NINE ♡

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MILLIE
Noah ha qualcosa di strano, ma non capisco cosa.
Non ne ho la più pallida idea, ma di solito lui si sfoga sempre con me dei suoi problemi.
<<Vado a parlargli>> La rossa si alza dal suo posto per salire al piano di sopra, ma lo faccio io al posto suo.
<<Ci penso io>> La fermo e cammino pensierosa in camera Sink e Schnapp.
La porta è chiusa, faccio per aprirla ma, come già immaginavo è chiusa a chiave.
<<Noah sono io, dai apri>> Busso alla porta per più di una volta, ma la porta resta chiusa per vari minuti.
Mi arrendo e scendo al piano inferiore, ma proprio mentre mi sto per allontanare dalla porta, odo il rumore della chiave nella serratura.
Scatto e mi giro all'indietro, e vedo Noah con sguardo infuriato.
<<Possiamo parlare?>> Incrocio le braccia e spalanca la porta, per poi spostarsi per permettermi di passare.
Chiude la porta e ci sediamo ai piedi del letto.
<<Qual è il tuo problema?>> Lo guardo negli occhi come se gli stessi guardando l'anima.
<<È complicato>> Cerca di spiegare sforzandosi, ma è come se le parole non riuscissero ad uscirgli dalla bocca.

<<Capisco..allora quando ti senti pronto io sono sempre qui, okay?>> Gli prendo la mano e lui stringe la mia, mentre sforza un sorriso con sguardo basso.
Mi alzo e mi rivolgo verso la porta, e poi esco.
Ricordo che stavo ancora facendo colazione insieme agli altri, infatti trovo Finn aspettarmi mentre Sadie era già vestita.
<<Infame>> Afferro un altro Eggo's e lo mordo ridacchiando.
Mi risponde con una linguaccia e continuo a mangiare.
Dopo un po' scende anche Noah, e continua a fare colazione insieme a noi.

Tutti lo fissiamo mentre cerca di farci distogliere lo sguardo, ma vogliamo sapere per forza quello che nasconde.
Nessuno di noi 4 apre bocca a quel tavolo, non vola nemmeno una mosca e così decidiamo di prepararci per andare a fare un giro per Indiana.
<<Allora, dove andiamo?>> Chiedo io. Varchiamo la reception, e poi usciamo tutti insieme dalla porta dell'hotel.
<<Che ne dite di andare al Luna Park?>> Ci propone la ragazza dai capelli rossi, mentre il sole le illumina gli occhi.
Lei ha già gli occhi talmente azzurri che sembravano di ghiaccio, e quando vengono illuminati del sole sembrano ancora più chiari.
Io, invece, ho gli occhi marroni ma che diventano tra un marrone chiaro e un giallo.
<<Per me è okay, andiamo a piedi?>> Mi rivolgo al gruppo, e vedo Noah ancora più triste.
Lo guardo tristemente, ma ha sguardo basso e la testa tra le nuvole.
Voglio parlargli, chiedere cosa sta accedendo, abbracciarlo o magari consolarlo, ma qualcosa mi trattiene.

NOAH
Perché vengo sempre escluso? Non posso essere come gli altri? Cos'ho che non va?!
Vedo con la coda dell'occhio e con lo sguardo basso Millie che mi fissa, ma non ho alcuna intenzione di alzare lo sguardo.
Non faccio il cane di pecora, e non lo sarò mai, né per lei, né per altri.

MILLIE
Ogni secondo che passa vedo Noah sempre più triste, ma non sembra che voglia parlarmi.
<<Andiamo sulle montagne russe?>> Domana Sadie guardando l'attrazione.
Siamo appena arrivati al Luna Park, e non me ne sono nemmeno accorta.
Cammino, ho i piedi per terra ma la testa altrove.
Comunque, non sono mai stata temeraria: soffro di vertigini, ed è per questo che non sono mai andata sulle montagne russe.
Sadie è l'opposto di me: lei è spericolata e riuscirebbe anche ad affrontare un leone in gabbia.
<<Mhh>> Ci penso per un po', ma non per molto:
<<Dai cosa aspetti andiamo>> Vengo raccolta dalle braccia di Finn che mi prendono in braccio, e scoppio a ridere provocando una sonora risata.
<<Finn mettimi giù o ti faccio cadere dalle montagne russe!>> Lo minaccio ma non se ne cura e prende a correre.
Sadie e Noah ci seguono, e poi arriviamo alle montagne russe.

"Sfortunatamente" per me, un altro gruppo di persone è partito per fare il giro.
<<Noo! Dai ce lo siamo perso! Mancava poco>> Finn impreca contro la giostra, che è ormai in partenza.
<<Che peccato oh my god>> Dico ironicamente, infatti io non ho alcuna intenzione di salire: chi vorrebbe mai salire su una giostra in cui si va a testa in giù e se magari non sei abbastanza attaccato sul sedile cadi per terra e ti schiatti al suolo?!
Insomma, nessuno.
<<Non preoccuparti baby, arriverà anche il nostro turno>> Finn fa il suo solito ghigno e mi mette un braccio attorno al collo, e rabbrividisco: e non per le montagne russe, ma perché nel mio stomaco ci sono le montagne russe, altro che farfalle, c'è un intero zoo.
Uno zoo sulle montagne russe.
2 minuti dopo-circa- finisce il giro di quei tizi, e saliamo sui sedili.
I sedili sono 10, e ci si deve sedere in coppia, ma Noah non vuole.
<<Resto qui>> Come immaginavo, Noah ha sempre avuto paura delle montagne russe.
Ricordo che quando eravamo amici da bambini, un giorno all'asilo mi aveva detto che lui era un supereroe e che aveva salvato una vecchietta che era sulle montagne russe.
Anni dopo mi disse che voleva fare colpo su di me e che era terrorizzato dalle montagne russe.
<<Dai non fare il pappa molle>> Scherza Finn prendendogli un braccio.
<<Non sono un pappa molle>> Lascia la presa di finn e stringe i pugni.
<<Allora sali, sta per partire>> Insiste finn.
<<No. Mi-mi fa male l-la testa.>> Inventa una scusa all'istante per convincerlo.

