CHIARIMENTO

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Andai in confusione, non sapevo cosa fare, tutto ciò che pensavo precedentemente, si moltiplicava, minuto dopo minuto. La testa mi stava per scoppiare..Così uscii di casa e mi fumai un'altra sigaretta.
Mentre spegnevo la sigaretta, vidi due piedi e alzai lo sguardo per capire chi era..e quel volto mi fece immobilizzare.

-Mark dov'è tua madre?
-Papà!..É dentro
-Non osare chiamarmi in quel modo.
-Sei mio padre, dispiace anche a me.
-Ma come ti permetti?
-Tu come ti permetti di giudicare ciò che sono?
-Senti, non crederti più intelligente di me. Devi crescere, soprattutto mentalmente. Quando maturerai, tornerai sano.
-Sono perfettamente sano e molto più maturo di te. E ora te ne puoi andare.
- Devo parlare con tua madre. Maleducato!
-Io sarei quello maleducato? E tu che spii nella mia stanza e mi sputi in faccia? Senti, vattene.

Mi si avvicinò troppo e mi diede un pugno in faccia, facendomi cadere a terra dal dolore e lui entrò in casa chiudendoni fuori. Il mio sangue iniziava ad uscire dal labbro e una figura non ben visibile mi aiutò ad alzarmi.

-Hey tutto ok?
-Si..
-Amore mio cosa é successo?

La sua voce era riconoscibile..George.
-Non ti avevo riconosciuto, comunque niente..tranquillo.
-Non ti credo. Chi é stato?
-Nessuno.
-Mark. È stato tuo padre?

Rimasi in silenzio e lui capì che era stato lui e senza preavviso entrò in casa mia.
-George,fermo!
-Scordatelo.

Entrai con lui e vidi mio padre urlare contro mia madre che vedendoci entrare si girò verso di noi.
-George?
-Si..Signora.
-Che ci fai tu qua. (Disse mio padre)
-Sono qua a darle una lezione.Figlio di puttana. Come si permette di ridurre così il mio ragazzo?

Io non dissi nulla a quelle sue parole. Avevo paura delle reazioni di mio padre.
-"Mio ragazzo"? Che stai blaterando?
-Senta,questo và all'ultimo. Qua si  sta parlando della.sua aggressività nei confronti di suo figlio senza motivo.
- Tu non puoi dirmi come educare mio figlio.
-Tu non lo consideri tale. Che ti importa?
-Stanme fuori.
-No, smettila di trattarlo come se fosse un alieno solo perché ha una tendenza diversa che non la riguarda affatto.
-Vuoi un occhio nero anche tu?
-Steve, basta!
-Stanne fuori,Marianne.
-Tu, "zitta" a mia madre  non lo dici. Grazie dell'aiuto George. Ma ora qua parlo io.
-Ok amore..

George si allontanò un pò e io mi avvicinai a mio padre.
-Papà. Fino a quando non sapevi che ero gay tu mi trattavi bene. Ma sono sempre stato gay. Perchè adesso hai cambiato atteggiamento? Io oramai, non ti perdono..o per lo meno..non dimentico.
-Io sono sconvolto.
-Mamma pure lo era. Ma ha continuato a trattarmi bene, perché sa che sono sempre io, sempre lo stesso figlio che ha cresciuto.
-Figliolo mi dispiace..
-Non farmi più del male..
-Te lo prometto.

Mio padre mi abbracciò e io fui felice. Le cose stavano andando dal verso giusto.
-Non me lo consumi.
- E tu,George da dove spunti?
-Da casa.
-State insieme?
-Si.
-No,George non dirgli cazzate.
-Siete confusi..
-Si, ma un tempo stavamo insieme
-Ah,davvero?
-Si
-E abbiamo anche fatto ses...

Gli tappai la bocca prima che continuasse la frase e cambiai discorso.
-George andiamo a farci un giro?
-Certo..
-Ciao mamma, ciao papà.
-Ciao ragazzi. Non fate tardi

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