicendo: «Vuoi parlare? Okay, parliamo. Parliamo di quando cazzo mi piaci, per esempio. Ti va? Bene, perché mi piaci da impazzire, io non posso più fingere con me stesso che questa sia una cotta, una cosa passeggera o semplice attrazione. Dio, ho completamente perso la testa per te, sono pazzo di te e quello che provo mi uccide tutte le dannate volte. È così intenso, come un pugno nello stomaco, con la differenza che questa botta che ricevo ogni volta che ti vedo mi rende felice. Tu non solo mi migliori, ma rendi migliore anche tutto lo schifo che c'è intorno.
Mi piaci e io non posso farci niente, mi piaci che aspetto la campanella per vederti e poi mi ricordo che tu non ci sei, mi piaci che perfino studio cercando come un matto di capire solo per vederti qualche ora, mi piaci che di notte guardo la luna, mi perdo tra il tempo e penso a te. E io, questa cosa, non la posso sopportare.
Mi rendi instabile, ma pagherei oro per sentirmi sempre cosi. Ah, e te lo dico io cosa siamo; tu, Nick Johnson, sei il mio cazzo di fidanzato

Ora fu Nick che, di sua iniziativa, si avvicinò alla bocca del primo, lasciandogli un bacio a stampo e facendolo sedere sulla lavatrice cosi da potersi mettere a cavalcioni.
«Vaffanculo Johnson» sussurrò Brandon, notando la sua nuova erezione, anche se, quella vecchia, non era mai scomparsa del tutto.
«Sei un figlio di puttana, però mi piaci che potrei morire» rispose l'altro, prima di fiondarsi sul suo collo, baciando ogni centimetro di pelle.
Il riccio si stava eccitando fin troppo, ne approfittò per ribaltare la situazione: Nick divenne seduto mentre lui assaporava ogni centimetro della sua pelle come se non lo facesse da anni, levò la sua felpa, e proseguì la scia di piacere baciandolo sempre di più, sulle clavicole, sul letto, sullo stomaco, sempre più giù, poggiando una mano tra il tessuto dei pantaloni e i boxer, ansimanti, vennero interrotti brutalmente: «State lì dentro da quindici minuti, siete vivi?»





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