19 - Da quando Pamela ha questo compito?

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Un pacco misterioso contenente un quadro di una testa decapitata e del proprio busto con una data ben nota ai nostri amici sul retro era arrivato al cancello della villa, anzi, qualcuno ce l'aveva messo. Ma a quale scopo? Si chiesero tutti una volta confrontate le risposte. Qualcuno rispose che bisognava dare la priorità alle ricerche di Silvia e che forse il quadro era solo un tentativo di minaccia da parte dei due truffatori – o qualunque cosa fossero – e quindi che non bisognava dargli troppo peso.

Mancava una settimana al primo settembre e in ballo restava ancora una questione da non dimenticare: tornare al negozio di abbigliamento e controllare il prezzo dello scontrino con il prezzo del vestito della defunta modella. Iniziò una violenta discussione per scegliere la vittima sacrificale da mandare al negozio.

"A proposito, quando andiamo al negozio? Il primo settembre?"

"Secondo me non c'è tempo da perdere. Andiamo appena Pamela sarà pronta."

"Pamela?!" domandò perplessa lei stessa, arrossendo come un peperone. Le luccicavano gli occhi, chissà perché: in fondo doveva solo entrare in un negozio e controllare un prezzo. "Da quando spetta a Pamela questo compito?"

"Da ora, abbiamo deciso così!"

"A quanto pare mezz'ora di discussione non vi basta, ne volete un'altra! Io non..."

Elena finì la frase: "devi pensare a niente...Penseremo a tutto noi, ti fidi, giusto?" Pamela scosse la testa, ma Elena fece finta di non vedere e fece un gesto per indicarle che si trovava in ottime mani. L'altra si portò una mano sulla fronte, disperata.

"E anche fidandomi di voi...la signorina Basso mi riconoscerebbe subito! Mi ha cacciato da quella panchina, ricordate?" rivangò quel terribile ricordo del recente passato facendo una smorfia disgustata.

"Proprio per questo, ti diciamo, fidati di noi! Sarai irriconoscibile!"
"E ciò dovrebbe darmi fiducia?!" domandò preoccupata.

"Fatto sta che il tempo stringe ed è meglio andare a fare tutte le modifiche che dovete fare a Pamela e andare al negozio il più presto possibile.

"Possiamo prenderci due o tre giorni di pausa da questa storia, ci stiamo mettendo veramente tutte le energie! E chiederei a voi, Letizia e Nicolò, di restare voi a guardia della casa in questi tre giorni." I due acconsentirono alle richieste di Michele. In breve tempo i vari componenti del gruppo lasciarono la casa e rimasero solamente Nicolò e Letizia, pronti a svolgere al massimo il loro importante compito, sperando di non trovare più quadri raccapriccianti come quello che avevano trovato quella mattina.

La prima giornata di distacco dall'indagine sembrò a molti eterna, un lunghissimo spazio temporale da riempire con faccende domestiche, questioni burocratiche, la lettura di un libro e svaghi vari. In altrettanto modo trascorsero gli altri due giorni.

Mancavano solo quattro giorni al primo settembre, data più attesa di Natale o di capodanno quando Letizia Fonda lasciò il giovane fidanzato solo a capo della villa per andare con Elena a sistemare Pamela Di Paolo. In sua assenza il professore di ginnastica si divertì a gironzolare per la casa alla ricerca di qualche altro oscuro segreto. Pensò di iniziare a cercare qualcosa da quella stanza che è misteriosa per eccellenza: la cantina. Aprì lentamente la porta cigolante e a tastoni cercò l'interruttore per la luce. Non lo trovò e si arrangiò con la torcia del telefono. Una volta illuminato ciò che c'era davanti a sé, guardo bene in parte alla porta e in alto e la luce in quella stanza non c'era. Gli frullarono per la testa milioni di pensieri: perché non c'era la luce proprio in quella stanza lì? Forse perché c'era qualcosa da nascondere? Perlustrò tutta la stanza: non vi trovò alcun oscuro segreto, ma chili di farina, pacchi di zucchero e di pasta d'ogni specie, scatole piene di frutta e di verdura, confetture fatte in casa – quelle erano in un angolo in alto a sinistra – di fragola, ciliegie e mirtilli. Ad un tratto un rumore lo fece sobbalzare ed emise un verso simile ad un grido soffocato. Non molto dopo si rese conto che si trattava del vecchio pendolo che batteva le dodici. Letizia non sarebbe tornata per pranzo, quindi lui si dovette arrangiare. Non era molto abile ai fornelli e mangiò un pasto poco invitante dall'odore, dall'aspetto e dal gusto, in compenso, lavò tutte le pentole che aveva usato. Dopo pranzo si buttò su un divanetto dal salotto e si assopì. Sognò di restare intrappolato nella cantina buia e che dal nulla era spuntata Emma, com'era vestita la sera dell'omicidio, con gli occhi sbarrati e un forte segno rosso sul collo. Gli aveva detto di tranquillizzarsi che in quel momento c'era lei con lui e che non doveva temere nulla. Gli aveva detto inoltre che era stata lei a chiuderlo in cantina per ricambiare il favore e una volta finite di pronunciare quelle parole gli aveva afferrato la gola e la stringeva con forza sovrumana. A quel punto Nicolò spalancò gli occhi. La pupilla divenne minuscola, mentre l'iride allargava il suo colore azzurro del mare sfumato a quello verde delle foglie. Spostò lo sguardo prima a destra e poi a sinistra, respirando affannosamente. Aveva le mani che gli tremavano e le vene del braccio che si ingrossavano. Fece un respiro profondo e borbottò qualcosa di incomprensibile. Si alzò ed uscendo nell'atrio andò a vedere l'ora: aveva dormito poco più di dieci minuti, ma ormai era sveglio e aveva paura che se si fosse tornato ad addormentare, il peso che conservava sulla coscienza si sarebbe ripresentato in sogno. Sentì un urgente bisogno di andare in bagno, salì le scale e ricordò ciò che aveva detto Giusto, la sera del ricevimento: avevano sacrificato il bagno di Letizia per metterlo più in giù. Così salì nella camera di Letizia, una minuscola stanza che aveva già conosciuto la sera dell'omicidio. Un letto ad una piazza con delle lenzuola bianche e una coperta di lana grezza color marrone chiaro, un armadio e una finestra che dava sul belvedere costituivano l'arredamento, mentre per l'illuminazione c'era una piccola lampada accanto alla porta.

IL SEGRETO DELLA VILLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora