Ho appena finito di intonare "We don't talk anymore" per il mio hyung e ora sono appoggiato sul suo confortevole petto, mentre lo stringo tra le mie braccia, con il viso girato verso il suo, dormiente e calmo, come ogni volta, d'altronde.
Jungkook viene a fargli visita da più di due settimane ormai e i suoi sentimenti crescono ogni giorno di più.
《Non vedo l'ora che tu ti svegli, hyung》
E in quel momento, appena pronunciò quelle fatidiche parole, col rumore del suo cuore di sottofondo gli venne un dubbio, che espresse con timore, tanto timore, nella sua voce.《Perché tu ti sveglierai, v-vero hyung?》
Si staccò da lui scoppiando in un pianto isterico.
Cosa avrebbe fatto se non si fosse mai più risvegliato? Se fosse...morto?
Chi avrebbe visitato ogni giorno, chi avrebbe baciato? A chi avrebba confessato il suo amore, a chi avrebbe deticato tutti i suoi "ti amo"?
Per chi avrebbe pregato? Per chi avrebbe cantato?
Per chi avrebbe vissuto?Con tutti quei quesiti in testa, sprofondò la testa tra le candide lenzuola, all'altezza del fianco di Taehyung, a cui stava stringendo quasi possessivamente la mano, sperando che ricambiasse il gesto, prima o poi.
《Io...non posso farcela senza di te.
S-so che ti sveglierai, d-devi...tu devi svegliarti!》
Piagnucolò il minore, mentre la sua schiena si alzava ed abbassava irregolarmente e le lacrime scorrevano copiose dai suoi occhi, cadendo sulle sue guance e scivolando lungo tutto il suo viso, fino a bagnare il materasso.Voleva essere abbracciato, baciato, coccolato, rassicurato e amato dal maggiore, ma nulla di tutto ciò sarebbe successo quel giorno, a quanto pare.
Dopo un'ora, in cui il corvino si era calmato del tutto e aveva chiesto perdono al suo hyung, era arrivato il momento di andarsene, dato che era già sera inoltrata.
Gli baciò la guancia, questa volta un po' più vicino alle labbra, rispetto alle altre volte.Tutto era immerso nel silenzio più totale e, mentre il ragazzo si dirigeva verso la porta sentì un debole e profondo sussurro richiamarlo.
Pensò fosse stata un'allucinazione, ma subito dopo lo sentì ancora e si voltò verso il letto, dove il maggiore riposava.《Jungkook...》
Lo udì un'ultima volta e il suo cuore battè ancora più velocemente di prima, il maggiore non solo aveva parlato, aveva detto il suo nome.
Un nome, per lui, così insignificante e brutto, ma trasformatosi in delizioso, se pronunciato dalle morbide labbra di Taehyung.《T-tae...Tae, vuoi che resti? Stringi un po' la mano per dire di sì》
Intrecciò le loro mani, molto delicatamente, senza stringere nemmeno un po', giusto per sentire ogni minuscolo movimento dell'altro, che si stava sforzando con tutto sé stesso per muovere le falangi e far restare un altro po' quel ragazzo così dolce e perfetto lì con lui. Infine ci riuscì e Jungkook lo strinse forte, baciandogli il viso più e più volte e, in quel momento, tra quelle braccia, così soddisfatto, così amato, il maggiore, per la prima volta riuscì -dopo parecchi anni, dopo molti problemi- a ricordarsi cosa significava veramente il termine felicità, e non vedeva l'ora di poter stringere a se il più piccolo.Perché il minore era la sua euforia, lo trascinava in un'utopia, e non vedeva l'ora di svegliarsi, per poterlo baciare, rendendolo suo per sempre.
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「𝐂𝐎𝐌𝐀」ᵛᵏ
Roman d'amourJungkook va in ospedale ogni giorno per giocare con i bambini, almeno fino a quando non incontrerà un ragazzo finito in coma