<<Guarda che puoi dirlo che hai pau->> Finn non fa in tempo a finire la frase che gli arriva un ceffone dritto in faccia da parte di Noah.
<<Lasciami stare>> Urla Noah. Tutto il Luna Park sta osservando la scena, il venditore dei biglietti incluso.
Noah si asciuga le lacrime che gli stanno scendendo per la rabbia, fa così di solito, e va via.
Lo vedo incamminarsi verso una stradina, ma mi è sconosciuta.
<<Ma che gli prende?!>> Finn si gira furioso verso di noi, e ha tutto il viso rosso.
Non gli diamo alcuna risposta, perché nemmeno noi lo sappiamo, e inizio a dubitare della nostra amicizia.
Magari sono stata una cattiva migliore amica, o non gli sono stata vicino quando ne aveva bisogno.
Forse non sono capace di ascoltarlo e di aiutarlo per consolarlo.
Ho mille pensieri per la testa, mille dubbi e mille incertezze.
Noah è sempre stato il mio migliore amico, lo è tutt'ora e lo sarà per sempre, e non posso perderlo, perché farei di tutto per lui.
Mi scende una lacrima che non lascio scendere ma che raccolgo con un dito, ma nessuno se ne accorge.
Andiamo a cercare Noah per i vicoletti di Indianapolis, ma siamo turisti, e la città è sconosciuta ai nostri occhi.
Proviamo a telefonarlo, ma attacca.

NOAH
Sono in una stradina isolata, non c'è nessuno e mi mette ansia, ma per fortuna è mattina.
All'improvviso sento il mio cellulare suonare, lo estraggo dalla tasca sinistra e leggo sul display:
7 chiamate perse da Mills💕
Ignoro la suoneria e spengo il telefono, per poi rimetterlo in tasca.

MILLIE
È passata un'ora da quando abbiamo iniziato a cercare Noah, ma di lui non c'è nessuna traccia.
Sappiamo solo che il suo cellulare squilla ma che lui attacca.
Magari vuole stare da solo, senza di noi.
Si fanno le 12:00, e decidiamo di andare a mangiare qualcosa per la fame.
Troviamo uno stand degli hot dog, e ne prendiamo 3, paghiamo e facciamo un giro nel centro, cercando di memorizzare la strada per poi ritornare in hotel.
<<E se fosse ritornato in camera sua?>> Chiede Sadie facendo il suo ingresso in hotel.
La seguiamo e camminiamo fino al piano di sopra.
<<Non credo>> Forse so dove si trova, o forse ne sono sicura al 100%.
Senza dire nient'altro vado al piano di sopra e apro la porta del terrazzo.
Non c'è praticamente nessuno, ma appena mi guardo intorno vedo Noah rannicchiato in un angolino per terra appoggiato al muretto.
<<Ehi>> Mi siedo affianco a lui e iniziamo a parlare.
<<Non ho niente, lo so che te l'hanno detto gli altri che devi venirmi a parlare>> Mi anticipa con tono triste, gli occhi gonfi e rossi e i capelli scombinati. Intanto, non mi sta nemmeno guardando negli occhi ma altrove.
<<No loro sono al piano di sotto. E no, non mi hanno detto di venirti a parlare>> 
Si gira senza dire nulla, è come rimasto a bocca aperta.
<<E va bene, parliamo.>> Si schiarisce la voce e inizia a parlare.

NOAH
Acconsento sorridendo, e sputo il rospo, mi dovevo liberare.
<<Da quando ho conosciuto Finn, subito me ne sono..pentito. Non sto dicendo che non lo sopporto, anzi. Ma ci ha allontanati>> Cerco di essere il meno drastico possibile, ma se devo sfogarmi devo dire la verità.
<<Vai avanti.>>
<<All'inizio mi sembrava normale, poi ha iniziato a dividere la stanza con te, tu hai iniziato ad affezionarti e ti sei allontanata da me>> Sento la solita lacrima che sta per raggiungere la guancia, ma strizzo gli occhi per impedirlo.
<<Noah, sai che sei sempre il mio fratellino>> Mi prende le mani e avverto un brivido di freddo percorrere il mio corpo, prima dalle mani, poi nelle vene e nella schiena.
Come una scossa elettrica, ma senza i fili.
<<Tutto qui o c'è altro?>>
<<C'è altro.>> La guardo ma lo sguardo svanisce. Abbasso lo sguardo e riprendo a parlare.
<<Io..io sono innamorato di te, Millie.>> Mi alzo dall'imbarazzo, mi metto le mani nei capelli e prendo ad arrabbiarmi.
So benissimo quale sarebbe stata la sua reazione, mi avrebbe rifiutato dal primo istante ed è quello che sta per fare.
<<Noah, io->> Dopo di me si alza anche lei per rivolgermi la parola, ma non le do nemmeno il tempo.
<<Non preoccuparti, è tutto okay. È TUTTO OKAY.>> Questa volta le lacrime mi hanno fottuto, stanno scendendo senza il mio consenso e non è tutto okay. Per nulla.
In questo momento voglio scomparire come le ciliegie in inverno, o magari evaporare.
Ma questa è la triste verità, e anche se fa male bisogna accettarla.

SPAZIO AUTRICE
Scusate l'assenza🤯💜
Mi farò perdonare, giuro.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 03, 2020 ⏰

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