vkook

Capitolo 7

Pov:Jungkook

Ero sul letto, accanto ad una figura quasi mitologica, oddio gli addominali non erano proprio scolpiti alla perfezione, ma erano perfetti per il carattere di quella creatura, che era troppo perfetta per essere umana.

"Emh, adesso che... cioè insomma, che si fa?" chiedo un po' imbarazzato.

Io so cosa voglio fare, avvicinati e saltagli a dosso, questo stava pensando la mia testa

Improvvisamente vedo quella creatura avvicinarsi a me, mi osserva per bene, poi continua ad avvicinarsi, finché riesco a sentire il suo respiro. Chiude gli occhi e...

La porta si apre ed entra Suga di corsa, poi urla "Jin si sente male! Si è buttato a terra e continua a muoversi in modo spaventoso-ci urla mentre noi ci stavamo avviando in cucina dove si trovava appunto Jin- non possiamo portarlo da un dottore, oppure verrà arrestato!"

Mi viene un idea, Jimin è un medico, così dico "Ci penso io-mentre prendo il telefono- ehi Jimin ci servi, dove sei adesso? Ok arriviamo lì subito!"

Jimin si trovava vicino alla stazione, così lo portiamo da lui, Jimin lo cura, è bravissimo in questo. Poi dice "Jeon, potrei parlarti in privato?" ovviamente annuisco e lo seguo in un vicolo, a quel punto mi brontola

"Sei impazzito! che stai aspettando?" Mi viene in mente una scusa plausibile... 

"Loro hanno contatti con altri delinquenti, sto prendendo altre informazioni su altre persone, direi che è meglio, poi al momento giusto lo prenderò" Jimin mi guarda, poi mi dice "Non so cosa stai tramando ma mi stai nascondendo qualcosa, sono il tuo migliore amico, mi puoi raccontare tutto, lo sai vero?" Cavolo odio mentirgli, ma non posso dirgli che stavo per baciare un criminale, anzi il criminale più pericoloso della Corea!

Così rispondo "Lo so Jimin, infatti non ti sto nascondendo nulla."

Sento Tae chiamarmi, non so che sta provando, poco prima ci stavamo per baciare! Comunque ringraziamo Jimin, perché Jin sta meglio, così torniamo al covo.

Cucinammo noi per Jin, a cena sembriamo tutti molto tranquilli, finché mi sento sussurrare nell'orecchio "Dobbiamo parlare, vieni in camera mia alle 21" Poi se ne va in camera dicendo che era stanco.

Alle 20:50 mi dirigo verso camera sua, stavolta busso, lui mi fa entrare poi gli chiedo "Di cosa mi devi parlare?" Lui in tono serio risponde "Non fare finta di nulla, dobbiamo parlare di oggi."