L'INCONTRO

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Gli sguardi di tutti mi caddero adosso, facendomi sentire un fenomeno da baraccone, così chinai la testa infilandomi il cappuccio e mettendo le mie mani nella tasca della felpa e mi incamminai verso un sentiero alberato che portava fino ad un bosco, dove andando più avanti si trovava un cimitero..punto dei miei ricordi più vivi. Ricordi che mi tormentavano la mente giorno dopo giorno..

Camminando trovai una panchina e mi ci sedetti..Lì nessuno poteva trovarmi. Davanti a me c'era un albero con un volantino uguale a quello che trovò mio padre,così,mi avvicinai e iniziai a strapparlo piangendo, fino a quando, preso dalla disperazione, mi buttai a terra.

Ma ad un certo punto, sentii una mano toccarmi la spalla.

-Hey, va tutto bene?

-Non sono cazzi tuoi

-Calma,calma. Vedere un ragazzo ridotto così..in lacrime non é una bella visione.

Mi girai verso di lui, era un bel ragazzo, alto, biondo con un taglio di capelli simile al mio e vestito di nero, proprio come me, ma portava un marsupio che mi portava curiosità. Questo ragazzo mi guardava con un'aria dispiaciuta e curiosa allo stesso tempo.

-Dai, ti aiuto ad alzarti..

-No,grazie. Faccio solo.

Lui però mi mostrò la sua mano come un invito per essere aiutato, ma ignorai il gesto e mi alzai da solo.

-Sei testardo, eh..

-No,semplicemente so che devo alzarmi da solo da ogni cosa.

-Questo é sicuro..perché piangevi?

-Perché mi odio. Hai mai visto un ragazzo odiarsi?Anche mio padre mi odia e non lo biasimo per niente.Mi faccio schifo.

-Schifo?!Vabé, non mi intrometto più di tanto. Mi presento, sono Luca.

-Io sono Mark.

-Sei di qua?

-Mi sono trasferito dieci anni fa, sono di origine tedesca.

-Vuoi sederti a parlare?

-Ok..

Ci sedemmo uno accanto all'altro sulla panchina dove ero seduto prima e guardai incuriosito il suo marsupio..volevo tanto sapere cosa ci fosse là dentro.

-Posso sapere cosa te ne fai di quel marsupio?

-Ci tengo dei segreti..

-Segreti?

-Tre oggetti, per me importanti.

-Cioé?

-Telefono,portafoglio..

-Poi?Manca il terzo.

-Una lametta.

-Fai depilazione fuori casa?

Lui scoppió a ridere, nonostante la mia battuta fosse pessima..

-No,Mark..

-Ho capito di che parli, volevo spezzare la tensione.

-Come lo hai capito?

-Sono a conoscienza di queste cose, anche il mio polso.

-Scusa, posso vedere?

-Va bene.

Alzai la manica e mostrai il polso pieno di cicatrici e i sei tagli ancora nuovi.

-Ma questi, sono di ora.

-Circa due ore.

-E come mai?

-Per mio padre..e altri motivi..

-Capisco, posso farti un ultima domanda?Poi ti offro da bere.

-Dimmi.

- Perché strappavi il volantino del gay pride?

-Mio padre trovó uno di quelli nella mia stanza.

-Sei gay?

-Non era l'ultima domanda, quella di prima?Comunque si..

-Ah, capito..

- E tu?..C-cioé non credo...sei molto bello e credo che avrai ragazze intorno a te..

-Si.

-Cosa?

-Si, sono gay.

-Ah. Hem, ora mi offri da bere?

-Certo andiamo..

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